Dal 12 maggio Apple Tv+ propone il documentario Still: La storia di Michael J Fox. Il film, che alterna elementi documentaristici, d’archivio e fiction, racconta la vita straordinaria di Michael J Fox attraverso le sue stesse parole: l’improbabile storia di un ragazzo di bassa statura, cresciuto in una base dell’esercito canadese, che è riuscito a raggiungere le vette della celebrità nella Hollywood degli anni ’80.
Il racconto della vita pubblica di Fox, fra nostalgia e pagine luminose di cinema, snocciola aneddoti sulla sua vita privata mai svelati prima, trattando anche gli anni successivi alla diagnosi, a 29 anni, del morbo di Parkinson.
Intimo e onesto, ricco di contributi personali e dell’intera famiglia Fox, il lavoro diretto da David Guggenheim racconta i trionfi e i travagli personali e professionali dell’attore, esplorando ciò che accade quando un inguaribile ottimista deve affrontare una malattia incurabile. Un mix di avventura e romanticismo, commedia e dramma: guardarlo è come vedere un film di Michael J. Fox.
Il lato positivo delle cose
Ha viaggiato nel tempo grazie all’iconico personaggio di Marty McFly nel cult Ritorno al futuro ma ora Michael J Fox viaggia indietro nella sua vita grazie al documentario targato Apple Tv+. Still: La storia di Michael J Fox ripercorre la sua incredibile carriera di attore, dagli umili inizi in Canada al suo ruolo da adolescente nella sitcom statunitense Casa Keaton e ai suoi successi hollywoodiani, prima che una diagnosi di Parkinson, resa pubblica nel 1998, ponesse fine a tutto.
Nel film, con il suo dissacrante senso dell’umorismo, Michael J Fox, oramai sessantenne, riflette sui molteplici cambiamenti che ha attraversato. “Negli ultimi anni, le strade che ho per esprimere la mia creatività sono notevolmente diminuite”, ha commentato l’attore. “Non posso più fare certe cose come prima ma posso raccontare storie. E le storie che conosco meglio sono quelle che mi riguardano”.
Ripercorrendo la vita di Fox, il film include scene provenienti dai suoi film, per volontà del regista di generare nel pubblico le stesse sensazioni che avrebbe provato nel guardare uno degli ormai classici dell’attore. “Usiamo molti spezzoni dei film di Michael J Fox per ritrarre i momenti della sua vita”, ha affermato il regista. “Ero davvero entusiasta dell’idea di realizzare un documentario che sembrasse un film degli anni Ottanta, qualcosa di grande e divertente, in grado di far ridere”.
Padre di quattro figli avuti dalla moglie Tracy Pollan, Michael J Fox ha preteso che il documentario non fosse una sviolinata ma ha voluto che riflettesse la sua visione, generalmente positiva, della vita. “Michael è pieno di ottimismo”, ha aggiunto Guggenheim. “Ha affrontato mille cadute, soffre molto ma continua a vedere il lato positivo delle cose. e questo è contagioso”.
“L’aspetto che più mi colpisce del film maggiormente quando lo guardo non è la tragedia che mi ha colpito ma la mia famiglia”, ha dichiarato l’attore. “Sono persone belle e divertenti che mi tengono sveglio e partecipe. Sono tutti intelligenti e con i piedi per terra e mia moglie è un miracolo!”.