Rai 1 propone in prima serata Tutto a posto, film della collana Purché finisca bene. Diretto da Giorgio Romano, il film di Rai 1 Tutto a posto ha per protagonisti gli attori Michele Di Mauro, Michele Eburnea, Giulia Fazzini, Susy Del Giudice, Antonio Gerardi e Mariana Lancellotti.
Prodotto da Pepito Produzioni in collaborazione con Rai Fiction, il film di Rai 1 Tutto a posto è una commedia italiana che incanta per la sua capacità di raccontare la forza delle relazioni umane attraverso la lente dell'ironia e dell'umanità. Ambientato nella suggestiva città di Reggio Calabria, il film segue l’insolita amicizia tra un burbero professore cieco e un giovane scapestrato che, contro ogni previsione, trova nel professore una figura di riferimento. Con la regia sensibile di Romano e una sceneggiatura firmata da Cristiana Farina e Maurizio Careddu, Tutto a posto si presenta come una storia sincera e vibrante, capace di far sorridere e riflettere.
“Tutto a posto è un modo di dire ma anche una filosofia di vita”, ha spiegato Giorgio Romano, regista del film di Rai 1. “Un’affermazione spesso sbrigativa dietro la quale si possono nascondere molteplici verità. Bisogna saper ascoltare per coglierne il reale significato e i nostri protagonisti, Francesco e Sasà, riescono a farlo attraverso la loro improbabile amicizia. Francesco è un non vedente che nutre poca fiducia nel genere umano, un professore universitario barricato dietro la propria cultura. Sasà un ventenne scapestrato che vive alla giornata approfittando di tutto e tutti per “svoltare” ciò che gli serve”.
“Una ghiotta occasione si presenta al ragazzo quando si imbatte nello scontroso professore “cieco” e scopre che questi vive da solo in un grande appartamento. Sasà si infila di nascosto nella sua casa e da qui inizia per entrambi un percorso che li porterà a conoscersi e infine riconoscersi in ciò che è più lontano da loro: la capacità di amare, che va a braccetto con il saper ascoltare”.
LEGGI ANCHE - Flow: il gatto nero che salverà il mondo, film d’animazione
LEGGI ANCHE - Pedro Páramo: su Netflix un film adatta il capolavoro di Juan Rulfo
I personaggi principali
Conosciamo da vicino i personaggi che animano il film di Rai 1 Tutto a posto.
- Prof. Francesco Gallo (Michele Di Mauro)
Francesco è un professore di letteratura classica che insegna all’Università di Reggio Calabria. Ha poco più di 60 anni ma da quindici è ormai cieco a causa di un glaucoma. È un uomo colto, intelligente e con una certa ironia, ma la rabbia in cui è scivolato dopo la malattia e soprattutto dopo la morte della moglie, ha contribuito a rendere il suo carattere detestabile e a farlo chiudere in sé stesso. Francesco è un misantropo, con modi rudi e spesso offensivi.
L’unica persona che tollera a malapena è Angela, la portiera del palazzo in cui vive e che oltre a sistemare e a spolverare le sue preziose settecentine, ogni sera legge un classico per lui. L’uomo apprezza il suo stile spontaneo, ma senza confessarglielo. Francesco, infatti, ha difficoltà ad esprimere il suo bene persino alla figlia, Maria, che studia della facoltà di Ingegneria Aerospaziale di Oxford e alla quale l’uomo invia messaggi vocali in cui la incoraggia a sostenere gli esami, senza mai davvero chiederle come stia.
L’intrusione dello spiantato Sasà in casa sua sarà l’occasione per cambiare prospettiva e per riconciliarsi una volta per tutte con sé stesso e con il mondo.
- Sasà (Michele Eburnea)
Sasà è un ragazzo di 25 anni con un passato da dimenticare: fuggito dal padre ubriacone e manesco, è finito in decine di case-famiglia fino al compimento dei 18 anni. È da allora che Sasà, sempre solare e irriverente, gira l’Italia vivendo di espedienti.
Abile manipolatore dall’intelligenza istintiva, è di bell’aspetto e ciò lo aiuta ad essere benvoluto dalle donne, dalle quali spesso si fa ospitare e mantenere. Quello a cui Sasà aspira è vivere non una vita soltanto, ma iniziarne una nuova ogni volta; rifugge impegni e responsabilità, senza mai mettere radici. Fin quando non incontra Francesco, l’uomo che con il suo essere normativo riempie un bisogno che Sasà nemmeno pensa di avere, quello di un padre. Così come Anna, la bella floral designer tanto diversa dalle donne che finora ha conosciuto.
Saranno proprio questi due incontri totalmente inaspettati a fargli cambiare idea sulla vita e a fargli ritrovare fiducia nei rapporti. E chissà che alla fine non gli venga voglia di fermarsi davvero.
