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Te l’avevo detto: L’apocalittica ondata di calore del nuovo film di Ginevra Elkann al Festival di Toronto

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Tra i pochi film italiani selezionati dal Festival di Toronto, Te l’avevo detto di Ginevra Elkann nasce da un’esigenza più attuale che mai, la riflessione degli effetti del cambiamento climatico sui peccatori del Terzo Millennio. Ve lo raccontiamo in anteprima.

Te l’avevo detto è il nuovo film della regista Ginevra Elkann. Prodotto da The Apartment e Rai Cinema, arriverà nelle nostre sale grazie a Bim Distribuzione dopo essere stato presentato in anteprima internazionale al Festival di Toronto 2023 e al Festival di Roma.

Con nel cast Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Riccardo Scamarcio, Greta Scarano, Marisa Borini, Greta Scacchi e Danny Huston, il film Te l’avevo detto ci porta a Roma durante un fine settimana di gennaio. L’arrivo di un’improvvisa ondata di caldo da inizialmente piacevole di trasforma pian piano di qualcosa di spaventoso, con il risultato che persone e animali perdono l’autocontrollo. È l’inizio di un capitolo del tutto nuovo: all’improvviso, la gente si confronta con tutto ciò che ha accuratamente evitato, che si tratti di cibo, sesso, droga, religione o eccessivo romanticismo. Non esistono vie di fuga...

La regista Ginevra Elkann.
La regista Ginevra Elkann.

La trama del film

All’inizio del film Te l’avevo detto siamo portati a Roma. Il Natale è arrivato ed è già finito. Sembra un gennaio come tanti altri se non fosse che un’ondata di caldo senza precedenti (simbolo di una realtà globale sempre più preoccupante) mette tutti quanti a dura prova, minando anche la salute mentale. Tra le movimentate strade e piazze, Gianna (Valeria Bruni Tedeschi) è alle prese con un’ossessione decennale per la sua ex migliore amica Pupa (Valeria Golino), una matura pornostar degli anni Ottanta che, oramai in bancarotta, si aggrappa disperatamente ai suoi giorni di gloria.

Gianna dipende dalla dolce figlia Mila (Sofia Panizzi), che si prende cura con amore di un’anziana signora costretta in casa (Marisa Borini) ma anche di uno schietto prete, padre Bill (Danny Huston). Ex eroinomane metà italiano e metà americano, padre Bill ha visto da poco arrivare in Italia la sorella (Greta Scacchi), giunta nella capitale per seppellire le ceneri della loro estraniata madre seguendo le precise ultime volontà.

Padre Bill è inoltre impegnato a far da sponsor per Caterina (Alba Rohrwacher), un’artista alle prese con la tossicodipendenza che ha perso la custodia del piccolo figlio a favore dell’ex marito (Riccardo Scamarcio).

Con l’aumento della tensione e del caldo, le peggiori paure e i vizi di ogni personaggio iniziano a venire a galla. E, mentre aumenta l’isteria, ognuno deve trovare un modo per calmarsi per evitare di scoppiare.

Te l'avevo detto: Le prime foto del film

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Le paure di un mondo che cambia

Secondo film di Ginevra Elkann dopo il bel Magari, Te l’avevo detto intreccia diverse vite mentre un’atmosfera afosa colora le immagini con i suoi toni color tramonto. “Sappiamo che il mondo sta diventando sempre più caldo ma siamo così dipendenti dal nostro stile di vita, accecati da tutto ciò che ci circonda, che non siamo in grado di capovolgere il copione”, ha commentato la regista. “Siamo bloccati in un vortice. Sappiamo che è tutto sbagliato ma siamo schiavi delle nostre abitudini. Ignoriamo la verità in cambio di una felicità temporanea”.

“Almeno questo è quello che stava accadendo a me”, ha aggiunto Ginevra Elkann. “Ma durante una torrida estate romana, con ogni cosa intorno a me che si scioglieva, mi sono chiesta se il mondo sarebbe stato sempre così come lo vedevo: permanentemente soffocante, giallo e bruciato. Ed è stato allora che ho sentito il bisogno di raccontare questa storia".

“Quell’estate mi ha ricordato la Bibbia con i suoi disastri naturali: visioni apocalittiche, invasioni di cavallette, animali selvaggi e peccatori puniti. Ma chi sono oggi i peccatori? Erano loro che mi interessavano. Mi interessava il peccato e il perché oggi è spesso considerato una malattia. Mentre il mondo intorno crolla, i miei peccatori sono così concentrati sui propri problemi e bisogni da non accorgersi di nulla. Vedono solo loro stessi e non ciò che li circonda: è questa la loro tragedia”.

“Ho scelto di ambientare il film a Roma perché è la “città eterna”: possiede una sorta di solennità e universalità in sintonia con i temi del film, di cui la sceneggiatura è stata scritta durante la pandemia, attraverso innumerevoli chiamate Zoom e con uno stato d’animo indubbiamente influenzato da paure prima sconosciute”, ha concluso la regista. “Te l’avevo detto è stato realizzato sullo sfondo di un mondo in cambiamento, fatto di mascherine e test Covid e pieno di nuove regole e regolamenti. Per me, è stato un viaggio sincero, che ha attraversato luoghi di oscurità, dolore, amore e speranza”.

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