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Sanremo 2022: Chi è Dargen D’Amico, il cantautorap in gara?

Dargen D’Amico arriva a Sanremo 2022 quasi da sconosciuto ma è pronto a sorprenderci. Chi è? Quali sono le sue origini? Perché si definisce "cantautorap"? E come mai indossa sempre gli occhiali da sole?
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Dargen D’Amico arriva a Sanremo 2022 quasi da sconosciuto. Porta il brano Dove si balla, un rimedio contro la pandemia da CoVid che da due anni ci tormenta e ci costringe a vivere quasi da reclusi. Il testo, però, non parla direttamente del virus ma ricorre alla metafora per spiegare cosa stiamo attraversando nel nostro intimo. E lo fa con un sottofondo dance, genere con cui ha un rapporto di odio e amore. Ma parla anche dell’attaccamento ai social, di cui l’umanità sembra non riuscire a fare a meno.

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Elettronica e strofe all’italiana

Elettronica e “strofe all’italiana” si fondono per creare quel mix che a Dargen D’Amico, il cui vero nome è Jacopo, piace. Rapper e cantautore milanese ma con genitori siciliani, originari di Filicudi nelle splendide isole Eolie, D’Amico è del 1980. Ha alle spalle esperienze che vanno dal gruppo Sacre Scuole fondato con Gue (Pequeno) e Jake La Furia alle collaborazioni con Fedez. Per la prima volta, calca il palcoscenico dell’Ariston e a Sanremo 2022 promette di lasciare il segno.

Un cantautorap

I testi di Dargen D’Amico, a cui speriamo Sanremo 2022 porti fortuna con Dove si balla, sono un continuo gioco di parole. Nel nome del cantautorato italiano (Lucio Dalla è un suo punto di riferimento) e della tradizione rap, con i suoi temi spesso intimisti regala fotografie che scorrono vivide e arrivano dritte a chi ha l’intelligenza di stare al suo gioco. Si definisce, senza prendersi troppo sul serio cantautorap, e ama chiamare il suo genere emo rap, richiamando la subcultura di quel genere tanto in voga tra gli anni Ottanta e Novanta.

Il sole e la luce

Emotivo ed intimista, dunque, sono i due aggettivi che più possono contrassegnare Dargen D’Amico. La sua immagine da sempre è legata agli occhiali scuri che indossa. Nessuno ne ha mai capito la ragione. Tante sono le ipotesi che si sono avanzate: vezzo artistico forse? Non proprio. Racconta che è per non farsi leggere nell’anima. Ma, se fosse questa la ragione, ha fallito nel suo intento: l’anima traspare da ogni sua canzone. La ragione, invece, potrebbe essere legata al fastidio provocato dalla luce artificiale. E per uno che ha nel sangue il sole della Sicilia è più che comprensibile. C'era sempre il sole giallo quando abitavo giù ma con sole non ci campi e mi sono trasferito sù, canta in Canzone sensibile.

Consigli d’ascolto

Prima di ascoltare Dove si balla a Sanremo 2022, per conoscere meglio Dargen D’Amico consigliamo di recuperare sulle piattaforme l’album Ondagranda, pubblicato nel 2019 con Emiliano Pepe e di lasciarsi travolgere dalla non banalità delle parole. Come in Sposami (Scusami) in cui si parla di un matrimonio non certo classico: Chiusa dentro quella casa, con l’arredamento pacco, ti prenoti la tua sposa che ti dura un giro d’almanacco.  O di riprendere Bir Tawil, pubblicato nel 2020, per capire come in poche parole riesca a comunicare più di un’enciclopedia. È il caso di La mamma del mio amico: Mi sono innamorato della mamma del mio amico, chissà se l’ha capito, magari glielo dico. La naturalezza con cui spruzza l’antistatico sulla pezza… l’innocenza con cui si specchia, mi spezza.

Balla per restare a galla

Negli incubi mediterranei

Che brutta fine le cartoline

La nostra storia che va a farsi benedire

Ma va’ a capire perché si vive se non si balla.

Dargen D'Amico, Dove si balla
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