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Tatami: Un film su una donna in lotta per la libertà

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Traendo spunto da quanto accade in Iran, i registi Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi presentano l'8 marzo il film Tatami, una commovente e dura riflessione su come l’Iran applichi restrizioni alla libertà del proprio popolo passando oltre i sentimenti della gente.

Arriverà in sala dal 4 aprile grazie a Bim Distribuzione il film Tatami. Diretto da Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, dopo la partecipazione a Venezia 80, il film Tatami sarà presentato in anteprima speciale in 90 sale il prossimo 8 marzo con la presenza in collegamento dei due registi.

Interpretato da Arienne Mandi, Zar Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman e Ash Golden, con il film Tatami il duo di registi prova a puntare il faro nel glamour di Venezia sulle difficili condizioni civili che si vivono in Iran partendo dalla storia di due sportive che si confrontano sul tema della libertà.

Il poster italiano del film Tatami.
Il poster italiano del film Tatami.

Una cruda realtà

Tatami è il primo film codiretto da una regista iraniana e da uno israeliano. La storia comincia a metà dei campionati mondiali di judo quando la judoista iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam, arrivate fin lì per portare a casa la prima medaglia d’oro del loro Paese, ricevono un ultimatum da parte della Repubblica Islamica. A Leila si ordina di fingere un infortunio e perdere, per evitare di essere bollata come traditrice dello Stato. Con la propria libertà e quella della sua famiglia in gioco, Leila si trova di fronte a una scelta impossibile: obbedire al regime iraniano, come la sua allenatrice Maryam la implora di fare, o continuare a combattere per l’oro.

“È un immenso onore collaborare con quelle che considero autentiche forze creative della natura – Zar, Arienne ed Elham – per dare vita a questa importante storia”, ha commentato il regista Guy Nattiv. “Per noi è più di un film. È una dichiarazione creativa rivolta al mondo, mentre migliaia di iraniani innocenti stanno pagando per la libertà a prezzo della propria vita”.

“La storia che raccontiamo in Tatami è la storia di troppi atleti iraniani che hanno perso le opportunità della vita e sono stati talvolta costretti a lasciare il proprio Paese e i propri cari a causa del conflitto tra sistemi e governi”, ha controbattuto Zar Amiri Ebrahimi. “Possa questa collaborazione artistica e cinematografica con Guy essere un omaggio alla loro memoria, al di là delle frenesie dell’odio cieco e della distruzione reciproca”.

Tatami: I due registi

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KRIS DEWITTE
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Zar Amiri Ebrahimi.
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Guy Nattiv.
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“Negli ultimi decenni, il governo iraniano ha fatto tutto ciò che era in suo potere per evitare che Israeliani e Iraniani si incontrassero lontano dagli eventi internazionali, senza pensare nemmeno ai sentimenti della gente”, hanno raccontato i due all’unisono. “Nonostante ciò, noi abbiamo trovato un modo: ci siamo visti a due ore sia da Tel Aviv sia da Teheran a Tbilisi, in Giorgia, per raccontare la storia dei coraggiosi atleti iraniani che rischiano la vita per la libertà. Ci siamo trovati come fratello e sorella e abbiamo scoperto di avere molto in comune, dall’arte all’estetica e al cinema”.

“Siamo convinti che l’arte sia la voce della sanità mentale e che debba fare rumore. La storia che abbiamo deciso di raccontare nel film Tatami è la storia di fin troppi artisti e atleti costretti a rinunciare ai propri sogni, costretti a volte persino a lasciare le proprie terre e i propri cari a causa del conflitto tra sistemi e governi. Speriamo di aver realizzato un lungometraggio che mostri al mondo come l’umanità e la collaborazione vincano sempre”.

Tatami: Le foto del film

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