Rai 3 trasmette la sera del 02 novembre il film Rachel. Diretto da Roger Michell, Rachel è l’adattamento del romanzo Mia cugina Rachele, pubblicato nel 1951 da Daphne du Maurier. Protagonisti della storia sono l’attrice Rachel Weisz nei panni della Rachel che dà il titolo al film di Rai 3 e Sam Claflin in quelli di Philip, un ex orfano ormai cresciuto che finisce per innamorarsi proprio di Rachel. Nel cast figura anche il nostro Pierfrancesco Favino, nei panni di Rainaldi, amico di Rachel e curatore dei suoi affari a Firenze.
La trama del film
Nel romanzo Mia cugina Rachele, da cui è tratto il film di Rai 3 Rachel, Daphne du Maurier racconta la storia di una femme fatale forse omicida attraverso il punto di vista di un giovane con alle spalle un passato da orfano. Philip (Sam Caflin) è un ventiquattrenne inglese che, rimasto senza genitori, è stato preso sotto l’ala protettiva del ricco cugino Ambrose. Quest’ultimo, partito alla volta dell’Italia per questioni di salute, ha finito per sposare improvvisamente Rachel, di cui racconta nelle lettere a Philip passando da toni estatici ad altri sempre più preoccupanti.
Dalle parole di Ambrose si evince che Rachel, la moglie, è passata dall’essere la donna amorevole di cui si è innamorato al diventare la sua peggiore nemica. Malato e in condizioni sempre più preoccupanti, Ambrose è circondato da gente che lo vuole morto.
Philip si reca così in Italia dove scopre che il cugino è nel frattempo deceduto, presumibilmente per un tumore al cervello, e che Rachel è andata via. Torna allora in Cornovaglia, deciso a vendicarsi di colei che ritiene responsabile della morte di Ambrose. Ospite della tenuta che sarà presto sua, Philip realizza presto che la donna sta per fare il suo ritorno. Si aspetta dunque di avere davanti un demone ma, quando Rachel (Rachel Weisz) appare, non può che rimanerne incantato…
Passione e mistero
Suspense, intrighi, passione e ossessione sono gli elementi chiave del film di Rai 3 Rachel, tutti figli dell’opera di Daphne du Maurier, una scrittrice da sempre nota per la combinazione di ritratti psicologici complessi. Basti ricordare ad esempio che dalle sue opere sono stati tratti tre capolavori di Hitchcock (La taverna della Giamaica, Rebecca – La prima moglie e Gli uccelli). Lo stesso Mia cugina Rachele era stato già adattato per il cinema nel 1952 con un film con Olivia de Havilland e Richard Burton che ha rimediato quattro nomination agli Oscar.
"Se si sapesse cosa Rachel ha realmente fatto, la storia perderebbe mordente”, ha spiegato il regista Roger Michell. “È entusiasmante invece essere l'artefice di una vicenda in cui fino alla fine permane il dubbio su quale sia la verità. Per Philip, Rachel sembra provenire da un altro mondo e, in un certo qual modo, ciò è vero: il suo modo di parlare, i suoi vestiti, i suoi appetiti e la sua comprensione del mondo gli sono del tutto estranei... Rachel è bella, complessa e fuori da ogni limite imposto dalle convenzioni contemporanee”.
“Il romanzo è ambientato nel XIX secolo ma è stato scritto nel 1950: lo reputo una sorta di versione post freudiana di Jane Austen. A un primo livello, troviamo un thriller in costume che parla d'amore, di proprietà familiari e così via. Ma un'approfondita lettura rivela come tratti di temi come la sessualità, la libertà e il potere femminile in un mondo di uomini. Con alle spalle un non facile passato in Italia, Rachel è focalizzata solo sul crearsi un solido futuro finanziario e non mostra alcun interesse nei confronti delle regole della società, mostrandosi incurante della disapprovazione altrui. Trasgressiva e provocatrice per i tempi, gioca anche con i sentimenti del giovane Philip”.