Esce al cinema il prossimo 20 luglio, distribuito da I Wonder Pictures, il film Piggy, un horror spagnolo scritto e diretto da Carlota Pereda. Piccolo fenomeno che, dopo aver ottenuto sei candidature ai Goya in Spagna, ha inanellato nel corso del 2022 una serie di fortunati passaggi nei principali festival internazionali, il film Piggy racconta la storia di Sara (Laura Galán), un'adolescente sovrappeso vittima di bullismo da parte una cricca di ragazze coetanee. A osservare l’ennesimo abuso, un uomo misterioso che darà una svolta inaspettata alla vita della ragazza. Posta di fronte all’opportunità di vendicarsi del costante e gratuito body shaming, Sara dovrà decidere se essere complice di un terribile segreto o far prevalere il comune senso etico e morale.
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La trama del film
Non a tutti piace l’estate. Per l’adolescente Sara, la protagonista del film Piggy, vuol dire solo dover sopportare le offese, le prese in giro e le vessazioni quotidiane delle ragazze del suo paese. La sua unica oasi felice è la piscina all’ora della siesta, quando durante le ore più calde della giornata tutti sono al riparo dal sole e lei può stare da sola, in santa pace. Fino a quando, un giorno, un misterioso sconosciuto (Richard Holmes) arriva dalle sue parti e comincia a rapisce le sue aguzzine.
Qualcuno ha deciso finalmente di difenderla ma a che prezzo? Sara vede cosa è accaduto alle ragazze: il sangue, il coltello e il furgone in cui sono state uccise. E lo sconosciuto ha visto lei. Tra i due, nasce un patto implicito e senza parole: non si tradiranno mai l’uno con l’altro. Ora Sara è complice dell’assassino.
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Una serie di crimini ovviamente scuote la popolazione e ben presto cominciano le indagini. La guardia civile fa molte domande, i cittadini nutrono sospetti e si accusano tra loro, le anziane signore bisbigliano… e quel che è peggio è che lo sconosciuto non perde mai di vista Sara, attento a ogni suo movimento. Tormentata dal caldo, dalla pressione e dal senso di colpa che la tormenta, solo Sara potrà salvare le altre ragazze. Ma lo farà?
Tra Carrie e Non aprite quella porta, il film Piggy è uno slasher psicologico mozzafiato, inquietante e sanguinario splendidamente diretto dalla nuova maestra dell’horror iberico Carlota Pereda e sorretto dalla feroce interpretazione di Laura Galán.
Il bullismo
Al centro del film Piggy c’è la più primordiale delle emozioni: la paura. È qualcosa che proviamo inevitabilmente tutti e che è indispensabile per la sopravvivenza. “Un’estate, le strade deserte e il ritrovarsi di alcune ragazze non dovrebbero essere di per sé terrificanti”, ha spiegato la regista Carlota Pereda al suo primo lungometraggio. “Tuttavia, tutto dipende dalle nostre aspettative e dalla nostra esperienza. Ho scritto il film per affrontare quelle paure che mi fanno sentire realmente vulnerabile: la violenza, l’aggressione a sfondo sessuale e, dato che sono madre, il bullismo”.
Piggy è la storia di un’outsider che vuole integrarsi tra le sue coetanee mostrando quanto brutale possa essere l’adolescenza quando si è vittima di body shaming. “Quando si è un’adolescente sovrappeso, l’ansia sociale può essere terrificante e paralizzante quando un omicidio. Tutti ne sappiamo qualcosa, per essere stati da una parte o dall’altra della barricata”, ha proseguito la regista.
“Da adolescente, mi sono nascosta per non essere bullizzata per il mio appartenere alla comunità lgbtqia+. Celavo i miei sentimenti, ridevo degli scherzi che mi facevano e assecondando quelli che non erano diretti a me: lo facevo per pura sopravvivenza. La storia di Sara è simile alla mia: con sulle spalle il peso delle aspettative familiari e sociali, non è libera di essere chi è. A differenza mia, Sara non può nascondere il suo corpo o essere invisibile in un piccolo paese in cui l’indifferenza altrui è solo un miraggio”.
Piggy: Le foto del film
1 / 20Un horror di formazione
Il film Piggy è un inno alla diversità. Sara, la protagonista, non è magra, non è bella e non è buona. Ma è umana e, nella sua umanità, riesce ad accettarsi e a rendersi finalmente libera. Per farlo, però, deve andare incontro a una redenzione: deve necessariamente interrompere il ciclo della violenza, altrimenti questa si perpetuerà in eterno. Quindi, la sua è fondamentalmente una storia di formazione, un viaggio di scoperta che le permetterà di vedere il mondo con occhi nuovi.
“Abbiamo visto mille volte il viaggio dell’eroe e del raggiungimento della maggiore età di adolescenti che scoprono la loro sessualità ma non abbiamo mai visto la storia di una ragazza come Sara, vittima dei pregiudizi sul suo fisico e costretta al ruolo di imperfetta che la gente le ha assegnato sin dalla nascita”, ha spiegato Carlota Pereda. “Per crescere, Sara deve affrontare se stessa, i suoi mostri interiori e, persino, i suoi primi desideri. E nel finale le restituisco il potere di non essere più vittima, passiva e debole, senza necessariamente andare a scapito di altre donne che, in fondo, sono state vittime come lei”.