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Tommaso Zorzi: “Cortesie per gli ospiti, una grande scuola per me” – Intervista esclusiva

Tommaso Zorzi
Tona su Real Time per la sua ventesima edizione Cortesie per gli ospiti con una grande novità tra i giudici: Tommaso Zorzi. Abbiamo parlato con lui della sua esperienza nel programma e non solo.
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Il mondo delle buone maniere, dell'ospitalità e del design si arricchisce di una nuova figura di spicco: Tommaso Zorzi. Cortesie per gli Ospiti, il factual più longevo della televisione italiana, festeggia il traguardo delle 20 edizioni con una novità di grande impatto. A partire dal 25 marzo, ogni lunedì al venerdì alle 20:20 su Real Time (canale 31), il pubblico avrà l'opportunità di scoprire il mondo delle buone maniere e del lifestyle italiano in una veste rinnovata.

La stagione si apre con un nuovo giudice, Tommaso Zorzi, noto per la sua passione per l'home design. Egli entra a far parte del programma nella categoria "Home Style", affiancando i veterani Csaba dalla Zorza e Roberto Valbuzzi. La sfida tra le coppie in gara si intensifica con nuove categorie di valutazione, che includono non solo il cibo e lo stile di vita, ma anche l'atmosfera e il mood della casa.

In un'intervista esclusiva, Tommaso Zorzi ci racconta la sua esperienza nel programma, sottolineando la cura e l'impegno dei concorrenti nel preparare le loro case e i loro piatti. Emozionante e commovente è stato per lui entrare nelle case degli italiani e scoprire il legame profondo che ciascuno di loro ha con la propria casa e con la tradizione culinaria.

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Il giovane giudice non si lascia condizionare dalle aspettative o dagli stereotipi, rimanendo fedele a sé stesso e alla sua passione per il design italiano del Novecento. La sua presenza nel programma è stata una palestra professionale, permettendogli di esplorare nuovi aspetti del mondo televisivo e di crescere come conduttore.

Oltre alla sua partecipazione al programma, Tommaso Zorzi si mostra aperto a nuove idee, come la possibilità di realizzare una versione social di Cortesie per gli Ospiti. Con una mente aperta e pronta ad accettare sfide, Tommaso Zorzi si conferma un protagonista poliedrico del mondo dello spettacolo italiano.

Tommaso Zorzi.
Tommaso Zorzi.

Intervista esclusiva a Tommaso Zorzi

“Bene, devo dire che è un ottimo periodo”, mi risponde Tommaso Zorzi quando lo raggiungo telefonicamente per una breve intervista legata alla sua esperienza nel programma tv Cortesie per gli ospiti. “Ieri mi è anche entrato l’Ariete nel segno e quindi sono molto contento”.

Entra Ariete nel segno e tu ti ripresenti in televisione in una nuova veste in qualità di giudice.

Essendo da sempre appassionato di astrologia, la coincidenza mi ha rassicurato.

Anche se, comunque, trattandosi di un programma registrato, hai già vissuto l’esperienza in giro per l’Italia. Qual è stata la cosa più curiosa che ti ha colpito?

Cortesie per gli ospiti è un programma che ti permette di entrare letteralmente nelle case degli italiani. Lo si dice in genere della televisione ma noi lo facciamo realmente. Quello che maggiormente mi ha colpito è senza dubbio la cura nella preparazione che i concorrenti dedicano alla cena: c’è chi si è preparato a quello che per loro è un evento trascorrendo una settimana a pulire casa, a mettere a posto ogni cosa e a perfezionare la preparazione dei loro piatti migliori. Ho trovato quasi commovente vedere dei perfetti sconosciuti impegnarsi per fare bella figura nella loro casa. È una connotazione del tutto italiana, tutto ci teniamo a far sì che la nostra casa sia bella, che il cibo sia buono e che l’atmosfera sia giusta, soprattutto in presenza di ospiti.

