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Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, una serie tv su Rai 1 omaggia la celebre fotografa

Letizia Battaglia è morta lo scorso aprile a 87 anni. Una serie tv, Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, in onda su Rai 1 ripercorre il suo straordinario lavoro e la sua altrettanto straordinaria vita privata.

Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, prodotta da Rai Fiction e Bibi Film in collaborazione con Le Pacte, è la serie tv in due puntate che Rai 1 propone il 22 e il 23 maggio in onore di Letizia Battaglia, celebre fotografa palermitana recentemente scomparsa. È diretta da Roberto Andò, autore della sceneggiatura con Angelo Pasquini e Monica Zapelli con la collaborazione di Giulia Andò e della stessa Letizia Battaglia.

Protagonista di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa è l’attrice Isabella Ragonese, che interpreta Letizia da adulta (da giovane ha invece il volto di Eleonora De Luca). Ragonese è circondata da un manipolo di attori noti nei ruoli di personaggi realmente esistiti.

Paolo Briguglia interpreta ad esempio Franco Stagnitta, il primo uomo che Letizia sposò a 16 anni. Santi Caleca e Franco Zecchin, compagni di vita e di lavoro della fotografa, hanno le sembianze di Enrico Inserra e Franco Zecchin. Fausto Russo Alesi porta in scena Vittorio Nisticò, il mitico direttore del quotidiano L’Ora per cui Battaglia lavorò a lungo. E Lino Musella è Pier Paolo Pasolini. Non mancano poi le figure di Giovanni Falcone, portato in scena da Peppino Mazzotta, o di Boris Giuliano, supportato da Sergio Vespertino. Così come fanno parte del racconto anche i nomi di Leonardo Sciascia e Renato Guttuso, supportati rispettivamente da Filippo Luna e Marco Gambino.

Anna Bonaiuto, infine, è l’interprete speciale di Giuliana Saladino, giornalista palermitana nota per le sue inchieste sulla condizione femminile in Sicilia e sulla mafia.

Ritratto di Letizia Battaglia da parte di un amico

A Letizia che ha amato e continuerà ad essere amata, si legge nelle note di regia di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, la serie tv che Rai 1 trasmetterà in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone.

Letizia Battaglia ci ha lasciato improvvisamente. È stata una delle più grandi fotografe del nostro tempo. Le sue foto in bianco e nero hanno raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia. Quella terribile mattanza durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi, nel corso del trentennio più efferato della nostra storia repubblicana. 

Pochi sanno che questa grande testimone del nostro tempo ha avuto anche una biografia eccezionalmente drammatica, da bambina, da giovane, e poi da adulta. La sua esistenza audace e anticonformista racconta in modo potente le grandi lotte delle donne nel secolo scorso per conquistare dignità e libertà. Una vita affascinante, avventurosa, sbalorditiva. Una vita di battaglie combattuta in trincea, in una realtà professionale da sempre maschile come quella dei fotoreporter di cronaca in quegli anni. Unica donna tra colleghi uomini, Letizia riesce a imporre uno sguardo di pietà e di bellezza, facendo della fotografia un’arma per cambiare il mondo.

D’intesa con Letizia e con la sua collaborazione, Roberto Andò ha deciso di far diventare la sua vicenda umana e professionale fuori dal comune un racconto televisivo. Nella miniserie di Rai 1, Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, inquadrati dal suo obiettivo, sfilano mafiosi, povera gente, bambine, grandi personaggi della nostra storia civile e culturale, come lo stesso Falcone, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini.

Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa: Le foto della serie tv

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Set della Serie “Letizia Battaglia” di Roberto Andò, 2021. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “Letizia Battaglia” di Roberto Andò, 2021. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino
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Breve storia di Letizia Battaglia

Letizia Battaglia, al centro del racconto della serie tv di Rai 1 Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, è morta all’età di 87 anni. E la notizia della sua morte ha fatto in breve tempo il giro del mondo. Ha occupato le prime pagine dei più importanti quotidiani e siti di notizie. Ma perché il suo nome e il suo lavoro sono stati così importanti non solo per il mondo del fotogiornalismo?

Letizia Battaglia era armata solo della sua macchina fotografica Leica quando a cavallo della sua Vespa perlustrava i vicoli della sua Palermo tra gli anni Settanta e Ottanta. Lo ha fatto per fotografare le vittime degli omicidi di mafia e delle guerre intestine tra clan rivali. Proprio per tale ragione, non le sono mancate diverse minacce di morte, fortunatamente mai trasformate in realtà.

Letizia Battaglia.
Letizia Battaglia.
  • La scoperta della fotografia

Nata e cresciuta nella Palermo del Secondo dopoguerra, si era trasferita con la famiglia nel nord Italia. Si era sposata, appena adolescente, a 16 anni. Il matrimonio però durò poco. Dopo il divorzio e un soggiorno di tre anni a Milano, Letizia Battaglia era tornata in Sicilia nel 1974. Con lei c'era colui che sarà uno dei suoi compagni di vita e lavoro, Franco Zecchin.

