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Polvo serán: Un film d’amore e doppia eutanasia

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Polvo serán, già vincitore al Toronto Film Festival, affronta il tema del fine vita con una potenza emotiva unica, mescolando dramma, musica e danza in un viaggio toccante che esplora l'amore, la famiglia e la libertà di scelta.

Tra i film in concorso alla Festa del Cinema di Roma, troviamo anche Polvo serán, già premiato come Miglior film al Toronto Film Festival 2024 nella sezione Platform. Diretto da Carlos Marques-Marcet e prodotto tra gli altri dall’italiana Kino Produzioni, il film Polvo serán esplora il delicato tema del fine vita attraverso la storia di Claudia (Ángela Molina), una settantenne vibrante, affetta da una malattia incurabile, che decide di porre fine alla sua vita in una clinica in Svizzera.

Al suo fianco c'è Flavio (Alfredo Castro), suo inseparabile marito da più di quarant'anni, incapace di immaginare una vita senza di lei. Mentre i due pianificano la loro dipartita insieme, la loro figlia Violeta (Monica Almirall Batet) si ritrova a fare da mediatrice, cercando di affrontare le proprie emozioni e capire il significato di questa decisione. L’arrivo degli altri figli adulti della coppia, ignari della situazione, complica ulteriormente l’atmosfera, con la rivelazione drammatica della doppia eutanasia che fa emergere conflitti e sentimenti irrisolti.

Il film Polvo serán si sviluppa come un viaggio emotivo, punteggiato da sorprendenti momenti di danza e musica che danno voce alle emozioni represse dei protagonisti. La pellicola alterna con audacia sequenze di realismo drammatico con scene più teatrali, in cui la musica e la danza diventano espressioni visive della psiche dei personaggi, accentuando il contrasto tra la loro vitalità e la realtà della morte imminente.

I Personaggi Principali

Nel film Polvo serán i personaggi principali si muovono all'interno di un complesso intreccio emotivo e familiare. Claudia, interpretata da Ángela Molina, è la protagonista, una donna forte e determinata che affronta con coraggio una malattia incurabile. Il suo passato nel mondo del teatro si riflette nella sua decisione di vivere la morte come un'ultima performance, scegliendo consapevolmente di porre fine alla sua vita in Svizzera. Questa scelta, che mostra la sua volontà di mantenere il controllo fino alla fine, genera tensione all'interno della famiglia.

Flavio, interpretato da Alfredo Castro, è il marito devoto di Claudia. La sua vita è strettamente legata a quella della moglie, tanto che non riesce a concepire l'esistenza senza di lei. Pur amandola profondamente, la sua decisione di seguirla nel fine vita è complessa, visto che anche per lui si tratta di un atto di amore e di disperazione, un tema che solleva questioni etiche e relazionali.

Violeta, la figlia maggiore, interpretata da Monica Almirall Batet, si trova nel difficile ruolo di mediatrice. Da un lato, ama i suoi genitori e comprende il loro legame profondo; dall'altro, fatica ad accettare la loro decisione di morire insieme. La sua posizione riflette il conflitto interiore che molti vivono quando devono confrontarsi con decisioni così radicali all'interno della propria famiglia.

Il poster internazionale del film Polvo serán.
Il poster internazionale del film Polvo serán.

Il potere delle scelte personali

Il film Polvo serán esplora alcuni dei temi più universali e profondi della condizione umana, come il diritto all'autodeterminazione, il potere delle scelte personali e il modo in cui queste influenzano i legami familiari. Al centro della narrazione c'è la decisione di Claudia e Flavio di controllare il proprio destino, scegliendo quando e come porre fine alla loro vita. Questo tema delicato è trattato con grande sensibilità, mettendo in evidenza le complesse dinamiche che si creano quando una famiglia deve confrontarsi con una decisione così estrema.

Un altro tema centrale è quello dei legami familiari. Il film esplora come i rapporti tra i membri della famiglia vengano messi alla prova di fronte a una decisione così radicale. Il conflitto tra amore e incomprensione emerge chiaramente nelle interazioni tra Claudia, Flavio e i loro figli, in particolare Violeta, che si ritrova a dover gestire le emozioni di tutti.

L'uso della danza e della musica rappresenta un elemento distintivo e tematicamente significativo. Questi momenti coreografici e musicali non sono semplicemente un espediente stilistico, ma riflettono le emozioni più profonde e inespresse dei personaggi. Attraverso la danza, il film dà vita a una metafora visiva della complessità emotiva legata alla malattia, alla morte e alla vita, rendendo il tutto ancora più coinvolgente.

Infine, Polvo serán affronta il tema della morte in modo diretto ma poetico. La morte non è vista come una fine tragica, bensì come una parte inevitabile della vita, da affrontare con dignità e controllo. Così facendo, riesce a toccare corde emotive profonde senza cadere nel sentimentalismo, rendendolo una riflessione potente e complessa sull'esistenza umana.

"Sin da giovane ho pensato molto alla morte", ha commentato il regista. "È un'ossessione che ho avuto per tutta la vita, anche se col tempo ho imparato a conviverci. A un certo punto ho sentito l'esigenza di lavorare a un progetto che affrontasse l'argomento e, casualmente, alcuni amici mi hanno raccontato la
loro storia: erano una coppia di anziani che faceva parte di un'associazione per il suicidio assistito in Svizzera, e il loro piano era di morire insieme".

"Il film non tratta esclusivamente della malattia terminale o del suicidio assistito quanto, piuttosto, del modo in cui affrontiamo gli affetti e le nostre aspettative di fronte al vuoto della morte. Più che concentrarci sul decadimento fisico legato alle malattie terminali, su cui abbiamo fatto molte ricerche, ci interessava il lato esistenziale ed emotivo della malattia, che porta con sé interrogativi del tipo: come scegliamo di vivere? Come condividiamo le nostre decisioni con i nostri cari? Come ci accompagniamo l'un l'altro nel processo che porta alla fine?".

Polvo serán: Le foto del film

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