Rai 1 propone la sera di martedì 12 novembre The Help, un film diretto da Tate Taylor. Basato sul romanzo di Kathryn Stockett, il film di Rai 1 The Help racconta una storia ambientata nel Mississippi degli anni '60, durante l'era delle leggi Jim Crow, esplorando la vita delle donne afroamericane impiegate come domestiche nelle case dei bianchi e le dinamiche di potere e pregiudizio che dominano le loro vite. Il tema centrale del film riguarda la possibilità di dare voce a queste donne attraverso la penna di Eugenia “Skeeter” Phelan (Emma Stone), una giovane donna bianca che intende denunciare le ingiustizie subite dalle domestiche afroamericane.
Neolaureata e aspirante scrittrice, Skeeter ritorna nella sua città natale in Mississippi, motivata a scrivere un libro che racconti le storie delle domestiche afroamericane, soprattutto dopo aver scoperto la misteriosa scomparsa di Constantine, la domestica che l'ha cresciuta. Con l’aiuto di Aibileen (Viola Davis) e Minny (Octavia Spencer), Skeeter raccoglie testimonianze segrete sulle umiliazioni e difficoltà affrontate dalle domestiche. Nel farlo, sfida le convenzioni razziali della società locale e mette a rischio la sicurezza delle donne coinvolte nel progetto.
Mentre Skeeter tenta di destreggiarsi tra l'accettazione sociale e la sua coscienza morale, Aibileen e Minny emergono come voci potenti e coraggiose. Le loro esperienze rivelano il volto della segregazione e dell'ipocrisia razziale. La collaborazione culmina nella pubblicazione del libro, che scuote la comunità e porta Skeeter verso una nuova consapevolezza sociale, mentre Minny e Aibileen continuano a vivere nell’incertezza.
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I personaggi principali
I personaggi del film di Rai 1 The Help sono complessi e, in alcuni casi, rappresentano stereotipi del Sud segregato degli anni ’60, ma riescono a suscitare empatia e interesse nel pubblico grazie alle interpretazioni magistrali del cast. Eugenia “Skeeter” Phelan, interpretata da Emma Stone, è una giovane donna bianca che, tornata a casa dopo gli studi, si sente estranea alla sua stessa comunità. Skeeter è ambiziosa e determinata a intraprendere una carriera nel giornalismo, ma la sua posizione di “outsider” le permette anche di vedere con occhio critico la realtà che la circonda. Diversamente dalle sue amiche e dalla madre, cresciute in un contesto di privilegi e pregiudizi, Skeeter è spinta dal desiderio di conoscere e raccontare le storie delle domestiche afroamericane, mosso in parte dall’affetto per Constantine, la domestica che l’ha cresciuta e che ora è misteriosamente scomparsa.
Aibileen Clark, portata sullo schermo da Viola Davis, è il cuore emotivo del film. Aibileen ha trascorso tutta la vita prendendosi cura dei figli delle famiglie bianche, offrendo loro un amore e una dedizione che raramente riceve in cambio. Il suo rapporto con Mae Mobley, la piccola figlia della sua datrice di lavoro, è toccante e rivelatore del legame affettuoso che queste domestiche spesso instaurano con i bambini, mentre rimangono invisibili agli occhi dei loro veri genitori. Tuttavia, dietro la dolcezza e la calma di Aibileen si nasconde una rabbia profonda per le ingiustizie che ha subito, alimentata dalla tragica perdita del figlio e dalle continue umiliazioni quotidiane.
Aibileen non è sola nella sua frustrazione; Minny Jackson, impersonata da Octavia Spencer, è la sua amica e collega, ma possiede un carattere completamente diverso. Minny è una donna schietta e vivace, nota per la sua lingua tagliente e la sua incrollabile forza d’animo. Dopo essere stata licenziata dalla sua padrona, Hilly Holbrook (Bryce Dallas Howard), per aver usato il bagno di casa sua, Minny diventa il simbolo della resistenza, e la sua vendetta, incarnata nella famosa “torta vendicativa”, rappresenta uno dei momenti più memorabili del film. Minny trova poi impiego presso Celia Foote (Jessica Chastain), una giovane donna bianca un po' fuori posto nella società di Jackson, ma che sviluppa un legame sincero e quasi complice con Minny, dimostrando che non tutti i bianchi condividono gli stessi pregiudizi.
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Resilienza e forza
I temi del film di Rai 1 The Help sono profondi ma complicati dalla loro rappresentazione. La figura di Skeeter come “salvatrice bianca” è centrale e, nonostante le buone intenzioni, incarna una delle critiche più frequenti mosse alla rappresentazione. La storia, infatti, si concentra sul ruolo di Skeeter nel dare voce alle domestiche, posizionandola come una sorta di eroina morale che, con coraggio e impegno, riesce a sfidare le norme razziali della sua comunità.
Tuttavia, questa prospettiva distoglie l'attenzione dalle esperienze reali delle donne afroamericane e, anziché esplorare le loro storie in maniera più diretta, le filtra attraverso gli occhi di una protagonista bianca. Tale approccio semplifica la complessità del razzismo strutturale, dando al pubblico una visione “feel-good” in cui i problemi di discriminazione sembrano risolvibili grazie alla buona volontà di un individuo illuminato.
Il film, però, non manca di sottolineare la resilienza e la forza delle domestiche afroamericane. Attraverso Aibileen e Minny, emerge il coraggio di queste donne che, nonostante le avversità, trovano modi creativi per resistere e affrontare la dura realtà della segregazione. La narrazione offre uno scorcio sulla vita di donne che, con intelligenza e solidarietà, riescono a combattere il sistema discriminatorio, anche se solo in maniera limitata.
Infine, il potere della narrazione è un tema essenziale: il libro scritto da Skeeter rappresenta una forma di resistenza contro il silenzio imposto alle domestiche, ma solleva anche domande sul diritto di chi racconta queste storie e sul vero beneficiario di tali testimonianze. L’attrice Viola Davis, anni dopo la realizzazione del film, ha espresso rimpianti per aver partecipato al progetto, riconoscendo come The Help non abbia veramente dato voce alle esperienze autentiche delle donne afroamericane, dal momento che la narrazione sembra concentrarsi maggiormente su Skeeter, piuttosto che sulle storie di Aibileen e Minny.
Sebbene sia stato accolto positivamente dal pubblico per il messaggio di speranza e resilienza, The Help resta, dunque, una rappresentazione semplificata e problematica di un periodo storico complesso, offrendo una visione confortante piuttosto che un confronto critico con le eredità della discriminazione.
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