L’iconico Sylvester Stallone è il protagonista della serie tv Paramount+ Tulsa King, un racconto in nove puntate su un gangster che, tornato in libertà dopo 25 anni, scopre un mondo totalmente diverso da come lo aveva lasciato.
Debutta negli Stati Uniti su Paramount+ la serie tv Tulsa King, un progetto in nove puntate con protagonista Sylvester Stallone. Creata da Taylor Sheridan e scritta da Terence Winter, la serie tv Tulsa King sarà disponibile dal 25 dicembre anche in Italia sulla piattaforma Paramount+, che appena nata ha già creato alcuni dei prodotti cult del momento, come Corpo Libero.
Accanto a Stallone, in Tulsa King recitano anche gli attori Andrea Savage, Max Casella, Martin Starr, Domenick Lombardozzi, Vincent Piazza, Jay Will, A.C. Petersen, con Garrett Hedlund e Dana Delany.
Da un’altra dimensione spazio-temporale
All’età di 76 anni, Sylvester Stallone si concede il lusso di debuttare in una serie tv considerata tra le più attese della stagione. L’iconica star di Hollywood è l’indiscusso mattatore di Tulsa King, la nuova serie tv che debutta su Paramount+ negli Usa il 13 novembre e il 25 dicembre in Italia. Interpreta la parte di un gangster costretto a ricominciare la sua vita dopo 25 anni dietro le sbarre.
Il Rocky e Rambo del cinema veste i panni di Dwight ‘The General’ Manfredi, un sicario della mafia originario di Brooklyn che, dopo essere tornato in libertà, è costretto dal suo clan a trasferirsi a Tulsa, in Oklahoma, per porre le basi per le nuove attività che la famiglia deve gestire nella cittadina.
Come un pesce fuor d’acqua, Dwight deve interagire con un gruppo eterogeneo di persone del posto mentre lentamente recluta una nuova banda di scagnozzi. Ha spiegato Terence Winter, il creatore della serie tv noto per aver lavorato a progetti come I Soprano e Boardwalk Empire: “Dwight si ritrova lontano dalla sua New York circondato da gente con cui non ha nulla in comune. Ciò non può far altro che generare situazioni tragicomiche. Non sottovalutiamo che è stato in carcere per un quarto di secolo: nel frattempo, il mondo è cambiato notevolmente. È come se fosse piombato da un’altra dimensione temporale: nel 1997 internet era ancora agli albori, Uber non esisteva e i cellulari erano un bene di lusso”.
La prima volta di Sly
Per Sylvester Stallone, tre volte candidato all’Oscar, la serie tv Paramount+ Tulsa King rappresenta il debutto nel mondo del piccolo schermo. “Ho conosciuto Taylor Sheridan molto tempo fa mentre cavalcavo in California”, ha ricordato Sly sul come è arrivato a interpretare la serie tv. “Era reduce dal successo della serie Yellowstone quando un giorno mi ha chiamato per parlarmi di Tulsa King. Nel giro di tre secondi avevo già accettato la parte di Dwight!”.
Recitare nei panni di un mafioso ha permesso a Stallone di coronare anche un sogno che coltivava da tempo. “Vestire i panni di un gangster è sempre stata una mia fantasia da quando nel 1970 mi sono rifiutato di fare la comparsa in una scena di Il Padrino. Per quella sequenza, erano previste oltre 200 comparse che in pratica dovevano stare dietro una torta nuziale. Ho detto no e ancora ci penso. Avevo quasi perso ogni speranza ma eccomi ora qui a interpretare un mafioso che si muove in un mondo popolato di gangster, più o meno pericolosi”.
Tuttavia, per il suo Dwight nella serie tv Paramount+ Tulsa King non è tutto rose e fiori. “Dwight è stato in carcere per 25 anni ma, fedele al codice omertoso della criminalità, non ha mai aperto bocca e raccontato ciò che sa alle autorità”, ha sottolineato Stallone. “Quando esce di prigione, si aspetta di essere ricompensato, glielo devono. E, invece, viene spedito in un posto di cui non ha la più pallida idea. Dall’oggi al domani, è in Oklahoma, in mezzo ai campi di grano popolati dai cowboy: non certo la sua dimensione ideale!”.
Da quando è stato incarcerato, Dwight è cambiato molto e tutto gli si può imputare tranne di essere il classico mafioso stereotipato. “Dwight è uscito cambiato dal carcere. È ora un uomo estremamente colto, troppo colto direi. Ha praticamente passato gli ultimi 25 anni a leggere tutti i santi giorni ed è appassionato di Machiavelli, di Platone e di tutti gli autori classici”.
Durante la conferenza stampa della serie tv Paramount+ Tulsa King, a Stallone è stato chiesto se avesse mai conosciuto veri mafiosi in vita sua. La sua risposta è stata la più sincera possibile: “Sono cresciuto nel “fango” di Philadelphia. Vuoi o noi, qualche gangster ho avuto modo di vederlo. Ne conosco molto bene atteggiamenti e stili di vita. Tulsa King però sorprenderà il pubblico: la storia è piena di cuore, energia e umorismo. Cosa chiedere di più?”.