Arriva il 16 maggio su Rai 2, dopo essere stato disponibile, su Disney+ il film Prey, un thriller d’azione diretto da Dan Trachtenberg che rappresenta l’ultimo capitolo di un franchise cinematografico di successo: Predator. Ambientato negli Stati Uniti del 1719, nella Grande Prateria del Nord abitate dai Comanche, racconta la storia di Naru, una cacciatrice che a dispetto della giovane età ha grandi capacità e forte determinazione.
Cresciuta all’ombra dei più leggendari cacciatori che hanno popolato la sua terra, Naru è pronta ad entrare in azione ogni volta che un pericolo minaccia il suo accampamento. Nonostante la diffidenza dei coetanei maschi, Naru non si tira mai indietro di fronte al pericolo, anche quando questo sembra arrivare da un’altra dimensione e nessuno le crede. Si ritrova, infatti, presto al cospetto di una preda mai vista prima: un Predator alieno, dotato di un arsenale di tecnologia tecnicamente avanzato. Tra inseguimenti, appostamenti e scontri in cui scorrerà molto sangue, Naru e il Predator si affronteranno in quella che sarà una feroce e terrificante resa dei conti.
Il ritorno di Predator
Prey, il film di Rai 2 diretto da Trachtenberg e sceneggiato da Patrick Aison, segna il ritorno sullo schermo della saga di Predator. Il primo film è datato 1987 e aveva come protagonista Arnold Schwarzenegger diretto da John McTiernan. Raccontava la storia di una squadra di mercenari d’élite che, in missione nelle giungle del Sud America, veniva braccata da un terrificante guerriero extraterrestre dotato di un equipaggiamento tecnologicamente sofisticato. Il film si rivelò un grosso successo commerciale, generando ben cinque seguiti nel corso degli anni (in uno di questi, recita anche il nostro Raoul Bova).
Il regista Dan Trachtenberg è da sempre un grande appassionato del primo film. “Ero in terza elementare quando è uscito al cinema”, ha ricordato. “Ho un ricordo molto vivido dell’epoca. I miei genitori non mi permisero di andare a vederlo mentre tutti i miei coetanei lo avevano visto e ne ricordavano ogni dettaglio. Non perdevano occasione per raccontarmelo per filo e per segno. Una dei loro resoconti che più mi colpì riguardava una scena in particolare: quella in cui Billy, l’esploratore nativo-americano, si fermava sul ponte di una cascata e combatteva il Predator. Il bello è, però, che, quando poi finalmente ho potuto vedere il film, quella scena non c’era: era tutta fuori campo. Quella sequenza che ho immaginato così tante volte ma che non c’era è ora alla genesi del mio Prey”.
Una giovane Comanche
In Prey, il flm trasmesso da Rai 2, l’alieno Predator atterra con la sua navicella spaziale nelle Grandi Pianure Settentrionali nel 1719, andando a caccia per passatempo. La terra è abitata da uomini, donne e bambini della tribù dei Comanche, molti dei quali abili cacciatori e guerrieri.
Sin dal primo momento, i realizzatori di Prey erano consapevoli di come dovessero restituire un ritratto accurato del mondo dei Comache durante quello che viene considerato l’apice del loro impero. Di conseguenza, il cast del film è composto quasi interamente da artisti nativo-americano. Alla sceneggiatura ha invece collaborato l’educatrice e consulente Comanche Juanita Pahdopony. La lingua Comanche è presente nei nomi di ogni personaggio mentre, per ragioni ovviamente produttive, si è scelto l’inglese per la lingua dei personaggi.
Amber Midthunder è stata scelta per interpretare Naru, la giovanissima guerriera Comanche protagonista del film. Intelligente, sicura di sé e piena di risorse, Naru conosce ogni centimetro del paesaggio circostante e ogni aspetto dei predatori naturali che lo popolano. In lingua Comanche, Naru vuol dire “combattimento” e non c’era un nome che potesse rappresentarla meglio. “Naru è una combattente nata”, ha sottolineato Midthunder. “Ha le idee ben chiare su cosa vuole, sulle cose e sul suo futuro. I suoi desideri sono abbastanza diversi da ciò che gli altri vorrebbero per lei”.
“Entrare nel cast del film Prey è stato qualcosa di indescrivibile per me”, ha continuato l’attrice. “Sono Sahiya Nakoda e, di conseguenza, girare nella terra dei Nakoda è stata un’esperienza unica: ho potuto essere vicina alle persone che fanno parte della mia tribù o che provengono da tribù simili alla mia. Ma ho anche sentito sulle spalle la responsabilità di rappresentare al meglio il popolo Comanche e il suo essere formato soprattutto da forti guerrieri”.
Un cast di nativo-americani
Ad affiancare Midthunder nel ruolo del giovane guerriero Taabe, fratello della protagonista del film di Rai 2 Prey, è invece l’esordiente Dakota Beavers, discendente dei San Juan Pueblo. Julian Black Antelope riveste invece i panni di Kehetu, il capo guerriero dei Comanche che, rispettando le tradizioni del suo popolo, non vede di buon occhio che una donna si dedichi alla caccia e al combattimento.
Aruka, la madre di Naru, è impersonata da Michelle Thrush. Aruka, così come tutti quelli appartenenti alla vecchia generazione Comanche, vorrebbe che la figlia seguisse un percorso più tradizionale. Idea condivisa anche da Wasape, portato in scena da Stormee Kipp, attore appartenente alla tribù degli Shoshone-Bannock. Il nome Wasape vuol dire “orso”, una parola pressoché perfetta per descrivere la sua personalità ruvida e aggressiva.
Il Predator
Dietro al Predator del film di Rai 2 Prey si nasconde l’attore Dane DiLiegro. Il Predator è un alieno alla ricerca di un degno avversario da affrontare. Tra i cacciatori più feroci dell’intero universo, ha a disposizione tecnologie all’avanguardia e armi super avanzate. Ha la capacità naturale di diventare invisibile, è dotato di vista a infrarossi e ha un aspetto unico che si differisce dai Predator già visti sullo schermo.
“Una delle cose a cui tenevo è che il Predator sembrasse simile a una creatura aliena dalle fattezze pseudo-umane ma spaventose”, ha sottolineato il regista Dan Trachtenberg. “Dovevamo trovare un equilibrio tra il Predator che viene dal futuro e la storia ambientata nel Settecento. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di far indossare al “mostro” una maschera d’osso che sembrasse arcaica e brutale”.