L’ambizione di Letizia Battaglia era quella di diventare una scrittrice. La sua carriera da giornalista, però, si concluse già la prima volta che prese in mano una macchina fotografica. Aveva poco meno di 40 anni e con quella macchina fotografica in mano pensava di poter conquistare il mondo, come dichiarò una volta in un’intervista. Cominciò così quella scalata che l’ha resa unica nel suo campo durante gli anni della guerra di mafia che infestava Palermo.

  • Sfida in bianco e nero alla mafia

I corleonesi, come mostrato nei dettagli nella saga letteraria e cinematografica di Il Padrino, non esitavano a uccidere i rivali, gli agenti di polizia, i giudici e i politici pur di mettere le mani sulla città. “Furono anni terribili”, raccontò in seguito Letizia Battaglia. “Non sapevo più chi fossero gli amici e chi i nemici. Al mattino, uscivo di casa e non sapevo se sarei rientrata viva la sera. I boss avrebbero potuto uccidermi da un momento all’altro. Quando qualcuno di loro veniva arrestato, mi avvicinavo per fotografarli in manette. Volevo che mi guardassero negli occhi, anche a costo di farmi sputare in faccia. Era il mio modo di sfidare la mafia”.

Gli innumerevoli scatti di Letizia Battaglia, più di 600 mila negli anni, erano come un resoconto vivido del sangue che scorreva. Li definiva un "archivio di sangue". Fotografava le vittime ancora per strada. Erano spesso sì mafiosi, uomini d’affari o politici. Celebre è lo scatto di Piersanti Mattarella, giudice fratello del nostro attuale Presidente della Repubblica. Ma anche cittadini innocenti che si trovavano nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Non ricorse mai al colore. Le sue fotografie erano tutte in bianco e nero, un continuo gioco di luci e ombre che richiamava il concetto di morte. “Il bianco e nero è un modo delicato e rispettoso di ritrarre le vittime. Ricrea il silenzio e il silenzio è importante per me”, spiegò a un importante quotidiano inglese una volta.

Il quotidiano L’Ora raccoglieva i suoi reportage e con coraggio Letizia Battaglia continuava a sfidare la mafia. Come quando nel 1979, si recò personalmente a Corleone, feudo dei boss, ed esibì le gigantografie dei suoi scatti nella piazza del paese. Quasi nessuno accorse a vedere le foto, molti corleonesi rimasero lontani per fedeltà a quel codice che imponeva loro il silenzio, l’omertà.

Le foto di Letizia Battaglia divennero il simbolo della Primavera di Palermo quando negli anni Ottanta i codici omertosi cominciarono a essere infranti, quando per la prima volta la gente trovò il coraggio di denunciare le violenze. Lei stessa definiva le sue foto come prove incriminanti. “Sono portatrice di un messaggio di resistenza. Resistenza contro la violenza, la corruzione, la povertà, il caos morale e politico”: già da queste parole si intuisce che personaggio fosse Letizia Battaglia anche nella vita di tutti i giorni, tra una parolaccia e l’altra.

Alcuni scatti di Letizia Battaglia

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Letizia Battaglia/I Wonder Pictures
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  • La fotografa degli ultimi

Non è un caso che Rai 1 trasmetta la serie tv Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa nel giorno del ricordo della strage di Capaci. Letizia Battaglia abbandonò la sua Leica nel 1992 subito dopo la morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Disse ai suoi amici che era stanca, esausta e scioccata, da tutta quella violenza che sembra non aver fine. “La fotografia non ha cambiato nulla. La violenza continua, la povertà anche e i bambini sono ancora uccisi da stupide guerre”.

Tuttavia, Letizia Battaglia non fotografò solo la mafia. Si occupò molto di temi sociali e tra i suoi soggetti è possibile trovare i pazienti di un ospedale psichiatrico, i poveri dell’isola e, soprattutto, le donne. Adulte o giovanissime, le donne di Letizia Battaglia sono cresciute in una Palermo maschilista, faticando il doppio degli uomini che nel frattempo si facevano la guerra. Uno dei suoi scatti femminili più toccanti ritrae la vedova dell’agente Schifani, morto proprio nella strage di Capaci.

L’ultimo suo scatto di Letizia Battaglia risale a poco prima della sua morte, al febbraio 2022. Ha fotografato la cantautrice diciannovenne Ariete per un servizio fotografico, a Palermo, per il magazine 7.

Rosaria Schifani, fotografata da Letizia Battaglia a Palermo nel 1993.
Rosaria Schifani, fotografata da Letizia Battaglia a Palermo nel 1993.

Le note di regia

“Ho conosciuto Letizia Battaglia quarant’anni fa, nel pieno della sua attività di fotografa per il giornale L’Ora”, racconta il regista Roberto Andò nelle note di regia di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, la serie tv in 2 puntate di Rai 1. “Da allora, è diventata un’amica fondamentale. Considero le sue fotografie una stupefacente testimonianza umana e artistica e, insieme, un’opera di civilizzazione. E ritengo che la sua vita sia una delle storie più sbalorditive di cui abbia mai sentito parlare.

