Entertainment

The Crow: Il Corvo di Bill Skarsgård e l’eredità di un film culto per parlare ai giovani di oggi

the crow il corvo film
Arriverà in estate nelle sale cinematografiche di tutto il mondo The Crow – Il corvo, attesissimo remake del film con Brandon Lee che ha segnato un’intera generazione. Nel capire cosa ci attenderà, ripercorriamo le ragioni per cui il primo film è diventato leggendario.
Nell'articolo:

Sono bastate le immagini del trailer del film The Crow – Il corvo per riaccendere in rete il culto di un film che non è mai passato di moda, a distanza di trent’anni dalla sua uscita al cinema. Diretto da Rupert Sanders e interpretato da Bill Skarsgård, FKA twigs e Danny Huston, The Crow – Il corvo rilegge la graphic novel di James O’Barr riportando sullo schermo il personaggio di Eric Draven, interpretato in passato da Brandon Lee.

La storia ruota intorno a Eric e Shelly Webster che, legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose.

Le dichiarazioni del cast

Prossimamente nelle sale italiane grazie a Eagle Pictures, il film The Crow – Il corvo non è un semplice remake del film del 1994 (di cui sotto analizziamo l’eredità). E ce lo confermano le parole che arrivano dal cast e che vi proponiamo.

  • Bill Skarsgård

"Ero un grande fan del film originale da bambino e sono stato molto onorato di assumere il ruolo di Eric Draven. Ma ciò che veramente mi ha attratto è stato ciò che Rupert Sanders voleva farne. Voleva reimmaginare completamente la storia e il personaggio, adattandoli a un pubblico moderno. È un personaggio che so essere molto amato e al quale molti si sentono fortemente legati: è diverso da qualsiasi altro io abbia mai interpretato.

Lavorare con la straordinariamente talentuosa FKA Twigs è stato magico. Ho sentito la responsabilità verso la storia di Eric e mi sono sforzato di rimanere fedele allo spirito del materiale originale; non vedo l'ora che il mondo veda il film e spero che comunichi con il pubblico tanto quanto ha fatto con noi che ne siamo stati coinvolti".

  • FKA twigs

"Sono molto entusiasta di essere nel film The Crow – Il corvo insieme al talentuoso Bill Skardgard e all'eccezionale regista Rupert Sanders. L'amore che Bill e io condividiamo sullo schermo è naturale e indica l'autenticità e la facilità che sognavo di portare nel ruolo di Shelley. L'indissolubile unità tra Eric e Shelley è così profonda e bella, qualcosa che spero tutti possano provare almeno una volta come parte dell'esperienza umana. Sono molto felice che il trailer sia stato svelato: non vedo l’ora che il mondo veda il film quest'estate".

Il poster italiano del film The Crow - Il corvo.
Il poster italiano del film The Crow - Il corvo.
  • Rupert Sanders

"The Crow – Il corvo è l'anti-supereroe per eccellenza. La sua storia riguarda una perdita tragica, il confrontarsi con il dolore di tutto ciò che comporta perdere qualcuno che si ama, qualcosa che tutti noi abbiamo o incontreremo in qualche momento della nostra vita. È sull'ombra oscura del lutto, su cosa faremmo quando ci viene tolto qualcosa di così significativo.

La graphic novel da cui è tratto significa molto per molti, e il personaggio, il suo viaggio e la sua sete di vendetta hanno ispirato un film diventato un cult negli ultimi tre decenni. La nostra versione torna al testo di James O’Barr, che ho avuto l'onore di incontrare poco prima della produzione, ed esplora la storia d'amore come forza principale della storia.

Ciò che Alex Proyas ha fatto con Il corvo nel 1994 - e l'iconica incarnazione di quel personaggio da parte di Brandon Lee - avrà un impatto eterno su quella generazione e su quelle a seguire. È stato un film che ha definito una cultura amata ancora oggi e che ha ispirato molte altre iterazioni sia dentro che fuori dal suo universo.

Quel film ha acceso un fuoco con i giovani di quel tempo, una gioventù cresciuta con rock duro, alternativo, punk e metal, che faceva binge-watching su MTV e leggeva riviste di nicchia. Ha fatto da specchio a quella generazione nell'estetica del film, nelle sue strade fumose e inzuppate di pioggia, negli insiemi stilizzati e sovvertiti, nel suo eroe vestito di pelle e nei cattivi armati di catene. Ha espresso il suo tempo in una visione molto specifica, guidata dalla musica, che parlava a un giovane pubblico mai raggiunto in quel modo prima. È diventato un classico di culto.

La nostra rilettura del lavoro di James riflette anche la giovane generazione di oggi, i cui gusti e riferimenti sono cambiati così drasticamente rispetto al film originale. Speriamo che parli alla loro lingua, con il loro stile e musica e, speriamo, li porti a scoprire il film di Alex Proyas e l’opera di James O’Barr, portando un nuovo pubblico al materiale originale.

