Con Pearl, film presentato fuori concorso al Festival di Venezia, il regista Ti West torna con un nuovo capitolo al mondo contorto di X – A Sexy Horror Story, uscito nelle nostre sale lo scorso luglio e considerato uno dei film horror più acclamati dell’anno. Un nuovo capitolo che è contemporaneamente sequel e prequel del precedente film.
Protagonista ne è ancora una volta l’attrice Mia Goth nei panni di Pearl. Intrappolata nell’isolata fattoria della famiglia, Pearl deve prendersi cura del padre malato sotto lo sguardo, amaro e distopico, di una madre molto religiosa. Tuttavia, Pearl desidera intensamente una vita eccitante come quella vista nei film. Le sue ambizioni, le sue tentazioni e repressioni entrano tutte in collisione.
“Pearl è la storia di una giovane che vorrebbe disperatamente una vita diversa”, ha commentato il regista. “Una vita simile a quella che ha visto al cinema. Una vita senza tragedie, isolamento, repressione o malattia. Una con illimitate opportunità̀, piena di sfarzo, fascino, showbiz e soprattutto... amore”.
Se non ora, quando?
Ti West con Pearl regala un seguito al suo precedente film, rivisitando l’indimenticabile personaggio di Pearl, il personaggio che ha perseguitato incessantemente Maxine Minx in X – A Love Horror Story nella fattoria in Texas da cui non è mai riuscita a scappare.
Interpretate entrambe da Mia Goth, Pearl e Maxine rappresentavano la dualità e i desideri di due donne tra loro molto diverse: un’ottuagenaria nata a cavallo del secolo scorso che brama attenzioni giovanili e un’attrice porno che nel 1979 sognava la celebrità. “Le due donne erano simili in termini di ambizione e fiducia in se stesse”, ha affermato Goth, che di Pearl è anche cosceneggiatrice e produttrice. “Sono istigate e guidate dalla convinzione di essere destinate a grandi cose”.
Pearl si propone ora di raccontare i primi anni della frustante vita di Pearl che, nel 1918, desidera ardentemente una vita diversa ma rimane bloccata nella fattoria di famiglia, dove nasce la sua sete di sangue. “Pearl non è necessariamente cattiva. Anche se uccide molte persone nel corso del film, lo fa solo perché queste intralciano il suo sogno”, ha aggiunto Goth.
Pearl rimane dunque nel corso della storia una persona incredibilmente forte, empatica e persino accattivante. In fin dei conti, il film nasce come una toccante dichiarazione sull’invecchiamento, sul rimpianto e sul passare del tempo. “Se non fai ciò che vuoi da giovane, potresti non averne mai più la possibilità”, ha concluso West.
È nata una stella?
Pearl, all’inizio del film di Ti West, è ancora un’adolescente e attende il ritorno dal fronte del giovane marito. Sola e isolata nella fattoria di famiglia in Texas, si prende cura degli animali e dal padre (Matthew Sunderland), osservata da lontano dalla severa madre Ruth (Tandi Wright) che, come la figlia, sogna di diventare la più grande star del mondo.
“Pearl è prima di ogni cosa una sognatrice. Ma quella che è la sua bellezza finisce per diventare la sua condanna”, ha sottolineato Mia Goth. “Alcuni potrebbe definirla pazza o psicopatica ma il contesto in cui vive è piuttosto difficile: pandemia, guerra mondiale e genitori difficili le complicano ogni cosa. Tuttavia, non demorde: sogna di calcare i palcoscenici e diventare la star che sa di essere”.
Intrufolandosi un giorno in un cinema per guardare un film muto, Pearl incontra il Proiezionista (David Corenswet). Costui la invita a guardare insieme una pellicola di addio al celibato, la prima forma di film porno, qualcosa che secondo lui diventerà presto legale e molto redditizio. “Il Proiezionista è l’unico in grado di riconoscere il potenziale di Pearl”, ha continuato Goth. “Per la prima volta in vita sua, Pearl si sente notata ed è euforica”.
Venuta a conoscenza dalla cognata (Emma Jenkins-Pirro) di un’audizione di ballo, Pearl fa di tutto per parteciparvi, tirando fuori tutta la sua determinazione. Sa che se vuole sfondare per davvero, deve lasciare la fattoria di famiglia. Per prepararsi al ruolo di protagonista di Pearl, Goth ha visto molti musical, sia vecchi sia nuovi, da Cantando sotto la pioggia a Dancer in the Dark, film che esplorano come la musica e la danza possano diventare una forma di evasione in tempi difficili. “Era importante comunicare l’innocenza di Pearl tramite la danza nella scena dell’audizione: è allegra, innocente e dolce, al contrario degli orrori che la circondano”, ha evidenziato l’attrice.
Disney in versione horror
Proprio per via della passione della protagonista per la danza, Pearl di Ti West è un film pieno di riferimenti a classici del genere, da Il Mago di Oz a Mary Poppins. Si tratta soprattutto di classici Disney in live action che West ha voluto quasi ribaltare. “In quelle storie c’è una purezza e un senso di meraviglia pervado da ottimismo per cui tutto è possibile”, ha precisato il regista. “Tutto diventa magico come in Mary Poppins e l’elemento fantasy aiuta a risolvere anche i passaggi più complicati. Con Pearl ho fatto qualcosa mai visto prima. Ho preso l’estetica dei film Disney e l’ho trasferita in una storia dai contorni bui e duri. È come se Il Mago di Oz si fosse fuso con Non aprite quella porta”.