Sarà presentato sabato 31 agosto alla Settimana della Critica, sezione parallela e indipendente del Festival di Venezia, il film Anywhere Anytime di Milad Tangshir. Prodotto da Vivo Film e Young Films con Rai Cinema, Anywhere Anytime arriverà al cinema dall’11 settembre distribuito da Fandango.
Interpretato da Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango e Success Edemakhiota, racconta la storia di Issa, un giovane immigrato clandestino che a Torino cerca di sopravvivere come può. Licenziato dal suo vecchio datore di lavoro, grazie a un amico inizia a fare il rider. Ma l’equilibrio appena conquistato crolla quando, durante una consegna, gli viene rubata la bicicletta appena comprata. Issa intraprende così un’odissea disperata per le strade della città, per ritrovare la sua bici.
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“Anywhere Anytime esplora il senso di paura e l'ansia costante di chi, come il protagonista del film, vive ai margini, nelle crepe della società: una vita invisibile, una delle tante che ogni giorno incrociamo su un marciapiede o all'angolo di una strada. Una condizione di estrema vulnerabilità, in cui anche una semplice bicicletta può fare la differenza tra sopravvivere o non farcela”, ha spiegato Tangshir.
Nato nel 1983 a Teheran, negli anni 2000 Tangshir ha pubblicato tre album con il gruppo rock iraniano Ahoora, per poi trasferirsi dal 2011 in Italia dove ha realizzato cortometraggi e documentari selezionati, e spesso premiati, nei festival italiani e internazionali, tra cui The Celebration, Displaced, 13 Seconds, Star Stuff. Nel 2019 ha presentato il doc di realtà virtuale VR Free alla Mostra internazionale del cinema di Venezia e al Sundance Film Festival.
Anywhere Anytime è il suo primo lungometraggio di finzione, selezionato alla 39. Settimana Internazionale della Critica e al Toronto Film Festival, da dove viene la presentazione.
Disperazione e serenità
Issa (Ibrahima Sambou) è un giovane immigrato senegalese senza documenti che vive a Torino, in Italia. Fa del suo meglio per sopravvivere — e inviare denaro a casa — in una città frenetica che in innumerevoli modi lo rende invisibile. Inoltre, si trova a vivere in un contesto ostile, in cui le persone nella sua posizione precaria sono alla mercé della politica internazionale e di chiunque incontrino sul loro cammino.
Licenziato dal suo precedente datore di lavoro, Issa trova lavoro come fattorino per le consegne di cibo grazie a un amico gentile, Mario (Moussa Dicko Diango). Il lavoro faticoso richiede che l'impiegato fornisca il proprio mezzo di trasporto, e presto la stabilità appena conquistata da Issa crolla quando, durante una consegna, la bicicletta su cui ha speso tutti i suoi soldi viene rubata.
Determinato a superare l'ennesima sfida, Issa intraprende immediatamente un'odissea in salita per le strade della città per recuperare il suo mezzo di trasporto e di sopravvivenza. Fortunatamente, trovano Issa, dal cuore tenero, trova anche momenti di tranquillità mentre si muove per la città con una grazia distinta, compreso un incontro con la migrante Awa (Success Edemakhiota) che porta bagliori di bellezza e ricorda allo spettatore il meglio dell'umanità.
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Per il suo potente esordio nel lungometraggio di finzione, il regista nato a Teheran Milad Tangshir ci mostra come per molti qualcosa di semplice come una bicicletta può garantire o distruggere la sopravvivenza di una persona. Straziante e indimenticabile, Anywhere Anytime è un audace richiamo al classico Ladri di biciclette, il film capolavoro di Vittorio De Sica del 1948, e annuncia una voce cinematografica coraggiosa e sorprendente.