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Questione di stoffa: Amore e moda sfidano tutti i pregiudizi nel film di Rai 1

questione di stoffa film rai 1
Per il ciclo Purché finisca bene, su Rai 1 una commedia che mescola romanticismo e conflitto culturale, dove l’amore tra due giovani provenienti da mondi diversi diventa il filo che unirà due famiglie rivali, in una sfida di talento, passione e integrazione.

Questione di stoffa, nuovo film di Rai 1 del ciclo Purché finisca bene, andrà in onda il 10 novembre ma è stato presentato oggi in occasione del Prix Italia. Prodotto da Pepito Produzioni con Rai Fiction e diretto da Alessandro Angelini, il film di Rai 1 Questione di stoffa è una commedia sentimentale che unisce i toni leggeri della favola moderna a temi profondi come integrazione, solidarietà, diversità e fratellanza.

Ambientata in un pittoresco angolo del Veneto, la storia segue Matteo (Pierpaolo Spollon), un giovane disegnatore intrappolato tra il sogno di pubblicare la sua graphic novel e il dovere di lavorare nella sartoria di famiglia, la Mampresol, con suo padre Orlando (Nicola Pannelli) e la nonna Mina (Licia Navarrini).

L'equilibrio della famiglia viene minacciato dall'arrivo di una nuova sartoria, la Deepti’s Taylor, gestita dalla famiglia indiana di Dev (Brayan K Paaris), sua sorella Rani (Beatrice Sandri) e lo zio Ramesh (Kabir Bedi). La competizione tra le due attività sfocia presto in un confronto aperto, aggravato dalla decisione della stravagante stilista Serena Ravagnin (Clotilde Sabatino) di affidare la sua collezione alla sartoria indiana. Mentre Orlando dichiara guerra, Matteo si avvicina sempre più a Rani, scoprendo non solo affinità creative, ma anche sentimenti d’amore.

Nel cuore di questa storia di conflitti culturali e rivalità professionali, emerge un messaggio di integrazione e di accettazione dell’altro. Matteo e Rani incarnano la speranza di superare le barriere culturali e familiari, grazie all’amore e al rispetto reciproco. Il regista Alessandro Angelini descrive il film come una "favola moderna" che, attraverso una storia semplice, riesce a trasmettere un messaggio potente di cambiamento e adattamento.

Le ambientazioni suggestive del Veneto, con le loro atmosfere sospese tra passato e presente, creano un contesto visivo ricco di bellezza e magia, che amplifica il tono favolistico del racconto. Angelini sottolinea come il lavoro sui costumi e le scenografie sia stato fondamentale per dare vita a personaggi che incarnano le rispettive culture in modo autentico e vivace. Nel cast, anche Riccardo Maria Manera, nei panni di Fulvio (amico di Matteo).

Kabir Bedi nel film di Rai 1 Questione di stoffa.
Kabir Bedi nel film di Rai 1 Questione di stoffa.

I personaggi principali

Conosciamo da vicino i personaggi che popolano il film di Rai 1 Questione di stoffa.

  • Matteo | Pierpaolo Spollon

Cresciuto con l’ingombrante padre e la saggia nonna, Matteo ha il sogno di disegnare graphic novel, ma il suo senso del dovere non gli dà il coraggio necessario per emanciparsi dall’impresa di famiglia, la Sartoria Mampresol. Sognatore e introverso, Matteo non è abituato a esprimere le sue emozioni, che preferisce affidare al disegno. Ha infatti, un autentico talento per riportare sulla carta l’anima delle persone, le loro bellezze nascoste e le loro comiche imperfezioni e questa sua dote non è passata inosservata a una nota casa editrice.

Matteo, però, non può accettare la proposta di collaborazione perché, dopo la dolorosa morte di sua madre, non vorrebbe che il padre si sentisse nuovamente abbandonato e poi ha una grande paura di fallire. In qualche modo si sente in colpa per non avere “la stoffa” e la volontà di prendere in mano le redini della sartoria, condannando l’azienda familiare a un futuro incerto.

L’incontro con Rani sarà l’occasione per confrontarsi con qualcuno che apprezza sinceramente il suo talento e che, al contrario di lui e nonostante le aspettative familiari, ha avuto il coraggio di seguire la propria strada. I due ragazzi si innamorano perdutamente e così, Matteo, grazie alla fiducia e all’esempio di Rani, riuscirà finalmente a dire a suo padre quello che pensa davvero, a dare un contributo autentico alla famiglia, oltre che una spinta concreta ai suoi sogni.

