Bim Distribution porterà al cinema il 14 settembre (dopo la presentazione al Giffoni Film Festival) Titina, il film d’animazione diretto da Kajsa Naess. Titina racconta la storia tanto divertente quanto emozionante di un’esplorazione quasi dimenticata: la conquista del Polo Nord in dirigibile nel 1926 vista attraverso gli occhi di un cane, la piccola terrier Titina. La cagnolina Titina è esistita per davvero e ha vissuto una vita straordinaria, passando da un’esistenza difficile tra i vicoli di Roma fino alla perlustrazione dell’Artide.
La trama del film Titina
Il film Titina si apre con Umberto Nobile, un ingegnere aeronautico italiano e progettista di dirigibili, che conduce un’esistenza tranquilla con la sua amata cagnolina Titina. Umberto è sempre stato affascinato da Titina, al punto da prenderla a vivere con sé quando l’ha vista per le strade di Roma.
Un giorno, il famoso esploratore norvegese Roald Amundsen contatta Umberto e gli ordina un dirigibile per raggiungere il Polo Nord. Nobile coglie al volo l’occasione per entrare nella storia e con Titina al seguito si unisce ad Amundsen. La loro missione è coronata dal successo ma ben presto i due uomini cominciano a contendersi la gloria…
Come tutti i norvegesi, la regista Kajsa Naess conosceva la storia dell’esploratore Amundsen e le sue imprese. Tuttavia, quando si è imbattuta nella storia del dirigibile Norge e della scoperta del Polo Nord, si è resa conto che non solo sapeva poco sui dettagli dell’avventura e che a bordo c’era una cagnolina. “Mi sono imbattuta nella storia per caso. Mi ha sorpresa non averne sentito parlare prima, dal momento che è stata un enorme evento mediatico degli anni Venti, reso spettacolare dalla presenza del dirigibile”, ha commentato la regista.
“Ma gli anni a quanto pare passano anche per le storie”, ha aggiunto Naess. “La maggior parte dei norvegesi di oggi non sa come sia morto Amundsen o ignora che scomparve mentre cercava Umberto Nobile. La presenza di Titina è stata poi un ulteriore colpo di scena. L’Artico non è un posto per cani di piccola taglia: perché portarla fin lì? E com’è stato possibile che una cagnolina viaggiasse su un dirigibile?”.
I personaggi principali
Sono fondamentalmente tre i personaggi che popolano il film d’animazione Titina: la piccola terrier, Umberto Nobile e Roald Amundsen.
- Titina
Titina ama il comfort e le cose belle della vita, che consuma e apprezza senza esitazione. Quando Nobile la prende in casa, ha tutto ciò di cui ha bisogno: cibo, riparo e tanto amore. Non ha particolare entusiasmo per le spedizioni rischiose e non è assolutamente fatta per le avventure polari. Il suo punto di vista sottolinea come anche piccole motivazioni possano animare i grandi uomini.
- Umberto Nobile
Nobile è un tipo intelligente e un po’ tenero. Ama il jazz e il comfort continentale. Il suo sogno era di diventare un pilota ma ha dovuto rinunciarvi per via della statura, finendo con il divenire un brillante ingegnere specializzato in dirigibili.
Nobile esercita la sua professione con sicurezza e maestria. Noto per le sue grandi doti tecniche, non ha tutto il riconoscimento che invece meriterebbe. Appassionato, crede che i dirigibili siano la risoluzione a tutto. Uomo moderno, intellettuale e raffinato, ama la sua Titina e senza di lei non andrebbe da nessuna parte.
- Roald Amundsen
Amundsen è conosciuto in tutto il mondo per essere il più grande esploratore polare. È spinto dall’ossessione ad arrivare per primo dove nessuno è mai stato. La sua ambizione non conosce limiti e non tollera ostacoli lungo il suo cammino.
Uomo intrepido, è un ottimo stratega. Testardo, determinato e concentrato esclusivamente sui suoi obiettivi. Generoso, retto e di principio, non presta molta attenzione ai sentimenti degli altri.
Titina: Le foto del film
1 / 13La vera storia
Il film Titina riporta in luce una pagina di storia dimenticata. Ma come sono andate veramente le cose?
Il 22 maggio 1926 l’esploratore polare Roald Amundsen, l’ingegnere aeronautico italiano Umberto Nobile e il suo cane Titina, accompagnati dall’equipaggio del dirigibile Norge, furono i primi a sorvolare il Polo Nord. Per decenni in tanti ci avevano già provato ma nessuno fino a quel momento era riuscito a raggiungere quell’ultimo punto inesplorato di mondo. Nessuno ovviamente sapeva cosa si sarebbe ritrovato davanti e la speranza di Amundsen ea quello di scoprire terre inesplorate tra il Polo e l’Alaska.
La spedizione fu finanziata dal milionario americano Lincoln Ellsworth, appassionato di avventura, e da una fondazione norvegese per i viaggi aerei (la Norsk Luftseiladsforening). Lo Stato italiano, già nelle mani del regime fascista di Benito Mussolini, accettò di vendere il dirigibile per 75 mila dollari e di riacquistarlo dopo la spedizione per 46 mila dollari, rendendo così l’Italia uno sponsor indiretto del viaggio. Il dirigibile era stato progettato da Umberto Nobile prima della richiesta di Amundsen e per tale ragione ebbe bisogno di alcune modifiche per la spedizione artica.
Il nome ufficiale della spedizione era “Trasvolata dell’Artide Amundsen-Ellworth-Nobile” ma la stampa la rinominò subito “Da Roma a Nome”, mettendo come destinazione una città dell’Alaska. L’interesse per quell’avventura fu così enorme che in breve tempo Titina divenne una star, con un “diario” speciale tenuto sul New York Times.
Il dirigibile decollò dall’isola norvegese di Svalbard l’11 maggio e raggiunse il Polo Nord il giorno dopo. Poiché era impossibile far atterrare il dirigibile, il Polo venne solo sorvolato e dall’alto vennero gettate delle bandiere per segnare la conquista di quello che era solo un grosso blocco di ghiaccio alla deriva. A causa del maltempo, poi, il Norge si fermò a Teller e non a Nome ma la missione venne ritenuta un successo. Ma da quel momento in poi Amundsen e Nobile cominciarono a contendersi il primato dando il via a una lunga (e indegna) contesa dalla tragica risoluzione.
Titina, invece, si godette il suo “personalissimo” successo. Visitò il Giappone, venne invitata persino alla Casa Bianca e fece una tournée a Hollywood.