- Anna (Giulia Fazzini)
Anna ha un sogno: far sbocciare la sua rosa rara, la nuova varietà che ha inventato. Ha studiato in Giappone l’arte dell’Ikebana ed è tornata a Reggio Calabria perché in quella città, affacciata sul mare, c’è il clima perfetto per coltivare aspirazioni e fiori. La determinata giovane lavora al vivaio Morgana con concentrazione e frustrazione: l’innesto su cui da molti mesi sta sudando fa fatica ad attecchire. Ma per fortuna arriva Sasà, come una folata di vento, a portare scompiglio ma anche una bellissima carica di energia e di amore. Anna si potrà fidare di lui? La ragazza non ne è certa e a guardarla bene, forse, anche lei non è priva di segreti e spine.
- Angela (Susy Del Giudice)
Angela ha poco più di quarant’anni e fa la portiera in una bellissima palazzina al centro di Reggio Calabria. Ha parlantina, senso dell’umorismo e una soluzione a tutto, oltre che un talento indiscutibile per la cucina. Ma quello che c’è nel profondo del cuore di Angela è una vera e propria passione per Francesco, il burbero professore, del quale ha le chiavi di casa e con il quale ama intrattenersi a leggere, per lui ma in fondo per se stessa, grandi classici della letteratura.
La voce di Angela è squillante e le parole pronunciate da lei diventano vividissime per il cieco professore, che sente nei confronti della donna un’attrazione mai dichiarata. Anzi, come sempre fa, Francesco è burbero e le consiglia addirittura di cambiare profumo: troppo dolce. Chissà che proprio da quei libri Angela non trovi le consapevolezze e le armi necessarie per il proprio cambiamento.
- Sante (Antonio Gerardi)
Sante gestisce il vivaio Morgana, eredità dei suoi genitori, ma la realtà è che odia le piante, detesta l’odore dei fiori, non sopporta di sprecare i suoi look estrosi in mezzo al letame. Il suo vero sogno è quello di vendere tutto e comprare una barca a vela con cui prendere il largo. Sta aspettando solo la proposta giusta, oppure che sboccino finalmente i preziosi innesti di Anna, la floral designer che lavora per lui e che sta ibridando un nuovo tipo di rosa che dovrebbe fruttare un mucchio di soldi… se solo fiorisse.
Anche l’intraprendente Sasà si fa assumere al suo vivaio, ovviamente a titolo gratuito, o forse perché sotto sotto nutre un interesse per la ragazza delle rose. Venduta la baracca, Sante si appresta a salpare, ma le sue doti marinaresche saranno davvero migliori del suo pollice verde?
LEGGI ANCHE - Michele Rosiello: “La sola realtà non mi bastava: avevo bisogno dell’immaginazione” – Intervista esclusiva
Tutto a posto: Le foto del film
1 / 23Rinascita e cambiamento
Nel film di Rai 1 Tutto a posto, la rinascita e il cambiamento personale si svelano gradualmente attraverso la relazione tra i protagonisti. Il professor Francesco, cieco e amareggiato dalla vita, inizia un percorso di trasformazione interiore proprio grazie all'incontro con Sasà, un giovane scapestrato che, nonostante il suo carattere ribelle, nasconde un profondo bisogno di appartenere. La cecità di Francesco diventa così una metafora per il suo isolamento emotivo, un blocco che solo il contatto umano riesce a sciogliere. Grazie alla presenza costante, e all’inizio clandestina, di Sasà, Francesco riscopre pian piano il calore della compagnia, imparando a vedere, oltre i limiti imposti dalla sua condizione, la bellezza delle relazioni umane e l'importanza di aprirsi agli altri.
L’empatia, poi, è un altro tema che emerge potentemente grazie alla regia delicata di Giorgio Romano, che sceglie di mettere in scena silenzi e momenti di ascolto, valorizzando i gesti e le espressioni non verbali. Francesco e Sasà, due persone inizialmente distanti, finiscono per avvicinarsi attraverso un linguaggio silenzioso, fatto di comprensione reciproca e di una muta complicità. Questo aspetto rappresenta la capacità dell’animo umano di riconoscere sé stesso negli altri, al di là delle differenze e delle esperienze personali. Il film ci ricorda così che, a volte, non c’è bisogno di tante parole per costruire un legame significativo; basta il semplice e sincero desiderio di conoscere l’altro.
Infine, Tutto a posto esplora il tema del sogno e delle scelte di vita, ponendo domande sulle aspirazioni e sulle rinunce che caratterizzano i percorsi di ciascuno. Attraverso personaggi come Anna e Sante, emerge il contrasto tra chi insegue un sogno con perseveranza e chi invece vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle per cercare una nuova vita.
Anna incarna la dedizione e la passione verso il proprio lavoro, impegnata nella creazione di una rosa speciale che diventa simbolo del suo sogno di bellezza e realizzazione. Al contrario, Sante aspira a fuggire da un destino che non sente suo, desideroso di allontanarsi da quel vivaio per inseguire una vita che sente più autentica. Il contrasto conferisce al film una profondità unica, offrendo spunti di riflessione su cosa significa davvero realizzarsi e trovare il proprio posto nel mondo, senza trascurare le paure e i dubbi che spesso accompagnano tali scelte.