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Schindler’s List: Perché rivedere il film su Rete 4 nel Giorno della Memoria

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Per la Giornata della Memoria, Rete 4 ripropone il film Schindler’s List, un capolavoro insuperabile di Steven Spielberg che affronta gli orrori dell’Olocausto. Tante piccole storie individuali contribuiscono al racconto di una pagina di Storia con cui ancora non abbiamo fatto definitivamente i conti.
Nell'articolo:

Rete 4 trasmette la sera del 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, il film Schindler’s List, capolavoro insuperabile del regista Steven Spielberg (ricompensato da ben 7 premi Oscar). Adattamento di un romanzo di Thomas Keneally, Schindler’s List racconta la vera storia del “giusto” Oskar Schindler (Liam Neeson) per denunciare e ricordare le atrocità della Shoah.

La storia comincia nell’autunno del 1939 in Polonia. I tedeschi deportano gli Ebrei nei ghetti per utilizzarli, a loro dire, come mano d’opera. Oskar Schindler, industriale e membro del partito nazista, approfitta della situazione e fonda una fabbrica che trasforma in mezzo d’aiuto per i deportati grazie ai consigli dell’ebreo Itzhak Stern. A poco a poco, la sua idea imprenditoriale cederà il passo a un’altra priorità: salvare quanta più gente possibile dagli orrori del nazismo.

Il genocidio, i crimini di guerra, la violenza, la messa in discussione della propria identità e il razzismo sono i temi fondamentali di un film Schindler’s List, riproposto da Rete 4, in un momento storico molto particolare come quello che stiamo vivendo, dove a due passi da noi è in corso un nuovo (e, purtroppo, silenzioso) genocidio.

Bianco e nero e colori

Schindler’s List, il film su Rete 4, si basa sul libro eponimo dell’australiano Thomas Keneally, scritto sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto che egli stesso ha raccolto. Il film si suddivide in tre parti fondamentali. La prima (dall’inizio fino al 53° minuto) presenta i personaggi mentre la situazione precipita rapidamente. La seconda (dal minuto 54° al 136°) descrive, invece, l’inferno di Plaszow sotto la guida del comandante Goeth (Ralph Fiennes). L’ultima parte, infine, si concentra sull’operato di Schindler, la cui fabbrica si trasforma in sinonimo di liberazione e salvezza per gli Ebrei.

Steven Spielberg ha deciso di girare il suo film in bianco e nero per restituire una dimensione di realismo alla storia, come se maneggiasse immagini d’archivio o di repertorio in grado di restituire la natura tragica degli eventi. E colpisce fortemente il contrasto che si crea nelle immagini in cui il sangue, più nero del nero, scorre sulla neve, straordinariamente bianca.

Tuttavia, ci sono degli elementi all’interno della storia che Spielberg ha voluto che fossero a colori. All’inizio e alla fine del film, durante la festa ebrea del giorno dello Shabbat, la fiamma della candela è a colori: la candela è assurta infatti a simbolo di vita e di speranza. Vita e speranza che si vedono in particolare nella scena in cui gli Ebrei, liberi, si dirigono verso la città, e in tutta la sequenza documentaria in cui i sopravvissuti della storia e gli attori si raccolgono sulla tomba di Oskar Schindler.

Ma l’elemento a colori più significativo di tutti è il cappotto rosso indossato da una bambina ebrea, che simboleggia per Oskar Schindler il valore individuale di ogni singolo ebreo ma anche la speranza, la libertà, l’umanità e la memoria.

Il poster del film Schindler's List.
Il poster del film Schindler's List.

Un protagonista collettivo

Schindler’s List, il film di Spielberg proposto da Rete 4, non mira solo a raccontare una verità, ma anche a produrre effetti come la partecipazione soggettiva dello spettatore, l'emozione, l'identificazione, la paura, il sollievo.

Non c'è un vero eroe nel film, anche se l'industriale tedesco svolge ovviamente un ruolo centrale, né un progetto complessivo che guiderebbe l'azione dei personaggi. Schindler in particolare cambia obiettivo quasi ai tre quarti del film: rinunciando a fare fortuna, decide solo in quel momento di salvare gli operai della sua fabbrica. Quanto a loro, il loro obiettivo principale è ovviamente la sopravvivenza, ma ciò non dipende sfortunatamente solo da loro stessi, il che non permette loro di organizzare un'azione che strutturerebbe l'intero film. Goeth, infine, anche se domina la seconda parte del film, rimane un funzionario subalterno nella macchina nazista che lo supera. Questi personaggi non sono quindi padroni del loro destino e subiscono per la maggior parte del tempo eventi che non possono controllare.

La linea guida del film rimane quindi la storia di cui Spielberg intende rendere conto, quello dello sterminio degli ebrei d'Europa e del miracoloso salvataggio di un migliaio di loro da parte di Oskar Schindler. Si tratta della storia di un gruppo e più ampiamente di un intero popolo, con le storie individuali che si collegano come frammenti sparsi alla macrostoria. Quindi, anche se Spielberg focalizza molte volte la nostra attenzione su personaggi specifici, l'identificazione principale avviene con l'intera comunità minacciata di sterminio.

Questa evocazione della sorte di un'intera comunità si svolge, tuttavia, in modo indiretto attraverso il destino di un gruppo il cui racconto diverge sempre di più rispetto a quello dell'intera comunità, poiché si tratta di sopravvissuti (si stima che circa 3 milioni di ebrei polacchi siano stati massacrati su una popolazione di 3,3 milioni, ovvero il 90,9% secondo i dati del Memoriale della Shoah). Dal punto di vista dell'coinvolgimento emotivo dello spettatore, ciò è estremamente importante.

Un argomento come l'eliminazione degli ebrei è estremamente difficile da affrontare, e Spielberg non risparmia la sensibilità dei suoi spettatori. Mostra in tutto il suo orrore la brutalità nazista, che si tratti della liquidazione del ghetto di Cracovia, di una selezione in un campo dove si eliminano coloro che non sono più "idonei" al lavoro, o dell'esumazione dei cadaveri delle vittime ebree, bruciati poi su un gigantesco rogo. Da questo punto di vista, i frammenti delle storie individuali raccontate da Spielberg sono spesso anch'essi tragici ma, più il film avanza, più ci identifichiamo con questo gruppo ristretto che alla fine riuscirà a sfuggire al massacro.

Anche se la progressione non è lineare, il film di Rete 4 Schindler’s List ci fa assistere a un salvataggio straordinario da cui alla fine trarremo un senso di sollievo, un sentimento tanto più intenso quanto più terribile è stata la prova. L'organizzazione generale del film e il modo in cui in diversi momenti sollecita lo spettatore sono significativi in tal senso.

Schindler's List: Le foto del film

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