Esce il 15 giugno in Italia (ma il 28 aprile negli Stati Uniti), distribuito da Universal Pictures, il film Polite Society – Operazione matrimonio. Scritto e diretto da Nida Manzoor, è la storia di Ria Khan, aspirante artista marziale, che crede di dover salvare la sorella maggiore Lena dal suo imminente matrimonio. Potendo avvalersi dell'aiuto dei suoi amici, Ria tenta di mettere a segno il più ambizioso dei colpi nuziali in nome dell'indipendenza e della complicità tra sorelle.
Divertente miscela di amore tra sorelle, delusione dei genitori e grande azione, il film Polite Society – Operazione matrimonio ha per protagonisti gli attori Priya Kansara, Rutu Arya, Shobu Kapoor, Ella Bruccoleri, Seraphina Beh, Shona Babayemi, Nimra Bucha, Jeff Mirza e Akshay Khanna.
Le origini del film
La scintilla dell’idea che alla fine è diventata il film Polite Society – Operazione matrimonio, un’action comedy su due sorelle che affrontano le aspettative culturali e dei genitori, è scattata nella mente della regista Nida Manzoor (inglese ma di origine pakistana) una decina di anni fa, quando ancora ventenne ha scritto la prima bozza di sceneggiatura. “È stato un cammino lungo e tortuoso ma alla fine sono riuscita a realizzare il lungometraggio dei miei sogni”, ha raccontato la regista, nota per essere la showrunner dell’acclamata serie tv We Are Lady Parts.
“Quando scrivo film o serie tv, colgo l’opportunità per portare sullo schermo quelle comunità che sono solitamente emarginate dai generi tradizionali come l’action, la fantascienza e la commedia”, ha aggiunto. “Mi piace occupare aree della narrazione in cui siamo considerati ancora così spesso invisibili. Adoro poi scrivere commedie: è la forma di espressione in cui do il meglio di me e che rappresenta il più disarmante dei generi, in grado di farci appassionare a personaggi dai background profondamente diversi”.
“Ho scritto Polite Society – Operazione matrimonio per vari motivi ma principalmente per vedere finalmente protagonista di un film d’azione un’adolescente dell’Asia meridionale. Sono cresciuta amando i film d’azione da cui mi vedevo però esclusa: ecco perché dedico il mio lavoro alla me adolescente, costretta a vedere i miei connazionali relegati a ruoli minori o marginali, se non da terroristi”.
Sorellanza e amicizia
Il film Polite Society – Operazione matrimonio segue le vicende di Ria Khan, interpretata da Priya Kansara al suo primo ruolo da protagonista. Ria è una ragazza come tante che affronta tutte le sfide poste dall’adolescenza (con amiche al fianco e qualche bulla da dover gestire) ma con un grande sogno da realizzare: diventare una stuntwoman. Non le importa cosa pensino gli altri di lei e delle sue ambizioni e non si interessa nemmeno dell’opinione dei genitori, che non la capiscono ma che non sono tipi da impedirle di fare ciò che ama.
Il suo mito personale è la sorella maggiore Lena, impersonata da Ritu Arya, che ha invece da poco abbandonato la scuola d’arte dopo aver accantonato l’idea di portare a termine qualcosa di speciale. “Volevo raccontare il legame d’amore tra due sorelle e per farlo ho attinto alla mia vita privata, prendendo in esame me e mia sorella”, ha sottolineato la regista Manzoor. “Si tratta di un legame molto stretto, intimo e amorevole… ma quando si litiga quel litigio può trasformarsi nel più brutale di sempre!”.
Sorellanza e amicizia nel film sembrano coincidere e avere lo stesso valore. Tuttavia, ben presto per le due sorelle qualcosa cambia. “All’inizio del film, vediamo queste due sorelle che hanno uno dei legami più belli che si possano immaginare”, ha continuato Manzoor. “Nel corso della storia, però, il legame si incrina quando Lena, rinunciando ai suoi sogni di diventare un’artista, decide di sposarsi con l’attraente Salim. Ciò spinge Ria a cercare di rompere il matrimonio (semi combinato) della sorella mettendo a segno un’elaborata rapina e lanciandosi in un folle combattimento di kung-fu!”.
“Sebbene sia una commedia esagerata, Polite Society – Operazione matrimonio si concentra davvero sulla sorellanza e sull’amicizia, qualcosa di cui difficilmente parlano i film con sequenze d’azione e di danza. Per me, ha rappresentato l’opportunità di mescolare tutti i film con cui sono cresciuta: da quelli di Jackie Chan a quelli di Bollywood o Matrix, trasformandoli in un folle lungometraggio sulla sorellanza”.