Per lanciarsi dalle stelle è il film original italiano che Netflix propone a partire dal 5 ottobre. Diretto da Andrea Jublin è tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Parenti (edito da Garzanti) e conta su una sceneggiatura firmata da Alice Urciuolo.
Prodotto da Lotus, una società Leone Film Group, Per lanciarsi dalle stelle ha per protagonisti gli attori Federica Torchetti, Cristiano Caccamo, Celeste Savino, Anna Ferruzzo, Valentina Carnelutti, Beatrice Modica, Erika Vannucci, Nicoletta Di Bisceglie, Livio Kone, Sara Mondello e Gianni Ciardo, con la partecipazione di Fausto Maria Sciarappa e di Lorenzo Richelmy.
Al centro della storia del film Netflix Per lanciarsi dalle stelle c’è Sole Santoro, una ragazza a cui mancano 23 giorni per compiere 25 anni. In attesa del suo “compleanno d’oro”, Sole deve fare i conti con il suo disturbo d’ansia generalizzato e con l’elaborazione del lutto legato alla morte della sua migliore amica. Ma, quando la paura pervade ogni singolo attimo della sua esistenza, devi trovare il coraggio per vincerla e lanciarti dalle stelle.
La trama del film Netflix
Il film Netflix Per lanciarsi dalle stelle ci presenta sin da subito Sole. Quasi 25 anni, Sole è nata e cresciuta a Conversano, in Puglia, una dimensione idilliaca che però comincia a starle stretta. Ma non è semplice prendere la decisione di cambiare vita e trasferirsi altrove, perché Sole soffre da sempre di disturbi di ansia: per lei compiere un qualunque, anche insignificante gesto può diventare un’impresa titanica.
L’unica in grado di comprenderla e aiutarla è sempre stata Emma, la sua migliore amica, che però adesso non c’è più. È stata quest’ultima a scrivere la lettera che Sole riesce a leggere solo pochi giorni prima di compiere venticinque anni. È un’esortazione ad avere uno slancio di temerarietà: Sole dovrà stilare una lista delle piccole e grandi paure che la paralizzano e poi affrontarle una ad una.
Dopo tanto tentennare, anche grazie al supporto e all’incoraggiamento di un nuovo gruppo di amiche e amici, Sole accetta. E da quel momento il suo viaggio diventa un cammino alla scoperta di sé che la condurrà verso mete che, come spesso accade, non avrebbe mai potuto immaginare.
L’ansia di Sole
Per saltare da grandi altezze occorre avere il coraggio di sfidare la sorte e le leggi della fisica. Ma, senza paracadute, hai la certezza che andrai a schiantarti al suolo. E tutto ciò che manca a Sole Santoro, la protagonista del film Netflix Per lanciarsi dalle stelle, interpretata da Federica Torchetti, è il paracadute. È sempre mancato nella sua esistenza, sin da quando da bambina scappava in lacrime davanti alla richiesta della maestra di recarsi alla lavagna per un’interrogazione.
Sole ha sempre sofferto di disturbo d’ansia generalizzata, una sindrome che, caratterizzata da preoccupazioni costanti e soventi attacchi di panico, porta a tarpare le ali a chi ne è affetto. Basta il piccolo cane della vicina che le va incontro che Sole va in tilt e corre a nascondersi in casa. Per colpa dell’ansia, ha lasciato l’università, non ha né un lavoro né un fidanzato, non mostra a nessuno il suo talento per il disegno e, semplicemente, non sceglie di vivere.
E a poco servono i consigli del suo terapista, il dottor Basile (Fausto Maria Schiarappa), o l’apprensione della madre Elide (Anna Ferruzzo). I pianeti non girano intorno a lei, accade il contrario: è lei a vagare a vuoto senza più un asse di riferimento. Senza colei che più di tutti la faceva sentire al sicuro: Emma (Nicoletta Di Bisceglie).
Emma era al fianco di Sole in qualsiasi istante. Correva ad abbracciarla quando l’ansia prendeva il sopravvento ma ora non può più farlo. Dopo essersi trasferita nei dintorni di Parigi per stare con il fidanzato Xavier, Emma ha perso la vita in un incidente e per Sole è stato un duro colpo. Sebbene siano passati due anni da quel momento, Sole non è più riuscita a colmare quell’assenza, complice anche un litigio avuto con l’amica poco prima che morisse.
La lista delle cose da fare
Come tutti gli equilibri, stabili o instabili che siano, il mondo di Sole ha bisogno di essere rotto da un evento esterno, da una molla che fa scaturire la sua apertura alla vita. E Per lanciarsi dalle stelle, film su Netflix dal 5 ottobre, ha il suo deus ex machina in una lettera che Emma aveva scritto a Sole prima di andarsene. A portarla alla quasi venticinquenne è Massimo (Lorenzo Richelmy), il fratello di Emma di cui Sole è da sempre segretamente innamorata. Dei sentimenti che prova è la stessa Sole a parlarne, nei tanti e continui divertenti siparietti in cui, rompendo la quarta parete, si rivolge agli spettatori.
