Arriva su Netflix dal 6 marzo, dopo essere stata presentata fuori concorso al Festival di Berlino 2024, la serie tv Supersex. Composta da sette episodi, creata e scritta da Francesca Manieri, la serie tv Netflix Supersex è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, parte del gruppo Banijay.
Diretto da Matteo Rovere (ep. 1, 4, 6), Francesco Carrozzini (ep. 3, 7), Francesca Mazzoleni (ep. 2, 5), Supersex è liberamente ispirata alla vera vita di Rocco Siffredi. La sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l'amore, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall'infanzia e rivela come e quando Rocco Tano - un ragazzo semplice di Ortona - è diventato Rocco Siffredi, la pornostar più famosa del mondo.
Alessandro Borghi è Rocco Siffredi, Jasmine Trinca interpreta Lucia, un personaggio femminile fittizio che rappresenta una sintesi della maggior parte delle donne con cui Rocco ha avuto una relazione nella sua vita, Adriano Giannini è Tommaso, il fratellastro di Rocco, mentre Saul Nanni interpreta Rocco da giovane.
Nel cast anche Enrico Borello (Gabriele), Vincenzo Nemolato (Riccardo Schicchi), Gaia Messerklinger (Moana), Jade Pedri (Sylvie) e Linda Caridi (Tina).
La trama della serie tv
La serie tv Netflix Supersex è liberamente ispirata alla vera vita di Rocco Siffredi (Alessandro Borghi). Rocco è originariamente un bambino povero che ama solo Tommaso (Adriano Giannini), il fratello maggiore che esce con la ragazza più desiderata della città, Lucia (Jasmine Trinca), e Supersex, un fumetto pornografico con un supereroe molto particolare.
Quando, in un'incredibile svolta del destino, Rocco incontra Supersex, scopre di avere lo stesso superpotere e che la sua vita può cambiare per sempre. Si rende conto che questo superpotere può salvarlo dall'ambiente difficile da cui proviene, ma lo costringerà anche a pagare il prezzo più alto: rinunciare all'amore per sempre, o almeno così sembra.
Supersex è una storia che mette in discussione il legame tra pornografia e vita, il potere del sesso e il suo legame con la morte. Attraverso l'icona pornografica più famosa ancora in vita, indaga su come sia costruita la mascolinità e sulle domande (ancora senza risposta) sul desiderio e il potere che dominano ancora oggi la relazione tra uomini e donne.
I personaggi principali
Conosciamo da vicino quali personaggi, tra reali e inventati, animano la serie tv Netflix Supersex.
- ROCCO (Alessandro Borghi - adulto, Saul Nanni - giovane, Marco Fiore - bambino)
È un uomo diviso in due: da un lato, è Rocco Siffredi, la star del porno più famosa e desiderata al mondo; dall'altro, è Rocco Tano, un uomo di umili origini che cerca di scoprire cos'è l'amore e se può esistere anche per lui.
- TOMMASO DEL SIGNORE (Adriano Giannini)
Fratellastro di Rocco e suo idolo d'infanzia, vuole dimostrare a tutti di essere un "Tano" e sogna di tornare un giorno al paese come un re, liberandosi per sempre dalla paura e dalla miseria che lo hanno tormentato.
- LUCIA (Jasmine Trinca)
È la donna più desiderata e discussa di Ortona, l'unica che può davvero comprendere Rocco, ma anche quella che soffre di più per il suo sguardo. La sua relazione con Tommaso avrà un impatto permanente su di lei.
- CARMELA (Tania Garribba)
Madre di Rocco, è una donna amorevole e devota, ma anche di umili origini e con pregiudizi stretti che la porteranno a ferire involontariamente coloro che ama.
- GABRIELE (Enrico Borello)
Cugino di Rocco, vive all'ombra del suo idolo ed è disposto a rinunciare a tutto nella sua ricerca della fama.
- JEAN CLAUDE (David Kammenos)
Criminale corso, è il socio losco di Tommaso e il fratello possessivo di Sylvie.
- SYLVIE (Jade Pedri)
Giovane ragazza corsa, si innamora di Rocco e sogna con lui di liberarsi delle origini provinciali che lo opprimono, nonostante si trovino a Parigi.
- PONTELLO (Johann Dionnet)
Attore porno che interpreta il personaggio di Supersex, è l'idoletto d'infanzia di Rocco e il suo primo mentore.
- CRISTOPH (Giulio Greco)
Protetto di Pontello, risente dell'arrivo di Rocco e della sua rapida ascesa alla fama, tanto da cercare di ostacolarlo in ogni occasione.
- FRANCO CARACCIOLO (Mario Pirrello)
Attore che si esibisce in drag nello spettacolo televisivo "Indietro tutta!", trova il modo di superare i pregiudizi di Rocco, aprendo i suoi occhi al mondo e diventando rapidamente suo amico e confidente.
- RICCARDO SCHICCHI (Vincenzo Nemolato)
È il fondatore dell'agenzia Diva Futura che ha lanciato icone del porno come Moana Pozzi e Rocco Siffredi negli anni '70 e '80.
- MOANA POZZI (Gaia Messerklinger)
È l’icona italiana del porno degli anni '80. Sembra capire meglio i tormenti di Rocco di quanto lui stesso faccia, forse perché li condivide.
- TINA (Linda Caridi)
Sfuggente e appassionata attrice di soft porn, è il primo tentativo di relazione di Rocco e la prima a accendere il conflitto tra la possibilità di intimità e il mondo del porno. Una donna dalla sessualità complessa, introdurrà Rocco alla questione della profondità e del mistero del desiderio femminile.
