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Ti spazzo in due: Antonella Paglionico e i suoi consigli per le pulizie – Intervista esclusiva

ti spazzo in due real time
Antonella Paglionico è la leader indiscussa della ditta di pulizie tutta al femminile del reality Ti spazzo in due, pronto a sbarcare su Real Time per una nuova attesissima terza stagione. L’abbiamo incontrata per un’intervista a due facce: da un lato, l’esperienza personale che si porta dietro, e dall’altro, la nostra richiesta di consigli per le pulizie autunnali e non solo.
Nell'articolo:

Tornano dal 5 ottobre su Real Time e in streaming su Discovery+ le Paglionico per la nuova stagione, la terza, di Ti spazzo in due, uno dei programmi più amati dell’emittente. Sempre all’insegna del pulito, le ormai mitiche Paglionico, capitanate da Antonella, sono pronte a farci vivere nuove emozioni con la loro impresa di pulizia portata avanti a gestione familiare da tre differenti generazioni di donne pugliesi.

Le Paglionico.
Le Paglionico.

La terza stagione delle amazzoni del pulito

Ti spazzo in due, programma di Fiamma Sanò e Warner Bros. Discovery prodotto da Jump Cut Media e narrato da Rocco Tanica, vedrà in ogni puntata (per un totale di sette, sempre su Real Time in prima serata) l’instancabile squadra contattata da proprietari di casa disperati per sconfiggere sporcizia, disordine e calcare, tra pavimenti ricoperti di insetti, bagni incrostati di muffa e librerie ricoperte di polvere. Dopo il sopralluogo, le telecamere seguono il lavoro del team, per mostrare il cambiamento della casa.

Non mancano, anche in questa stagione, i tutorial delle Paglionico, segreti di pulizia efficaci e semplici, per conoscere tutti i trucchi del mestiere. Nei nuovi episodi, le Paglionico non solo combattono lo sporco senza sosta, ma trasmettono anche il loro sapere, a partire dalle nuove generazioni in famiglia: tutti i loro nipotini già da piccolissimi vengono iniziati al potere dell’olio di gomito, e le Valchirie non risparmiano neanche i giovanissimi Millennials e GenZ, che incontrano in questa nuova stagione nelle loro battaglie di pulizia.

La storia di imprenditoria femminile della ditta entra anche all’interno delle vicende personali delle volitive protagoniste, che includono nell’impresa anche nuovi membri della famiglia e nuovi amori: da Evelyn, l’artista di famiglia, che con mamma Veronica, nonna Antonella, bisnonna Rosy e le zie Anna e Tiziana scende direttamente in campo, mostrando tutto il suo talento con pennelli e colori e raccontando il suo sogno nel cassetto; agli “uomini Paglionico”, come Franco, il compagno di Anna, che per lei è disposto a tutto; e Douglas, il marito di Veronica, che non è più l’unico uomo in casa con l’ingresso del nuovo amore di Tiziana, Sabino, anche lui subito coinvolto nei lavori pesanti contro lo sporco e messo in riga dalla suocera Antonella.

Antonella Paglionico.
Antonella Paglionico.

Intervista esclusiva ad Antonella Paglionico

TheWom.it ha avuto la straordinaria possibilità di incontrare Antonella Paglionico, colei che da sempre tiene le redini dell’impresa dei Paglionico con il suo carattere esuberante e la sua sensibilità. Una sensibilità che nella nuova stagione di Ti spazzo in due su Real Time emergerà maggiormente rispetto al passato, rivelando un’empatia che va al di là delle pulizie.

Ma intervistare Antonella Paglionico fornisce anche una bella occasione per farsi svelare qualche trucchetto per tenere casa in ordine… e ammettiamo che il gioco, nato per caso, ci ha anche preso (egoisticamente) la mano scoprendo come ad esempio l’ammorbidente o il detersivo per piatti possano essere multifunzionali.

“Sono una donna piena di responsabilità ma sono sempre felice”, è la prima cosa che ci dice Antonella Paglionico. “Ringrazio di avere una famiglia sempre unita che, nonostante le difficoltà da affrontare tutti i giorni, riesce a mantenere la propria dimensione di serenità. Amiamo il nostro lavoro perché sappiamo di fare del bene alla gente. E l’unica cosa che conta per noi è vedere la gente star bene ed essere felice: ci permette di tornare a casa e di essere soddisfatte di ciò che abbiamo fatto e affrontato. Sentirsi dire anche a distanza di tempo che grazie a noi una persona è guarita dai suoi problemi ed è tornata alla sua normalità è ciò che di più bello c’è al mondo”

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Le Paglionico: tre, se non quattro, differenti generazione di donne al servizio del pulito. Com'è la convivenza?

La nostra è una convivenza molto colorata: siamo comunque cinque donne molto forti e, mica per niente, ci chiamano amazzoni. Abbiamo cinque teste differenti e cinque caratteri differenti, di conseguenza la convivenza non è sempre facile, anche se abbiamo l’abitudine di dirci quello che dobbiamo e andare avanti. Siamo una famiglia, del resto, e ci vogliamo sempre bene.

