Caterina Shulha e George Blagden sono i protagonisti dal 25 marzo su Netflix del film The Land of Dreams, diretto da Nicola Abbatangelo. Prodotto da Lotus Production con Rai Cinema, The Land of Dreams è stato presentato al Festival di Roma, nella sezione Alice nella città, e propone una storia che ci ricorda come ognuno di noi ha un solo grande sogno. Nel cast del film, anche gli attori Kevin Guthrie, Paolo Calabresi, Marina Rocco, Ryan Reid, Nathan Amzi, Carla Signoris, Stefano Fresi ed Edoardo Pesce.
La trama del film
In The Land of Dreams, film che approda ora su Netflix, il regista Nicola Abbatangelo tesse una trama ricca e poliedrica, ambientata nella vibrante New York del 1922, dove la giovane immigrata italiana Eva, interpretata da Caterina Shulha, abbandona il suo sogno di diventare cantante per lavorare come lavapiatti nel noto locale Choo Choo Train. Il suo cammino incrocia quello di Armie, un affascinante pianista e veterano della Grande Guerra, interpretato da George Bagden, che vive recluso a causa delle ferite fisiche ed emotive della guerra, ma possiede un dono straordinario: la capacità di navigare nei sogni.
La scelta di Abbatangelo di avventurarsi in un musical emerge non solo dalla sua passione per il genere ma anche dalla sua convinzione che il musical offra una "completezza espressiva" unica, capace di racchiudere tutte le forme d'arte in un unico mezzo espressivo. The Land of Dreams, film uscito nelle sale per 01 Distribution prima di arrivare su Netflix, è un'esplorazione di come realtà e sogno possano fondersi, offrendo una via di fuga dalla quotidianità e, allo stesso tempo, rappresentando un'illusione che può intrappolare.
Un sogno che si avvera
Il processo creativo dietro The Land of Dreams, film che Netflix giustamente recupera, è stato un'avventura ricca di sfide e scoperte. Il regista Nicola Abbatangelo descrive con passione il percorso compiuto per dare vita al film, dall'esigente ricerca degli attori capaci di cantare e ballare, passando per la creazione di scenografie che riproducessero fedelmente la New York degli anni '20, fino alla realizzazione di coreografie e scene cantate che dovessero sembrare un'estensione naturale della narrazione, piuttosto che semplici intermezzi musicali.
L'approccio del regista al musical si distacca dall'idea di "videoclip" per abbracciare una visione più teatrale e organica, dove la musica e il canto emergono come espressioni autentiche dei personaggi e dei momenti chiave della storia. Questo obiettivo ha richiesto un lavoro di squadra intenso e collaborativo, incentrato sulla libertà espressiva degli attori e sulla fluidità tra le scene recitate e quelle cantate.
Una delle scene più magiche e simboliche del film, quella in cui Eva entra nel "mondo straordinario" di Armie, riflette l'intenzione di Abbatangelo di utilizzare soluzioni creative e "artigianali" per evocare il fascino e il mistero dei sogni, senza appoggiarsi eccessivamente agli effetti CGI. Questo approccio sottolinea la continuità con la tradizione del cinema italiano, noto per la sua capacità di creare mondi visivi ricchi e immaginifici con mezzi relativamente semplici.
The Land of Dreams non è solo il racconto di una storia di aspirazioni, amore e magia, ma anche la testimonianza di un sogno collettivo portato a compimento da una squadra di artisti e tecnici appassionati. Abbatangelo sottolinea come il suo più grande insegnamento sia stato la realizzazione che i sogni, per quanto grandiosi, necessitano della collaborazione e del supporto di altri per diventare realtà.
Attraverso The Land of Dreams, Abbatangelo ci invita a riflettere sui confini tra realtà e fantasia, sull'importanza dei sogni nella nostra vita e sul potere dell'arte di trasformare e ispirare. Con questa sua opera, il regista non solo realizza il suo sogno di creare un musical che parli direttamente all'anima dello spettatore, ma apre anche una finestra su un mondo in cui i sogni possono davvero diventare la chiave della felicità.