La sua vicenda personale racconta di una donna che si ribella al destino di figlia subordinata e di moglie oppressa e si trasforma in una combattente che, in cinquant’anni di attività, con tenacia e coraggio, grazie all’enorme talento profuso nel lavoro per il giornale L’Ora, sarà riconosciuta come una delle più grandi fotografe del mondo (non è un caso che nel 2017 il New York Times abbia inserito il suo profilo tra le undici donne più rappresentative del pianeta)”. 

Nel travolgente romanzo che è la vita di Letizia, si mescolano i segni di una personalità fuori dal comune: l’indipendenza, l’erotismo, il coraggio, il talento”.

“La sua storia – prosegue Andò - coincide con un pezzo fondamentale della vita civile italiana, l’orrenda mattanza con cui la mafia ha sterminato i nostri migliori uomini di legge durante il conflitto che in Sicilia ha opposto lo Stato italiano a Cosa Nostra.  Per questo motivo mi fa particolare piacere che la serie Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa venga messa in onda da Rai 1 nei giorni del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, una occasione per rilanciare il senso di una lotta che ha ancora molta strada da fare".

"Ma il grande valore di questo racconto sta nel suo essere legato a uno sguardo speciale, quello di una donna che ha a cuore la vita degli altri, soprattutto quella dei poveri e dei diseredati, ed è costretta a misurarsi col crimine, una fotografa che non vuole inchinarsi al rito della morte e che, per non rassegnarsi alla paura, estrae dalla morte la poesia dalla vita”.

Letizia Battaglia con Roberto Andò sul set di Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa.
Letizia Battaglia con Roberto Andò sul set di Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa.
  • Una fotografa donna

Oh Italia, tu sei in chi ha di te pura passione è un verso di Pasolini perfettamente intonato a Letizia, a tutto quello che ha fatto. In quella Palermo le capitava di fotografare anche cinque cadaveri al giorno. Solo l’esperienza di Wegee, il leggendario fotoreporter di cronaca nera della New York degli anni Trenta, può essere accostata alla sua. Ma nel caso di Letizia ha giocato un ruolo essenziale il suo essere donna e, dunque, il suo essere anche travolgente e bella e il suo non voler rinunziare all’amore. In quella Palermo infernale dove si mescolavano vita e morte, Letizia ha cercato di cambiare le regole del gioco di un mestiere ingrato e difficile”, aggiunge Andò, regista della serie tv di Rai 1 Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa.

“Bambina ribelle, sposa quindicenne (dopo una fuga in campagna – la fuitina, come si chiamava a quel tempo la pratica del fidanzamento clandestino in Sicilia), moglie inquieta, donna depressa, grande fotografa. In queste varie declinazioni c’è il mistero di Letizia. Quando, finalmente, un’amica le regala una macchina fotografica, Letizia Battaglia scopre che attraverso l’obiettivo può stabilire una relazione più intensa con la vita e che il teatro del crimine, la morte, può acquisire una sorta di trascendenza. Scopre anche quanto sia rischioso fotografare un boss della mafia in manette e che lei è tra le poche che può reggere quel rischio. Capisce che l’atto del fotografare, la memoria del crimine e delle sue vittime, è un rito che può togliere prestigio alla mafia e dunque alla morte”.

  • L’eccezionale percorso umano e professionale

“Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa, la serie tv per Rai 1 che ho realizzato, racconta l’eccezionale percorso umano e professionale di Letizia Battaglia, ripercorrendo la sua vita da quando è bambina fino agli anni in cui perfeziona il rito del fotografare come arma di lotta e salvezza”, ha concluso Andò.

“Inquadrati dal suo obiettivo, sfilano mafiosi, povera gente, bambine, grandi personaggi della nostra storia civile e culturale, come Giovanni Falcone, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, i suoi compagni di vita e di lavoro, Santi Caleca e Franco Zecchin, le sue figlie, Cinzia, Shobha, Patrizia, per dire solo di alcuni. Il corso della vita pubblica e di quella privata si intrecciano sino a confondersi. Confesso che mi sono dissimulato nella sua biografia ritrovando intatto lo strazio di quegli anni terribili che anch’io ho vissuto a Palermo.

Armata di empatia e di pietà, di innocenza e sensualità, attraverso le sue fotografie, Letizia Battaglia ha lottato per far sì che la Sicilia e l’Italia divenissero un paese migliore, degno di essere vissuto. Le dobbiamo essere grati tutti e il mio film-ritratto vuole essere innanzitutto un atto di gratitudine”.

Solo per passione . Letizia Battaglia fotografa: Le foto di backstage

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Set della Serie “Letizia Battaglia” di Roberto Andò, 2021. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “Letizia Battaglia” di Roberto Andò, 2021. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino
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Set della Serie “Letizia Battaglia” di Roberto Andò, 2021. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Set of “Letizia Battaglia” di Roberto Andò, 2021. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino
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