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Quell’estate con Irène: A Berlino un film racconta l’estate in cui due adolescenti trovano se stesse

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Nella sezione Generation l’unico film italiano è Quell’estate con Irène, opera seconda di Carlo Sironi con protagoniste due diciassettenni che, in fuga dalla malattia, trovano chi sono nel corso di un’estate sull’isola di Favignana.
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Quell’estate con Irène è il nuovo film del regista romano Carlo Sironi, che verrà presentato alla 74ma edizione del Festival di Berlino nella sezione Generation, quella dedicata ai film e cortometraggi con al centro storie di giovani, adolescenti e bambini. E adolescenti sono le due protagoniste del film Quell’estate con Irène, le diciassettenni Clara e Irène, che nel corso di un’estate a Favignana scopriranno chi sono, sebbene sul loro futuro incomba l’ombra della malattia di cui entrambe soffrono.

Scritto dallo stesso Carlo Sironi con Silvana Tamma, il film Quell’estate con Irène è prodotto da Kino Produzione con Rai Cinema in co-produzione con June Films. Realizzato con il contributo selettivo allo sviluppo e alla produzione del MIC - DGCA, con il sostegno della Sicilia Film Comission e Aide au Cinema du Monde, ha per protagoniste le giovanissime Noée Abita e Camilla Brandeburg. Con loro, anche Claudio Segaluscio, Gabriele Rollo, Beatrice Puccilli, Anna di Luzio e Maurizio Grassia.

Il poster internazionale del film Quell'estate con Irène.
Il poster internazionale del film Quell'estate con Irène.

La trama del film

Il film Quell’estate con Irène ci porta nell’agosto del 1997. Clara (Camilla Brandenburg) e Irène (Noée Abita) si incontrano per la prima volta durante una gita organizzata dall’ospedale che le ha in cura. Timida e solitaria l’una, sfacciata e inarrestabile l’altra, in comune hanno soltanto i loro 17 anni e quella malattia che sembrava sconfitta ma è ancora un’ombra presente nelle loro vite. Eppure, quando sono insieme la paura svanisce e bastano poche ore a renderle inseparabili. Al punto di decidere di scappare insieme su un’isola lontana da tutti, Favignana, dove poter finalmente vivere la loro prima vera estate.

Quell'estate con Irène nasce dal desiderio di raccontare quel momento in cui le prime impressioni della vita ci colpiscono e vanno a creare la nostra identità e la nostra memoria, quell’estate che non dimenticheremo mai”, ha spiegato il regista Carlo Sironi. “Volevo realizzare un film che avesse la sostanza indefinita di un sogno a occhi aperti e la precisione chirurgica dei ricordi più importanti.
La prima volta che l'ho immaginato stavo ascoltando To Wish Impossible Things dei The Cure: «Remember how it used to be when the sun would fill up the sky.  Remember how we used to feel, those days would never end» (Ricorda com’era quando il sole riempiva il cielo. Ricorda come ci sentivamo, quei giorni non sarebbero mai finiti, ndr).

Carlo Sironi nasce a Roma nel 1983. A 18 anni inizia a studiare fotografia e a lavorare nel cinema come aiuto operatore e in seguito come assistente alla regia. I suoi cortometraggi Sofia, Cargo e Valparaiso sono stati presentati rispettivamente a Torino, Venezia e Locarno. Il suo primo lungometraggio, Sole, debutta in concorso nella sezione Orizzonti alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, partecipa ai festival di Toronto e Berlino, ottiene una candidatura al David di Donatello e ai Nastri d’argento e vince il Discovery Prize come migliore esordio agli European Film Awards 2020.
Quell’estate con Irène è il suo secondo film.

Quell'estate con Irène: Le foto del film

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Le clip in anteprima

“Volevo girare un film che avesse la sostanza indefinita di un sogno a occhi aperti e la precisione chirurgica dei ricordi più importanti”, ha raccontato Carlo Sironi in un’intervista al Corriere a proposito della genesi del film Quell’estate con Irène. “Ascoltando il pezzo dei Cure mi sono immaginato le due ragazze in fuga dalla prigionia e dall’ombra della malattia e l’euforia e la vitalità che si manifesta quando sono sull’isola”.

“Ho sempre avuto voglia di parlare di adolescenza ma non trovavo l’idea giusta. È un film sulle prime impressioni, l’estate in cui si crea la prima identità, il passaggio all’età adulta in cui ti immagini il futuro. Loro due vivono il paradosso di non sapere come e se immaginarlo. Sono in una bolla”.

La malattia, mai specificata, è di natura oncologica, tanto che il film ha il patrocinio dell’Agop, l’Associazione genitori oncologia pediatrica: “Ci hanno messo in contatto con ragazze che stavano vivendo esperienze simili: lo slancio vitale viene prima dell’argomento trattato”.

L’isola in cui fuggono è Favignana, perla delle Egadi, con le sue cave di tufo. “Ha una dimensione sotterranea, bucata dalle mani dell’uomo, un rapporto pazzesco tra ombra e luce. Era importante, per le protagoniste il sole è pericoloso. E volevo girare in Sicilia, una terra che ha qualcosa di mitologico, ancestrale, legato alla storia”.

Vediamo insieme in anteprima il trailer e alcune clip tratte dal film Quell’estate con Irène.

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