  • Rani | Beatrice Sandri

Dopo essere arrivata in Italia e aver studiato moda in Accademia, Rani ora lavora nella sartoria dello zio assieme a suo fratello, la Deepti’s Taylor. Anche Rani, come Matteo, è animata da una grande passione: è lei ad aver avuto l’idea di portare in Italia i suoi ricami e le preziose stoffe indiane di cui è una fine conoscitrice. Anche per lei la famiglia vorrebbe qualcosa di diverso, per sua madre ormai è “una donna” e quindi è ora che pensi a sistemarsi: le propina infatti una serie di incontri online con ricchi pretendenti indiani, allo scopo di combinarle un matrimonio illustre e vantaggioso.

Rani ovviamente a sistemarsi non ci pensa proprio, visto che la sua priorità è dedicarsi alle stoffe che ama tanto. Infatti, è determinata a dare il massimo nel lavoro, proprio per dimostrare alla famiglia di essere ben consapevole di quali siano le giuste priorità per se stessa.

Combattiva e tenace, sotto la scorza dura della ribelle e della commerciante, Rani nasconde un animo dolce e una sensibilità attenta, cosa che la avvicina moltissimo a Matteo, con il quale in realtà condivide creatività e slancio verso il mondo. Grazie alle lezioni di dialetto veneto che il ragazzo le impartisce affinché si intenda meglio con i clienti, i due cominciano ad avvicinarsi e a piacersi. Nonostante la rivalità commerciale, Rani si dimostra un’ottima confidente per Matteo ed è proprio grazie a lei che il ragazzo troverà il coraggio di seguire finalmente la propria strada.

  • Serena Ravagnin| Clotilde Sabatino

Rampolla di una nobile famiglia locale, Serena è talentuosa quanto comicamente impacciata. Insegue il sogno di diventare una stilista e lo porta avanti con tutte le forze, nonostante la totale carenza di capacità sartoriale. I suoi disegni sono stravaganti ma originali e in questo Matteo la sente vicina: entrambi si rapportano al mondo disegnando quello che non saprebbero esprimere altrimenti.

È un autentico tornado di energia e positività, nonché la prima ad abbattere la barriera di pregiudizio che si innalza in paese all’apertura del negozio degli indiani. Sa cogliere il buono in tutti, nonostante sembri avere sempre la testa tra le nuvole. È testarda e ostinata, ma anche disposta ad ascoltare gli altri. L’amore non è per lei una priorità, ma il burbero Orlando ai suoi occhi non è poi così odioso.

  • Orlando| Nicola Pannelli

Sarto preciso e appassionato, Orlando all’apparenza può sembrare estremamente rigido, soprattutto nei confronti del figlio, a cui non riserva la stessa gentilezza e gli stessi sorrisi che invece rivolge ai clienti. Non riesce a capacitarsi di come Matteo rinunci a mettere il suo talento per il disegno al servizio della famiglia. Forse rivede in lui gli stessi slanci creativi della moglie che non c’è più e questo lo fa soffrire. Nella sua vita da imprenditore di successo non c’è posto per nessuna debolezza o inquietudine. La verità è che Orlando è un uomo insicuro, con forti difficoltà ad accettare ogni cambiamento e per questo ha bisogno del sostegno di suo figlio e di sua madre Mina, il vero caposaldo dell’impresa di famiglia.

Dopo aver investito molti soldi per potenziare l’azienda, a mettere i bastoni tra le ruote della sua routine arrivano dei giovani stranieri, che aprono la stessa attività sartoriale proprio nella sua via. Quando i clienti iniziano a diminuire scegliendo la sartoria “nemica”, Orlando decide che è meglio combattere fino all’ultimo sangue, piuttosto che trovare un modo di relazionarsi con un mercato che sta cambiando. In sostanza, Orlando non è davvero cattivo o ostile, è solo testardo e spaventato di uscire dalla sua comfort zone. Anche lui, quindi, come suo figlio, dovrà dimostrare a se stesso oltre che agli altri, di avere “la stoffa” per vincere le sue paure e per salvare la storica azienda di famiglia.

  • Nonna Mina | Licia Navarrini

Autentica dispensatrice di perle di saggezza, è il punto di riferimento principale della Sartoria Mampresol. Ha visto crescere molti dei suoi attuali clienti, che tratta con benevolenza materna. Dalla mente vispa e curiosa, Mina cerca di mitigare il carattere burbero del figlio. Estremamente paziente e precisa, ha nelle mani un mestiere antico e prezioso, ma nonostante l’età e l’esperienza è sempre curiosa di imparare qualcosa di nuovo.

