Apple Tv+ propone dal 28 luglio il film The Beanie Bubble. Diretto da Kristin Gore e Damian Kulash Jr., ha per protagonisti gli attori Zach Galifianakis, Elizabeth Banks, Sarah Snook e Geraldine Viswanathan e si ispira a fatti realmente accaduti per raccontare una storia di fantasia su chi e cosa apprezziamo e sugli eroi non celebrati i cui nomi non compaiono sulle etichette di uno dei peluche più famosi degli anni Novanta.
Perché il mondo ha improvvisamente trattato i pelouche come fossero oro? È questa la domanda di partenza del film Apple Tv+ per ripercorrere le vicende di Ty Warner, un venditore di giocattoli frustrato fino a quando non ha avviato una collaborazione con tre donne e insieme hanno trasformato la sua geniale idea nei giocattoli più in voga della storia.
Un uomo dall’ego spropositato
Il film Apple Tv+ The Beanie Bubble ripercorre la storia che ci sta dietro alla nascita dei mitici peluche. Basato sul libro The Great Beanie Baby Bubble: Mass Delusion and the Dark Side of Cute di Zac Bissonnette, il film si concentra sulla figura del suo creatore, Ty Warner (Zach Galifianakis), ma ne racconta la storia attraverso la prospettiva di tre sue collaboratrici il cui nome non è mai venuto alla luce.
Per esigenze di racconto, nel film Apple Tv+ The Beanie Bubble le tre si trasformano in Robbie (Elizabeth Banks), Maya (Geraldine Viswanathan) e Sheila (Sarah Snook), personaggi – come si dice in questi casi – di fantasia ispirati a persone realmente esistite. “Sembra che siano state in realtà le donne a costruire l’impero di Warner”, ha spiegato Zach Galifianakis. “Tuttavia, l’uomo non ha mai voluto condividere il piedistallo in cui era salito con nessuna di loro”.
Entrare nella mente di un uomo eccentrico ed estroverso come Ty Warner è stata una sfida vera e propria per Zach Galifianakis, dal momento che del miliardario si conosce ben poco e raramente ha rilasciato interviste esaustive sulla sua vita. “Ha un hotel a Santa Barbara e stavo per andare fin lì con la speranza di vedere anche solo come camminava o si muoveva”, ha raccontato l’attore. “Ma poi è arrivata la pandemia e non mi sono più potuto muovere. Per le riprese del film Apple Tv+ The Beanie Buttle ho potuto solo fare affidamento su quanto raccontato nel libro di Bissonnette. Mi sono affidato a quello che sapevano i registi e ho dovuto usare parecchia immaginazione per capire che tipo di ego avesse una persona del genere”.
Per le riprese del film, migliaia di peluche hanno invaso il set. Gli appassionati più attenti però possono sin da subito accorgersi che quelli usati non sono dei veri Beanie Babies ma delle imitazioni a buon mercato. “Non ci è stato permesso di usare i veri Beanie Babies e siamo stati costretti a crearne di nostri”, ha ammesso Elizabeth Banks. “Credo proprio che gli scenografi si siano divertiti moltissimo nell’individuare le soluzioni più disparate: ogni giorno sul set ne arrivavano di nuovi!”
La nascita (e la fine) dei Beanie Babies
A metà degli anni Novanta, i Beanie Babies erano i giocattoli più ambiti e in voga sul mercato. Non solo i peluche erano popolari tra i bambini ma erano divenuto oggetti di culto tra gli adulti collezionisti per via di alcuni esemplari immersi nel mercato in tirature limitate. Proprio ciò contribuì a trasformarli in investimenti veri e propri, con alcuni degli esemplari più rari rivenduti su eBay a somme strabilianti.
Nell'ambito delle manie dei consumatori, niente si avvicina infatti ai Beanie Babies. In soli tre anni, collezionisti che vedevano i giocattoli come un mezzo di speculazione fecero diventare il loro creatore, Ty Warner, miliardario, senza che questi investisse in pubblicità o distribuzione nei grandi magazzini. I Beanie Babies arrivarono a rappresentare il dieci percento delle vendite di eBay ai suoi esordi, con un prezzo medio di vendita di $30, sei volte il prezzo di vendita al dettaglio. Al culmine della bolla nel 1999, Warner dichiarò un reddito personale di $662 milioni, più di quanto guadagnassero combinati Hasbro e Mattel.
La fine della mania, però, fu rapida e devastante, con i Beanie Babies "rare" considerate senza valore tanto velocemente quanto erano state considerate inestimabili. Bissonnette nel suo libro si basa su centinaia di interviste (incluse quelle a un uomo che vive con i suoi 40.000 prodotti Ty e a un'intervista in prigione a un uomo che uccise un collega di lavoro a causa di un debito legato ai Beanie Babies) per il primo libro sulla più strana mania speculativa di tutti i tempi.