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Una relazione passeggera: come essere amanti e non innamorarsi

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Arriva al cinema a gennaio Una relazione passeggera, un film che racconta come due amanti che si sono ripromessi di vedersi solo per piacere lottano contro i sentimenti che pian piano nascono.

Una relazione passeggera è il film che Bim Distribuzione e Movies Inspired portano in sala a partire dal 16 febbraio. Diretto da Emmanuel Mouret e interpretato da Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne, racconta la storia di una madre single e di un uomo sposato che diventano amanti. Intenzionati a vedersi solo per divertimento e senza mettere in gioco alcun coinvolgimento romantico, saranno sempre più sorpresi dalla loro complicità.

La trama del film Una relazione passeggera

Una relazione passeggera, film presentato a Cannes 2022, ha al centro del racconto semplicemente un uomo e una donna. Lui si chiama Simon (Vincent Macaigne) mentre il nome di lei è Charlotte (Sandrine Kiberlain). Si conoscono una sera in un bar di Parigi, l’incontro è inaspettato ma la sintonia scatta sin da subito. Simon è sposato ma è felice che gli capiti una situazione del genere. Charlotte è invece una madre single che, con un vuoto d’affetto da colmare per una sera o più, non si pone tante domande sul da fare.

Le regole tra i due sono chiare sin dall’inizio: si vedranno quando farà loro comodo, non si aspetteranno niente l’uno dall’altro, non pretenderanno nulla e sarà solo per lasciarsi andare al piacere. Sembra tutto semplice ma nelle relazioni, di qualsiasi tipo esse siano, nulla lo è realmente. I sentimenti pian piano fanno capolino e i cuori lanciano segnali che nessuno dei due è pronto a cogliere. Ed è così che entrambi iniziano una lotta spasmodica con loro stessi per dimostrare all’altro di non starsi affezionando troppo.

Il poster italiano del film Una relazione passeggera.
Il poster italiano del film Una relazione passeggera.

Un presente, senza ieri o domani

Una relazione passeggera è un film a cui si deve stare attenti a ogni incontro tra i due amanti”, ha esordito così Emmanuel Mouret nel raccontare il lungometraggio di cui è regista e sceneggiatore. “Lo spettatore deve saper cogliere i pochi indizi che vengono disseminati per ricreare con la fantasia cosa è avvenuto tra un incontro e l’altro. La parola “relazione” comporta già di per sé qualcosa di effimero e temporaneo per definizione. Se poi è passeggera, come suggerisce il titolo, la posta in gioco è drammaticamente alta. Sin dal titolo, tutti siamo consapevoli è destinata a finire, come però non si sa”.

Rispetto a altri film similari, Una relazione passeggera ha qualcosa di inedito: ci interessano solo i momenti in cui Simon e Charlotte si vedono. All’inizio del film, si assiste al loro primo appuntamento, quello che getterà le basi della loro relazione senza coinvolgimento sentimentale e senza troppe paranoie sul come andrà. Passato e futuro non sono contemplati, quello che conta è solo il presente e come lo vivono. “Da quel primo incontro in poi, lo spettatore sarà curioso di vedere come proseguirà, se l’accordo verrà rispettato oppure no”, ha aggiunto Mourel. “Pian piano, assisterà a qualcosa che un po’ è nell’aria. La complicità è talmente forte che è inevitabile che sorgano dei sentimenti. Sentimenti che entrambi i protagonisti cercheranno di negare anche a loro stessi”.

Ed è quando la relazione mette sul piatto i sentimenti che nascono domande in cui tutti potremmo riconoscerci. Quanto può durare una relazione nata con leggerezza? Ci si può vedere solo per piacere senza tirare in ballo l’amore? Si può amare senza farsi troppe domande?

Una relazione passeggera: Le foto del film

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