Perché questa storia è universale come un poema epico o un mito greco, tratta le emozioni molto primordiali e naturalistiche dell'amore, del lutto e della rabbia ma affronta anche le immaginazioni sovrannaturali e fisiologiche del paradiso e dell'inferno, dei morti e dei non morti. Esplora la grande forza positiva dell'amore e la grande forza negativa della rabbia e dell'odio che sta nella sua ombra, chiede cosa faremmo, ma anche in cosa ci saremmo trasformati facendolo.  Quando Eric crolla a terra, coperto del sangue degli uccisi, guardiamo in profondità nei suoi occhi e lui ci chiede... perché?

Sono molto contento di aver lavorato con due giovani attori le cui performance sono la spina dorsale di questo film. Bill Skarsgard è così impegnato e vulnerabile, mostruosamente violento e delicatamente tenero, porta così tanti strati alla complessa emozione di un uomo consumato da tanto amore e odio, ma anche di un uomo che farebbe qualsiasi cosa per la donna che ama. Combatte, intorpidito dal dolore e dal lutto, uccidendo e mutilando per colei che ama... ma a quale scopo?

FKA Twigs porta il suo talento unico e meraviglioso: la sua performance e il vuoto creato dalla sua assenza senza dubbio danno motivo a questo Corvo di nascere".

The Crow - Il corvo: Le prime foto

1 / 3
1/3
2/3
3/3
PREV
NEXT

L’eredità di un culto

Il corvo è più di un film; è un fenomeno culturale che continua a influenzare e ispirare. La sua eredità si estende oltre il cinema, toccando l'arte, la musica, la moda e il dialogo sui temi della perdita e della redenzione. Per le nuove generazioni, Il corvo offre un'esplorazione autentica dell'oscurità umana e della possibilità di trascendenza, rendendolo eternamente attuale e risonante.

Il corvo diretto da Alex Proyas e uscito nel 1994, resta uno dei film più influenti e iconici degli anni '90, un vero e proprio cult che ha superato le barriere generazionali fino a toccare anche le nuove generazioni. La tragica morte del suo protagonista, Brandon Lee, durante le riprese, ha avvolto il film in un'aura di mistero e tristezza che ha solo amplificato il suo impatto culturale. Ma Il corvo non si riduce alla sua triste storia di produzione; il suo successo e la sua longevità possono essere attribuiti a una combinazione unica di elementi stilistici, tematici e performativi che lo distinguono come un'opera d'arte a sé.

Il corvo si distingue, infatti, per il suo stile visivo distintivo, una fusione di gotico urbano e estetica noir che crea un'atmosfera cupa e immersiva. La città in cui si svolge la storia, perennemente avvolta dalle tenebre e dalla pioggia, diventa una metafora del dolore e della perdita, riflettendo il tormento interiore del protagonista. Tale visione artistica ha influenzato non solo il cinema, ma anche la moda, la musica e l'arte, ispirando una subcultura gotica che apprezza l'espressione visiva dell'oscurità e dell'alienazione.

Al centro del film Il corvo vi è una storia di amore eterno, vendetta e redenzione che risuona con pubblici di tutte le età. La lotta di Eric Draven per portare giustizia agli assassini della sua fidanzata e a se stesso, oltrepassando la barriera della morte, parla a un desiderio innato di giustizia e alla speranza che l'amore possa trascendere anche la morte stessa. Questi temi universali e atemporali hanno garantito che il film rimanga rilevante e potente per le nuove generazioni, che lo scoprono e lo reinterpretano alla luce delle proprie esperienze e contesti culturali.

Brandon Lee, nel suo ruolo definitivo, consegna una performance intensa e carismatica che ha catturato l'immaginazione del pubblico. La sua capacità di infondere vulnerabilità e ferocia nel personaggio di Eric Draven ha reso la sua interpretazione indimenticabile. La tragica ironia della sua morte accidentale durante la produzione ha contribuito a mitizzare ulteriormente la sua performance, rendendola simbolo di un talento strappato troppo presto alla vita. Questo aspetto tragico ha instillato nel film un senso di urgenza e autenticità che continua a parlare ancora oggi ai cuori degli spettatori.

Il corvo: Le foto di un cult

1 / 15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. ©Miramax
1/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994, (c) Miramax
2/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. ©Miramax
3/15
4/15
THE CROW, David Patrick Kelly, 1994, (c) Miramax
5/15
THE CROW, Ernie Hudson, 1994, (c) Miramax
6/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. ©Miramax
7/15
THE CROW, Ernie Hudson, 1994, (c) Miramax
8/15
THE CROW, Tony Todd, Jon Polito, Bai Ling, 1994. ©Miramax
9/15
THE CROW, Rochelle Davis, Sofia Shinas, 1994. ©Miramax
10/15
THE CROW, Brandon Lee, director Alex Proyas, on set, 1994. ©Miramax
11/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. (c) Miramax
12/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. (c) Miramax
13/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. (c) Miramax
14/15
THE CROW, Brandon Lee, 1994. (c) Miramax
15/15
PREV
NEXT
Riproduzione riservata