Tra l’altro, già dallo spot abbiamo visto modo di vedere che ti sei commosso realmente di fronte a una signora che preparava i cappelletti…

In quel caso, ho pianto. Ma piangerò anche in altre puntate perché mi commuovo di fronte a determinate cose, come ad esempio i cappelletti: mi ricordano mia nonna che li faceva e che oggi non c’è più. Si tratta di un piatto al quale sono sentimentalmente molto legato. Ma ti assicuro che ci sono un paio di occasioni in cui mi sono commosso…

E arrabbiato?

Mai. Mi sono ritrovato in situazioni divertenti, di quelle che ti fanno ridere e che trovi assurde, ma mai arrabbiato. Anche perché era sempre una grande festa.

Ti sei lasciato influenzare o condizionare da chi ti ha preceduto?

No, è molto difficile che io mi plasmi a seconda di chi è venuto prima di me o di chi ha fatto cose in maniera diversa. Sono rimasto fedele a me stesso e mi sono comportato come farei a casa di gente che mi invita a casa sua perché ci si conosce. Non mi snaturo per un programma, non l’ho mai fatto… e così mi sono comportato anche a Cortesie per gli ospiti.

Mentre Csaba è da sempre il giudice del lifestyle e Roberto del cooking, tu entri come giudice dell’home design. Eppure, domenica scorsa a Che tempo che fa sul Nove hai raccontato che casa tua non ti rappresenta.

Più che non rappresentarmi, casa mia non sembra quella di un ragazzo di 29 anni perché ho un gusto un po’ più “maturo”. Mi piace il modernariato e il design italiano del Novecento. Colleziono per quanto possibile oggetti o arredi che rispondano filologicamente a quel periodo e trovo che sia super cool che un ragazzo giovane, ancora per poco, come me abbia uno stile così ben definito. Abbiamo avuto, tra l’altro, dei designer italiani ineguagliabili: Gio Ponti, Luigi Caccia Dominioni, Carlo Scarpa… la lista è lunga.

Giovane ancora per poco… secondo te quando si smette di essere giovani?

Ho ancora 28 anni, tra poco ne compirò 29 e poi arriveranno i trenta. Il passaggio dall’essere giovane al divenire adulto per quanto mi riguarda è molto connesso al modo in cui si gestiscono le relazioni amorose col partner. È complesso generalizzare, anche perché varia di persona in persona: c’è stato un periodo della mia vita in cui se avessi voluto fidanzarmi seriamente avrei cercato un trentenne perché consideravo i ventenni leggermente immaturi. Poi, conoscendo i trentenni, ho capito che non era una questione anagrafica ma come tutto dipendeva dalla gestione del rapporto stesso. Non è l’età la discriminante che certifica se una persona è adulta: ci sono tanti quarantacinquenni che si comportano come ti aspetteresti che facesse il tuo fidanzatino del liceo! (ride, ndr).

Giocando con il format di Cortesie per gli ospiti, con chi organizzeresti una cena a casa tua e chi inviteresti per essere poi a tua volta invitato?

Sulla persona con cui organizzerei la cena non ho dubbi: Csaba. Sa fare letteralmente tutto ed è il prototipo di super host, ineguagliabile. Mi giocherei lei come carta, anche perché conosco i miei limiti: non so ad esempio cucinare e ho bisogno di qualcuno che lo faccia: il suo filetto alla Wellington non avrebbe rivali… sugli ospiti, andrei sicuramente su qualche bono: Jacob Elordi e Timothée Chalamet!

Csaba e Roberto sono i tuoi compagni di avventura. L’esperienza con loro ti ha accresciuto professionalmente come conduttore?

Sono da sempre molto curioso del mezzo televisivo, mi piace sperimentare. Avevo già ricoperto il ruolo di giudice per Drag Race Italia ma ovviamente parliamo di gare completamente diverse… ho accettato Cortesie per gli ospiti perché mi stimola molto. Dal mio punto di vista, quello della televisione è un mestiere che si impara facendolo ed io ho la fortuna di avere una rete come Real Time che crede in me e che mi dà la possibilità di fare tante cose.