Nella lettera, Emma invitava Sole a fare una lista di cose da portare a termine per vincere la sua ansia: Scrivimi le cose che ti fanno paura. Insieme possiamo superarle. Ma come può Sole mettersi in gioco senza nessuno accanto che le tenga la mano? Una festa di compleanno a cui Sole non voleva nemmeno prendere parte cambia le carte in gioco. Spinta dalla madre, amica della madre della festeggiata (Valentina Carnelutti), Sole alla festa fa due incontri che si riveleranno per lei fondamentali.
Il primo è con Danio (Cristiano Caccamo), un coetaneo che si è appena lasciato col fidanzato Leo. Ma per Danio non servono etichette, la sua fluidità è palesemente evidente ed è vissuta alla luce del giorno, senza timore del giudizio altrui e senza eccessivi traumi. Non che occorra sottolinearlo ma in un mondo civile che sia tale la libertà è essere sempre ciò che si vuole. E Danio è libero di amare chi più riesce ad avvicinarsi al suo cuore.
Il secondo è, invece, con Miriam (Celeste Savino), la sorella della festeggiata. Miriam frequenta l’università a Roma ed è tornata a Conversano per un paio di giorni, portandosi dietro le sue due coinquiline. Bella, emancipata e all’apparenza sicura di sé, in nome del bene che anche lei voleva a Emma, Miriam prende inaspettatamente Sole sotto la sua ala protettiva. A spingerla è un segreto che nessuno conosce, un’alopecia incombente con cui presto dovrà trovare anche lei il coraggio di fare i conti.
Miriam, le sue amiche e Danio spingono Sole a fare la sua lista. E la normalità dei desideri che emergono è spiazzante: trovare un lavoro, mostrare i propri disegni, fare un giro in barca, tuffarsi in acqua, provare ad andare su una giostra qualsiasi, farsi un buco all’orecchio, imparare ad andare in bicicletta, prendere un aereo, avere un ragazzo…
La forza dell’amicizia e dell’amore
Pian piano, Sole cambia e comincia a vivere. Nel film Netflix Per lanciarsi dalle stelle, Sole ha meno tempo a disposizione rispetto al romanzo di Chiara Parenti: non più cento giorni ma ventitré giorni d’agosto. Sono giorni in cui la paura, pronta sempre a bussare alla porta, pian piano lascia spazio in Sole alla consapevolezza di voler abbandonare il suo essere ragazza per divenire donna.
L’età adulta spaventa chiunque. Il passaggio è l’incubo peggiore che ognuno di noi è destinato a vivere, implica responsabilità, presa di coscienza e coraggio. E cos’è il coraggio se non l’altro lato della paura? Sono le due facce della stessa medaglia e spetta a noi decidere a quale dare il sopravvento. Ma non possiamo essere soli nel cammino e Sole, attimo dopo attimo, lo scopre.
Grazie a Danio, Miriam e Massimo, Sole inizia a mettere da parte le sue resistenze ma, soprattutto, a metabolizzare la morte di Emma. Ripercorre le tappe che l’hanno portata al litigio e alla rottura. E capisce per la prima volta che anche i rapporti di amicizia sono una relazione sentimentale, bidirezionale e mai a senso unico. Passo dopo passo, comincia a ragionare sul suo domani e a capire cos’è l’amore, il vero amore.
Non è semplice saper coniugare dramma e commedia, come accade nel film Netflix Per lanciarsi dalle stelle. Si rischia di sprofondare nel baratro del ridicolo e del già visto. Tuttavia, la sapiente sceneggiatura di Alice Urciolo e la regia, decisa e colorata, di Andrea Jublin, trovano il giusto passo per muoversi su una corda tesissima. Sanno che potrebbe rompersi da un momento all’altro e di non avere rete di salvezza. E per tale ragione osano e spingono ma sono anche bravi a capire quand’è il momento di fermarsi.
Forse Per lanciarsi dalle stelle non è il film che i puristi del romanzo di Chiara Parenti si aspettano. Sono cambiati molti nomi, molte situazioni e, soprattutto, le sfide che Sole deve affrontare. Ma non è cambiato lo spirito di fondo. Così come non è cambiata l’urgenza di capire quanto necessario sia assaporare ogni istante della vita, con introspezione ma anche con leggerezza. Con assoluta disinvoltura ma anche con il passato felpato. Con il sorriso ma anche con le lacrime. E con la voglia di esplodere, rompere i limiti e dire ciao ciao a un mondo che ci attanaglia e vuole imbrigliarci, come sottolinea la canzone dei La Rappresentante di Lista a inizio e metà film.
Sarebbe facile catalogare il film Netflix Per lanciarsi dalle stelle come un prodotto adolescenziale. No, non lo è. La paura di andare avanti appartiene a ognuno di noi. Per far volare i nostri sogni non occorrono solo ali da spiegare ma anche il sostegno di chi queste ali ti insegna come muoverle. Solo allora, con le mani, con i piedi, con la testa, con il petto e con il cuore possiamo dire addio alle nostre insicurezze. Come fa la Sole della sorprendente Federica Torchetti.