Essere una ditta del tutto al femminile dal punto di vista lavorativo comporta sicuramente fatica e ostacoli da superare.

L’ostacolo principale è dato dal fatto che non esiste alcun uomo Paglionico ad aiutarci: la maggior parte dei lavori viene svolto da noi donne e non sempre è leggero. Tutti tendono a pensare che far le pulizie sia il secondo mestiere più antico del mondo ma non ciò che fa la differenza sta nella professionalità con cui si fanno: noi non ci limitiamo alle semplici pulizie di casa (svolgiamo anche quelle) ma siamo chiamate a far tutto senza porci nessun problema, dallo spostare un mobile a sollevare le nostre attrezzature. Siamo, in definitiva, donne che sappiamo cavarcela anche senza uomini. Non siamo però le sole: siamo convinte che esistano tantissime altre donne capaci di farlo. Per quanto ci riguarda, siamo anche donne molto determinate: non ci spaventa nulla.

Una determinazione che ha portato già a una terza stagione di Ti spazzo in due su Real Time. Che dobbiamo aspettarci dalle nuove puntate?

Sto vivendo personalmente un’esperienza bellissima e anche toccante a livello umano grazie al contatto con le persone. Entriamo nelle case di gente che non conosciamo e vediamo i loro problemi e disastri ma ciò ci ha portato a scoprire aspetti che neanche immaginavamo e a vivere piacevoli emozioni con ogni padrona di casa che ci ha accolte.

Spesso allo sporco corrisponde anche un disagio personale e, in questa terza stagione, cercherò in prima persona di avvicinarmi maggiormente alla psicologia di chi ci chiama per indagarne le cause. Il mio intervento non servirà solo a sgomberare e pulire ma anche ad aiutare a riprendersi dal disastro in tutti i sensi. In più, vedrete anche una puntata in cui noi sorelle Paglionico ci occuperemo di un’importante causa ma non voglio spoilerare troppo.

Mi hai chiesto come convivono tre se non quattro generazioni di donne. Possiamo anche parlare di cinque, dal momento che in questa metteremo all’opera anche le giovanissime generazioni di donne Paglionico.

Quanta empatia serve per relazionarsi con le padrone di casa e non farle sentire sbagliate, inadeguate?

Ho sempre avuto dalla mia una certa sensibilità e non l’ho imparata sul campo. Da sempre, cerco di capire e percepire quali siano i problemi dei clienti che si rivolgono alla nostra ditta e di portare quella serenità che spesso a loro manca. Già al telefono si crea un legame particolare e, senza che mi conoscano, quando arriviamo per le pulizie, mi lasciano le loro chiavi di casa riponendo massima fiducia: “mi sembra di conoscerti da una vita, come se tu fossi stata già a casa mia” è una delle frasi che mi sento dire spesso e che solo a ripeterla mi fa venire la pelle d’oca per l’emozione.

Voi Paglionico avete toccato con me le cattive abitudini domestiche di noi italiani, a ogni latitudine. Avete notato delle differenze?

Non siamo per ovvie ragioni logistiche andate al Sud: la distanza inciderebbe troppo sui costi. Ma è facile intuire come la gente del sud abbia esigenze e richieste diverse dalla gente del nord. Ricordiamoci però che anche al nord vivono molti meridionali, noi stesse le siamo. È facile dunque vedere come esista una diversa cultura del pulito: il meridionale precisa ogni volta che le pulizie vanno fatte sempre in un determinato modo perché “ci tengono” che sia così. Per cui, si va di pulizia profonda. E il che vuol dire spostare i mobili, pulire dietro e smontare casa da cima a fondo: si comincia a pulire dall’alto senza tralasciare nulla. Un modo di intendere la pulizia che si sposa completamente con il nostro.

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E anche i giovani della Gen Z sono costretti a far le pulizie, soprattutto se vivono da soli e non più in casa dei genitori. E molto spesso chi vive da solo, lavora anche o studia. Di conseguenza non ha molto tempo per i lavori casalinghi. Cos’è indispensabile fare tutti i giorni per non farsi travolgere da polvere, acari e batteri?

 Un single che lavora ha ovviamente ben poco tempo da dedicare alla casa. Tuttavia, in ogni caso, deve fare delle cose essenziali. La prima è di sicuro arieggiare la casa: prima di uscire, deve aprire le finestre e lasciarle aperte, se possibile, o socchiuse. Una volta rientrato, non deve mancare di passare l’aspirapolvere e di pulire i sanitari, dal wc al lavandino.

Ma non va nemmeno tralasciato il grosso: basta gestirsi bene gli orari e il tempo a disposizione. Io consiglio sempre di organizzarsi la pulizia profonda di una stanza per volta: oggi la camera da letto, domani la sala, un altro giorno ancora la cucina e così via, senza tralasciare nulla, dalle piastrelle alla rubinetteria, dall’alto dell’armadio all’eventuale letto contenitore da svuotare.