Sicuramente, in un futuro prossimo tornerò anche alla conduzione (sempre per Real Time) ma prendere parte a Cortesie per gli ospiti mi ha permesso di prendere parte a un progetto dalla lunga serialità come non mai prima: è stata una palestra. Non mi era mai capitato di stare davanti alla telecamera per così tanto tempo e per così tante puntate!

In più, mi ha permesso di vedere da vicino quando complicato sia dover gestire un tavolo televisivamente parlando: si tratta di una situazione non scritta a cui, in questo caso, prendono parte persone che non hanno mai fatto televisione… ci sono dei tempi ad esempio difficili da gestire: se ci si accavalla, si perde qualcosa e si rischia di perdere anche la spontaneità e la personalità delle persone stesse. È pur vero che si potrebbe ripetere il ciak ma non verrebbe mai come la prima volta.

La gente ha poi desiderio di parlare o di raccontarsi e orchestrare il tutto non è una passeggiata. Ho avuto però la fortuna in passato di essere ospite fisso a due edizioni del Maurizio Costanzo Show, una scuola per me incredibile che mi ha permesso di capire quanto importante sia la spontaneità e il fare un passo indietro. Maurizio Costanzo era un grande maestro in questo, non a casa la sua allieva numero uno è ovviamente Maria De Filippi, che in studio ha l’enorme pregio di sembrare più un’autrice microfonata che una conduttrice.

Non parliamo di concorrenti che, piccoli personaggi gotici, vogliono apparire sempre in prima fila e sgomitano per fare. In Cortesie per gli ospiti, accade esattamente il contrario e la formula vincente del programma consiste nel metterli nelle condizioni migliori per essere loro stessi.

Ed è stato facile per loro essere se stessi di fronti a chi come te si porta dietro l’alone della “superstar”?

Ma quale superstar? (ride, ndr). Una delle cose che più mi fa piacere sentirmi dire è “ti immaginavo diverso e invece sei come noi”. Perché, di base, è la verità: sono un ragazzo normale come tanti altri. Che poi sia nato e cresciuto a Milano in un determinato ambiente è un’altra storia ma quel mondo è un mondo che frequento molto raramente: frequento ancora i miei amici del liceo! Poter vivere e lavorare nella città in cui sei nato, ti dà però grandissima forza e il privilegio di rimanere ancorato alle tue radici: sono molto legato alle mie origini ma credo che questo valga un po’ per tutti.

I giudici di Cortesie per gli ospiti: Roberto Valbuzzi, Csaba dalla Zorza e Tommaso Zorzi.
I giudici di Cortesie per gli ospiti: Roberto Valbuzzi, Csaba dalla Zorza e Tommaso Zorzi.

Per Cortesie per gli ospiti hai girato l’Italia in lungo e in largo. Quale città ti ha maggiormente sorpreso?

Ovviamente, Bologna, per la sua tradizione culinaria che credo impareggiabile: sono tra l’altro per metà emiliano. Ma anche tutte le città del sud, da Bari a Napoli e Catania: sono tutti i posti in cui sarebbe difficile andare e non trovarsi bene perché ti permettono di vedere la vera Italia.

Tu usi molto i tuoi profili social. Che ne penseresti dell’idea di realizzare una sorta di Cortesie per gli ospiti social in cui si lasciano i propri profili in gestione a qualcun altro ricambiando il servizio?

Potrebbe essere un’idea. In questo momento, sui miei profili sto sperimentando molte cose nuove e potrebbe essere un ottimo spunto.

Cosa ti potrebbe in tal senso rovinare la reputazione social per sempre?

Sai che non lo so? Non mi sono mai posto la domanda perché non ho grandi scheletri nell’armadio. Non ci sono particolari robe che se venissero fuori sarebbe così compromettenti. Ciò non significate che non abbia mai commesso cagate, però niente che possa rovinarmi la reputazione per sempre.

Qual è la cagata più grossa che hai fatto?

Ho avuto un’adolescenza, per usare una metafora, molto “sesso, droga e rock’n’roll”: scegline una delle tre (ride, ndr).

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