Arriva il 16 febbraio al cinema con la distribuzione di Officine Ubu The Quiet Girl, il film irlandese diretto da Colm Bairéd che rappresenterà l’Irlanda agli Oscar nella categoria Miglior film in lingua non inglese. Definito dalla stampa internazionale come un capolavoro, è stato presentato con successo in numerosi festival del mondo, a cominciare da Berlino 2022 dove ha vinto il premio come miglior film della sezione Generation KPlus.
La storia ruota intorno a Cáit, una bambina di nove anni, tranquilla e silenziosa, che passa le sue giornate in solitudine, trascurata da una famiglia disfunzionale. Con l’arrivo dell’estate, i genitori la mandano a passare qualche mese con una coppia di lontani parenti. Sotto la loro cura la bambina rifiorirà ma in questa casa dove non dovrebbero esserci segreti ne scopre uno.
La trama del film The Quiet Girl
Il film The Quiet Girl racconta le vicende di Cáit (Catherine Clinch), una bambina di nove anni proveniente da una famiglia sovraffollata, disfunzionale e impoverita. Lottando silenziosamente a scuola e a casa, ha imparato a nascondersi davanti agli occhi di coloro che la circondano.
Con l'arrivo dell'estate e l'avvicinarsi del termine della gravidanza della madre incinta, i genitori decidono di mandare Cáit a vivere da parenti lontani. Senza sapere quando tornerà a casa, la bambina si ritrova a casa di questi estranei con solo l’abito che indossa. Sono i Kinsella, una coppia di mezza età che Cáit non ha mai incontrato prima. Questi la vestono la bambina con abiti che tengono con cura in un armadio e mostrano verso di lei una grande premura e attenzione.
Sono persone di campagna, la stessa realtà da cui proviene Cáit, ma che lavorano sodo e non vogliono niente, a quanto pare. Nonostante una calorosa accoglienza da parte della moglie Eibhlín (Carrie Crowley), il marito Seán (Andrew Bennett) mantiene le distanze da Cáit e lei da lui. Ma con il tempo la loro relazione inizialmente difficile a poco a poco si distende.
Giorno dopo giorno, sotto la cura dei Kinsella, Cáit fiorisce e non si sente più invisibile agli occhi degli altri. Ma in questa casa dove cresce l'affetto e non dovrebbero esserci segreti, ne scopre uno.
Attraverso gli occhi di una bambina
Basato su un’acclamata storia scritta da Claire Keegan (Foster), il film The Quiet Girl è un complesso e delicato dramma di formazione che si interroga su temi come la famiglia, l’abbandono e la perdita attraverso lo sguardo della sua giovane protagonista. Pubblicata per la prima volta sul New Yorker e dichiarata "La migliore dell’anno" dalla rivista, la storia di Keegan è stata ampliata e pubblicata come libro nel 2010.
Lo scrittore/regista Colm Bairéad ha letto Foster per la prima volta nell'estate del 2018 e ha subito voluto farne un film. “Ha toccato così tanti temi per me importanti. Temi che sono stati alla base del mio lavoro di regista di corti fino a quel momento: i complessi legami familiari, la questione della crescita emotiva e psicologica e, soprattutto, il fenomeno del dolore e la sua capacità di modellarci”, ha dichiarato.
“Da una prospettiva formale, il racconto in sé è stato immediatamente stimolante. Ha una narrazione in prima persona, al presente, raccontata attraverso gli occhi di una bambina. È stato assolutamente coinvolgente, empatico e intrinsecamente visivo: gran parte del film è dato da ciò che questa bambina sta vedendo e sentendo, momento per momento. La tensione narrativa della storia è completamente derivata dall'esperienza della bambina, piuttosto che da un'eccessiva dipendenza dalla trama. Mi è sembrata una sfida allettante dal punto di vista registico”.
“Ho voluto dare forma all'esperienza di questa bambina, questo è l’interesse principale del film The Quiet Girl, dove l'esplorazione del personaggio e delle dinamiche relazionali sono completamente in primo piano”, ha proseguito Bairéad. “Più di ogni altra cosa, tuttavia, è stata il flusso emotivo della storia a convincermi del suo potenziale come film. La sua costrizione e il suo successivo rilascio catartico mi hanno ipnotizzato. E ho potuto immaginare un adattamento cinematografico che avrebbe potuto produrre lo stesso effetto sul pubblico”.
Adattare la storia di Keegan non è stato però semplice. Al suo centro c’è una ragazzina che osserva tutto, capisce qualcosa e dice poco. “Ero alla ricerca di una storia da raccontare quando mi sono imbattuto in Foster. Ho pensato sin da subito che fosse perfetta per farne un film, anche se la trama in sé non conteneva molti elementi. Ho dovuto quindi arricchirla per trasformarla in un lungometraggio in tre atti che riflettesse su un fenomeno tipicamente irlandese: il mandar via di casa i bambini quando diventano un problema. In qualche modo, ho voluto dar voce a tutti quei bambini che il sistema ha deluso e maltrattato".