L’avventura di una vita
“Scrivere Supersex, l'avventura di una vita”, ha spiegato Francesca Maineri, la sceneggiatrice della serie tv Netflix. “Quando mi è stato proposto di scrivere una serie basata sulla vita di Rocco Siffredi, sono scoppiata a ridere. A prima vista, il mio percorso e la sua vita non avrebbero potuto sembrare più incongruenti. Ogni grande storia nasce da un grande conflitto, e il primo conflitto in questa storia è stato tra Rocco e me, almeno sulla carta, perché raccontare è sempre sulla possibilità di credere e costruire ponti impossibili. E forse questo è il suo aspetto più toccante per me, eticamente e trasformativamente. Ho accettato l'offerta di intraprendere questo viaggio perché, come donna, volevo assumere il rischio e il privilegio di narrare la mascolinità, partendo da un uomo che è indiscutibilmente diventato un emblema della mascolinità occidentale”.
“Ascoltando la storia della sua vita, in me si è gradualmente dispiegata una geometria emotiva, insieme al desiderio di rappresentare non l'industria del porno o le sue complessità, già ben note al pubblico globale, ma piuttosto ciò che sta dietro l'industria del porno. Non l'emblema stesso, ma come quell'emblema, quell'icona, è stato costruito, e quale prezzo deve pagare una persona reale, di carne e ossa, affinché avvenga quella traduzione. Un'icona, un emblema, è come l'incarnazione ultima, il precipitato di un intero costrutto. Rocco è il suo cazzo, e il suo cazzo incarna il sistema di significato entro cui un uomo diventa uomo”.
“In tal senso, ho voluto ripercorrere la sua vita, immergermi in una lunga storia di crescita per narrare il "divenire" di quest'icona, sperando che raccontando il processo, le "radici" malate della costruzione maschile diventassero gradualmente evidenti. Speravo che vedendo le gabbie entro cui sono costruiti e normalizzati i due generi, sorgesse la possibilità di riflettere e forse anche di sovvertire le gabbie stesse. Ma tutto questo non può mai essere sufficiente per scrivere. Cosa c'era dietro la sua storia di vita che mi attirava oltre il desiderio di confrontarmi con la costruzione della mascolinità?”.
“C'era la storia della vita nella provincia italiana, c'era una storia di fratelli, il dolore della povertà, c'era la gabbia in cui certi esseri nascono, c'erano le donne come oggetti di mistero, c'era il desiderio di redenzione, la paura del fallimento, c'era la morte, l'amore e la sessualità. Mi sembrava che tutto fosse lì, tutto su di lui. Ma c'era anche, in un modo strano e informe, in uno strano tipo di rimbalzo, tutto su di me".
"Quando ho scritto Supersex, una delle mie care amiche è morta. Era come una sorella per me. Sentivo che la mia vita poteva fermarsi per sempre o ricominciare, come era successo a Rocco da bambino quando ha perso suo fratello Claudio. Sentivo il potere di quella chiamata che lega la vita e la morte in una scommessa estrema. Sento cosa sta in mezzo, e ciò che ho trovato lì è il corpo, i suoi impulsi, la sessualità. In altre parole, ho iniziato a sentire piuttosto che solo pensare. A comprendere piuttosto che concettualizzare”.
“Sentivo che volevo una storia che ritraesse una star del porno senza usare il "freddo" del porno ma piuttosto riscaldandolo fino a farlo esplodere per rivelare ancora una volta ciò che sta dietro: il corto circuito che il porno contemporaneo causa rispetto alla vita reale. Ho scelto di far detonare emozioni nel contesto di un grande melodramma".
"E così il quadro della mia narrazione ha cominciato a prendere forma: una storia di crescita ibridata con un melodramma, un triangolo sentimentale, un viaggio che attraversa la questione della contemporaneità inscritta nel rapporto critico tra mascolinità e femminilità che sottende il sistema etero-patriarcale: il sentimento è conciliabile con la sessualità? Si può amare e desiderare la stessa persona? All'interno di questi schemi di genere socialmente codificati, è possibile una vera unione, quella cosa magmatica e imperativa che chiamiamo amore? E se sì, a quale prezzo?”.
“Nella vita dell'emblematica star del porno Rocco Siffredi, queste domande, che sono le stesse che ognuno di noi si pone, risuonano più prominentemente perché è questo che fa un emblema: ci rivela iperbolicamente la verità del mondo in cui viviamo. Da un lato c'è l'amore e il sogno di un bambino di essere visto; dall'altro, c'è il dolore e la morte. E in mezzo, c'è il desiderio, guidato da una sessualità intimamente ed inestricabilmente legata ai più profondi impulsi".
"Sembra che la nostra società parli di sessualità, ma non è vero. Parla di genere e porno. Ma la sessualità, con tutto il suo potere irriducibile, perverso e polimorfo, è ciò che il porno cerca di oscurare all'interno di un sistema globalizzato e consumistico di masturbazione. Invece di oscurarlo, questa serie lo fa detonare. Perché nel porno, l'altro si ossifica, mentre nella sessualità, lo sforzo per raggiungere l'unione fa esplodere l'altro, e solo l'altro, lo sguardo dell'altro che non comprendiamo mai eppure non smettiamo mai di desiderare e cercare, può davvero dirci chi siamo”.
“Siamo capaci di accettare la sfida di quel guardare? Sappiamo vedere i nostri limiti? In particolare, gli uomini possono farlo? Se sì, sappiamo, alla fine, come accettare il più grande rischio di tutti, che è e sarà sempre amare ed essere amati senza annientarci nel processo?”.