Prime Video mette a disposizione dal 28 ottobre il film Run Sweetheart Run (corri, dolcezza, corri, ndt), un horror targato Blumhouse. Diretto da Shana Feste e interpretato da Ella Balinska e Pilou Asbæk, racconta la storia di una mamma single il cui primo appuntamento con uno dei clienti più affascinanti e influenti del suo studio legale si trasforma in una notte da incubo senza fine.
Presentato al Sundance Film Festival del 2020, Run Sweetheart Run avrebbe dovuto subito dopo avere un’uscita al cinema ma la pandemia da CoVid ne ha irrimediabilmente compromesso le sorti, facendolo arrivare direttamente su Prime Video.
La trama del film Run Sweetheart Run
Run Sweetheart Run, il film proposto da Prime Video, comincia nel momento in cui Cherie (Ella Balinska), una mamma single viene invitata su insistenza del suo capo a incontrare Ethan (Pilou Asbæk), uno dei loro più importanti clienti. Cherie ha qualche preoccupazione che, tuttavia, cade nel momento in cui si trova davanti a un uomo tanto affascinante quanto carismatico.
Ogni aspettativa di Cherie viene disattesa e la donna non può che lasciarsi affascinare. Ma, alla fine della serata, quando i due si ritrovano da soli insieme, Ethan rivela la sua vera natura violenta. Maltrattata e terrorizzata, Cherie si dà alla fuga nel tentativo di salvarsi.
Ha inizio così un incessante gioco del gatto e del topo, con un assalitore assetato di sangue disposto a tutto per annientare la sua preda. Ciò che Cherie non sa è di essere vittima di una cospirazione più malvagia di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
La violenza di genere
“C’è molta violenza in Run Sweetheart Run”, ha commentato Shana Feste, la regista del film Prime Video. “Da donna e vittima anch’io di violenza sessuale, mi sono chiesta: come faccio a girare tutto ciò in una maniera che risulti appetibile allo spettatore?”, ha spiegato. “Devo molto a Rosemary’s Baby, un film in cui l’orrore non è mai immaginato ma solo nella testa della protagonista. Ecco perché ho scelto di non mostrare quasi mai la violenza: la maggior parte delle cose avviene fuori scena e mi sono aiutata con il sonoro”.
Man mano che la storia procede, Run Sweetheart Run usa l’horror per tendere a sottolineare come la violenza di genere sia un tema più che caldo. Guidato da una squadra quasi tutta al femminile, il film è una feroce osservazione sui pericoli che possono celarsi dietro al primo appuntamento. Soprattutto, se questo nasce online, un contesto in cui i predatori possono nascondersi dietro a un selfie sexy o a un profilo da “bravo ragazzo”.
Ed è la disparità di genere che spinge Cherie, la protagonista interpretata da Ella Balinska, a uscire con Ethan. Madre single, Cherie è poco più che una segretaria in quello che dovrebbe essere lo studio legale del suo socio, James R. Fuller (Clark Gregg). Ed è a causa di un doppio impegno di James, almeno così sostiene l’uomo, che viene mandata all’incontro con l’incallito playboy, un incontro che ben presto molla gli ormeggi della professionalità per trasformarsi in qualcosa di più effimero.
La resistenza, la fuga e la resilienza di Cherie non sono altro che una testimonianza delle esperienze di molte donne, che spesso di trovano a fronteggiare assalitori sin troppo spavaldi e sicuri di sé. L’Ethan di Pilou Asbæk, del resto, è convinto di vivere in un mondo in cui gli uomini bianchi e miliardari possono disporre a loro piacimento di donne come Cherie, la cui esistenza può essere cancellata senza che nessuno se ne accorga. In lui vivono tutti quei demoni patriarcali che, piccolo o grandi che siano, faticano a essere debellati.
Fortunatamente, le donne come Cherie sanno anche come leccarsi le ferite e ribellarsi all’uomo nero con astuzia, facendosi porta bandiera di un cambiamento di cui il mondo ha bisogno.