Tv2000 propone la sera del 7 novembre il film biografico Turner. Diretto da Mike Leigh, il film di Tv2000 Turner esplora gli ultimi 25 anni di vita del pittore inglese J.M.W. Turner, famoso per i suoi paesaggi drammatici e suggestivi. Non è una biografia tradizionale ma piuttosto un ritratto intimo e dettagliato del personaggio, interpretato magistralmente da Timothy Spall. Attraverso una narrazione visiva e una ricostruzione storica dettagliata, Leigh esamina l'uomo dietro l'artista, i suoi rapporti personali e il suo carattere complesso e contraddittorio.
La trama si concentra sugli anni della maturità di Turner, seguendo le sue interazioni quotidiane e il suo processo creativo. Dalla sua routine nel caos del suo studio a Londra, al suo legame affettuoso con il padre, fino alla relazione più intima con Sophia Booth, sua compagna negli ultimi anni, il film ci mostra un artista che vive la vita senza filtri, con uno stile diretto, irriverente e spesso alienante.
Turner esplora, inoltre, il periodo in cui il pittore perde popolarità e si trova a dover affrontare il cambiamento nei gusti artistici della società. Verso la fine, viene rappresentato anche il suo confronto con l’innovazione della fotografia e con la crescente complessità della società industriale.
Turner, proposto da Tv2000, è di sicuro un film che richiede attenzione e pazienza, non una visione frettolosa. Mike Leigh ci offre un ritratto complesso e realistico di un artista che, nonostante la sua insensibilità e le sue stranezze, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte.
I Personaggi principali
Nel film di Tv2000 Turner, il protagonista è naturalmente J.M.W. Turner, interpretato da Timothy Spall. Turner appare sin dalle prime scene come un uomo ruvido, per nulla affabile, che si esprime spesso attraverso grugniti e mugugni, quasi a sottolineare la sua natura animalesca e impulsiva. È un artista geniale ma pieno di difetti: pur avendo una sensibilità estrema per la natura e per la luce, è incapace di mostrare la stessa delicatezza nei confronti delle persone che lo circondano. La sua vita è caratterizzata da contraddizioni, dove la grandezza dell'arte si intreccia con i limiti umani. Lontano dall'essere un personaggio amabile, Turner si rivela un uomo complesso, difficile da comprendere e da accettare, ma Spall riesce a rendere la sua figura così autentica da affascinare comunque lo spettatore.
Una delle relazioni più significative nel film è quella con il padre, William Turner Sr., impersonato da Paul Jesson. Ex barbiere, William è il devoto assistente del figlio, e il loro rapporto rappresenta l'unica fonte stabile di affetto nella vita dell’artista. La loro connessione è palpabile in ogni scena condivisa: William non è solo un aiuto tecnico, ma anche un sostegno emotivo. Quando il padre muore, Turner vive uno dei momenti più drammatici e vulnerabili, svelando una sofferenza che ci fa intravedere un lato più tenero del suo carattere.
Hannah Danby, portata in scena da Dorothy Atkinson, è la governante di Turner, devota fino alla sottomissione, e innamorata di lui in modo palese, seppur non ricambiato. Hannah è una figura tragica, il cui amore non trova mai riscontro e che Turner spesso tratta con freddezza e, talvolta, con un misto di crudeltà e disprezzo. Tuttavia, lei continua a servirlo, incarnando una fedeltà dolorosa e senza ritorno che accentua il lato egoista dell’artista, incapace di apprezzare veramente chi si prende cura di lui.
Un altro rapporto significativo è quello con Sophia Booth, inscenata da Marion Bailey. Vedova e proprietaria di una locanda a Margate, Sophia rappresenta per Turner un raro rifugio di serenità. Al contrario di Hannah, con lei Turner riesce a mostrarsi più affettuoso e, sebbene non formalizzino mai la loro relazione con un matrimonio, la loro convivenza negli ultimi anni della vita di Turner riflette una stabilità affettiva inusuale per il pittore. Il loro rapporto mette in luce una parte di Turner più intima e, per certi versi, più umana, dove le durezza del carattere sembra ammorbidirsi, regalando un contrasto con la sua abituale indifferenza verso gli altri.
Infine, uno dei personaggi secondari ma simbolici è John Ruskin, critico d’arte e sostenitore di Turner, supportato da Joshua McGuire. Nel film, Ruskin è raffigurato come un giovane pomposo e un po' eccentrico, con un tono quasi caricaturale, in contrasto con il realismo e l'istinto brutale di Turner. Attraverso il personaggio di Ruskin, Leigh sembra voler ironizzare su certa critica eccessivamente intellettualizzata e lontana dal genuino spirito creativo dell'artista.
Arte e vita personale
Il film di Tv2000 Turner affronta in profondità il contrasto tra la vita personale di Turner e la sua produzione artistica. Mentre i suoi dipinti sono riconosciuti per la loro bellezza e maestosità, Turner stesso viene presentato come un uomo difficile, scontroso e poco incline a mostrarsi amabile. Il contrasto pone una domanda fondamentale: può un grande artista essere una persona insensibile e grezza? Leigh risponde rappresentando Turner in tutta la sua complessità, lasciando allo spettatore il compito di giudicare, senza mai forzare una risposta univoca. La tensione tra il genio artistico e la debolezza umana è una chiave di lettura centrale del film, che si sofferma su come un uomo con tante contraddizioni possa riuscire a creare opere di bellezza immortale.
Un altro tema cruciale è il cambiamento artistico e sociale che Turner affronta negli ultimi anni della sua vita. Con l'avvento di nuove tecnologie, come la fotografia, e il cambiamento nei gusti artistici del pubblico, Turner si trova a dover fare i conti con un mondo che sta cambiando rapidamente e che sembra non riconoscere più il valore del suo lavoro. Il rifiuto della sua arte da parte della Regina Vittoria e della critica dell’epoca simbolizza questa difficoltà a essere compreso in una società che non è ancora pronta per l’innovazione. Leigh mostra così il prezzo della sperimentazione artistica, spesso incompresa e giudicata con sospetto.
Il rapporto con la natura è un altro elemento fondamentale della narrazione. Turner non si limita a dipingere la natura: desidera viverla, entrare in contatto diretto con essa. La scena in cui si fa legare all’albero di una nave durante una tempesta è emblematica di questo desiderio di immersione totale. Leigh e il direttore della fotografia Dick Pope ricreano nelle immagini del film i paesaggi che Turner dipingeva, permettendo allo spettatore di vedere il mondo attraverso i suoi occhi e di comprendere come l'artista traesse ispirazione dalla potenza selvaggia della natura.
Anche il tema dell’amore e della solitudine attraversa l'intera pellicola. Turner ha relazioni complesse con le donne che incontra nella sua vita, da Hannah a Sophia. La prima rappresenta un amore non corrisposto e una devozione inascoltata, mentre la seconda è una presenza serena e affettuosa, che gli offre un senso di pace. Leigh esplora così le diverse sfumature dell’intimità, mostrando come Turner, nonostante il suo isolamento emotivo, trovi infine conforto nell’amore sincero di Sophia.
Infine, Turner è anche un film che riflette anche sulla condizione umana di fronte al declino e alla morte. Turner invecchia, perde progressivamente il favore della critica e la forza fisica, ma il suo legame con la pittura rimane immutato. In questo modo, il film celebra l'immortalità dell'arte, che sopravvive all’artista stesso e alle sue debolezze umane.