Ricordiamo però che sanitari e aspirapolvere non sono mai da rimandare… altrimenti si arriva ai disastri che poi vediamo in Ti spazzo in due!

Climaticamente stiamo andando incontro all’autunno: ritarda ancora un po’ ma i meteorologi ci assicurano che arriverà e la nostra battaglia quotidiana sarà con la pioggia e la pulizia dei vetri di casa. Funziona il vecchio metodo della nonna, l’usare i fogli dei quotidiani per farlo?

Non uso il metodo della nonna. Non perché sia contraria ma perché ne ho un altro più facile che garantisce un ottimo risultato usando semplicemente il classico panno in microfibra e lo straccio in cotone bianco per lavare e asciugare. L’importante però è l’ingrediente che si usa e che consiglio per vetri, persiane e tapparelle: basta un semplice detersivo per piatti con ammoniaca, senza bisogno di comprare prodotti iper costosi, oppure, soprattutto d’inverno, una soluzione di acqua calda con 100 mg di aceto di vino bianco, che aiuta a mantenere più pulito a lungo. Lavare bene, risciacquare sempre abbondantemente e, infine, asciugare sono gli unici segreti.

L’aceto di vino bianco è sempre un’ottima soluzione a buon mercato per le pulizie di casa. Oltre a metterlo nell’insalata, in lavatrice o in lavastoviglie elimina gli odori e aiuta anche nella pulizia del forno. D’inverno la cottura delle torte è un vero problema: certi impasti a contatto con il calore fuoriescono dagli stampi e vanno dritti sul fondo creando incrostazioni che richiedono ben altro che olio di gomito.

Per la pulizia del forno, esistono in commercio tante soluzione anche molto valide. Ma noi in molti casi preferiamo ricorrere a una miscela di aceto bianco di vino e classico bicarbonato. Si crea la mistura, una sorta di pappetta che mettiamo su una paglietta d’accio inox: la spalmiamo su tutte le pareti, compreso il vetro, e possiamo, se vogliamo, anche accendere il forno e scaldarlo per cinque minuti a 200°. Lasciamo agire una mezz’ora e dopo andiamo a disincrostare tutto, anche con la paglietta. L’aceto ha un’azione sgrassante naturale mentre il bicarbonato, come sappiamo, sbianca tutto: usandoli, possiamo usare il forno anche subito dopo la pulizia perché non ci sono esalazioni chimiche di alcun tipo.

Per disincrostare, vanno molto di moda online i video che usano una nota bibita gassata. Funziona realmente?

Può anche funzionare perché quella bibita è acida. Noi non l’abbiamo mai usata perché comunque potrebbe anche causare dei danni in casa: ricordiamoci che comunque corrode. Serve sempre sapere cosa stiamo usando e che effetti ha perché altrimenti è facile far danni, a volte anche irreparabili.

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Molti di noi hanno un animale domestico in casa. E il periodo della muta, almeno due volte all’anno, significa ritrovarsi con peli ovunque, dai vestiti alle tappezzerie.

Se abbiamo un animale in casa, dobbiamo in ogni caso aspirare più che possiamo e in tutti gli angoli della casa. I peli sono in grado, soprattutto se corti e simili ad aghi, a svolazzare ovunque e, inevitabilmente, a finire sui vestiti. Possiamo usare per toglierli una delle tante spazzole apposite in commercio ma un altro metodo abbastanza efficace consiste nell’usare un panno umido o un guanto di gomma da giardino, quelli con la superficie un po’ ruvida, sempre umido: con un po’ di pazienza, i peli vanno via.

E di inverno, per riscaldarci, c’è qualcuno un po’ più romantico che anziché usare termosifoni, pompe di calore o stufe a pellet, accende il camino, con tutto ciò che comporta la fuliggine, che vuoi o non vuoi si deposita anche sui muri.

La fuliggine sui muri è fastidiosa perché rischia di macchiare tutto. È sempre meglio coprire tutta la zona vicino al camino con un telo di stoffa per evitarlo. Se non lo si fa, la fuliggine si può sempre lavare via con un secchio d’acqua con bicarbonato e un panno in microfibra.

E, approfittando della tua disponibilità, chiudiamo con la domanda delle domande, anche personalissima per me. Chi ha l’arredamento di casa che volge al nero, cosa deve fare per evitare che sembri che non abbia mai spolverato anche quando lo ha appena fatto?

Ho avuto anch’io l’arredamento nero in casa e mi sono detta anch’io “mai più”. Spesso e volentieri, chi spolvera usa un panno asciutto e neanche un secondo dopo si ritrova con la polvere che si vede da lontano un miglio. Occorre invece usare sempre un panno in microfibra umido con una goccia di ammorbidente, lo stesso che va in lavatrice. L’ammorbidente ha un effetto antistatico ed evita che la polvere si depositi sin da subito.

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