All’apertura del negozio “concorrente”, cercherà di dissuadere il figlio dalle operazioni di boicottaggio, sapendo che la questione del futuro della loro azienda è ben aldilà di quella competizione. A differenza di Orlando, non incolpa Matteo per la mancata volontà di prendere in mano la Sartoria, ma cerca invece di sostenerlo sempre e comunque.

  • Dev| Brayan K Paaris

In Italia ormai da dieci anni, Dev possiede un forte amore per le proprie tradizioni ma anche uno spirito imprenditoriale determinato quanto quello di Orlando. È un abilissimo sarto e un tenace commerciante: è molto orgoglioso del negozio messo in piedi con lo zio e cerca ogni giorno di migliorarlo. L’ostilità di Orlando lo mette sulla difensiva e lo spinge inizialmente a “rispondere” ai suoi attacchi, ma la saggia mediazione dello zio Ramesh è sempre pronta a placare il suo animo competitivo.

Dev ama molto sua sorella, talmente tanto da rivelarsi spesso iperprotettivo. È infatti sospettoso e poco accogliente con Matteo e mette in guardia Rani più volte, fino a consigliarle di tornare in India, per evitare che la ragazza si metta nei guai e rischi di rovinare ciò che hanno costruito insieme in tanti anni di fatica.

  • Zio Ramesh| Kabir Bedi

Nonostante gli anni passati in Italia, Ramesh è rimasto molto legato alle proprie tradizioni, sia religiose che culturali, di cui va orgoglioso. È un pacifista, quindi non apprezza né incentiva la competizione che Dev ingaggia con la Sartoria Mampresol e cerca sempre di mediare e di placare gli animi. È un vero saggio, le sue massime sono sempre illuminanti e, al contrario di Orlando, considera ogni cambiamento una fonte di sfida e arricchimento.

Ama infinitamente i suoi nipoti, soprattutto Rani, di cui sa cogliere il lato emotivo e sensibile e a cui fa spesso da tenero consigliere. Ha una particolare inclinazione anche per nonna Mina, che vede simile a lui nel ruolo di capofamiglia e di guida illuminata dell’impresa.

Questione di stoffa: Le foto del film

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Una favola d’integrazione

Il film di Rai 1 Questione di stoffa si sviluppa attorno a diversi temi chiave che ne arricchiscono la narrazione e il messaggio. Al centro vi è la fratellanza e la solidarietà, dove la collaborazione tra persone di culture diverse emerge come necessità per superare le difficoltà e costruire qualcosa di più grande. La competizione iniziale tra le due famiglie di sarti si evolve progressivamente verso una comprensione reciproca, con un messaggio forte sul potere dell'unione e della cooperazione.

Altro tema portante è l’integrazione e la diversità. La sartoria indiana rappresenta non solo un concorrente, ma un simbolo di come le tradizioni e le culture differenti possano arricchire e trasformare positivamente la realtà locale. In un contesto inizialmente ostile, il film celebra l'incontro tra culture, superando pregiudizi e barriere attraverso la condivisione e la valorizzazione delle differenze.

Il film ha anche una forte dimensione favolistica, che lo rende una vera e propria favola moderna. Come in una storia d'amore intramontabile, Matteo e Rani sfidano le regole imposte dalle loro rispettive famiglie e comunità, trovando nell’amore la forza per abbattere ogni ostacolo. Il tono leggero e magico del film, unito a un'atmosfera fiabesca, accompagna lo spettatore verso una conclusione ottimista e rassicurante.

Infine, Questione di stoffa esplora il tema dei sogni e dell’autorealizzazione. Matteo, intrappolato nel senso del dovere verso la sua famiglia, lotta contro la paura di fallire e la pressione di seguire una strada già tracciata per lui. Solo grazie all’incontro con Rani e al supporto della sua famiglia, il protagonista trova il coraggio di seguire la propria passione per il disegno, scoprendo che è possibile realizzarsi senza tradire le proprie radici. Questo viaggio interiore diventa un inno alla libertà di scelta e alla necessità di credere nei propri sogni.

Il film di Rai 1 Questione di stoffa è, in definitiva, una celebrazione della bellezza dell’integrazione e della fratellanza. Attraverso una trama che mescola commedia e sentimento, la pellicola esplora il tema del superamento dei pregiudizi culturali e personali, dimostrando che le differenze possono arricchire le relazioni umane. La stoffa, metafora centrale della narrazione, rappresenta non solo il lavoro artigianale delle due famiglie, ma anche il tessuto sociale, fatto di incontri e legami che, con pazienza e cura, possono essere rafforzati e arricchiti.

Kabir Bedi nel film di Rai 1 Questione di stoffa.
Kabir Bedi nel film di Rai 1 Questione di stoffa.
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