In concorso all’81ma Mostra del Cinema internazionale di Venezia, Campo di battaglia è il nuovo film del regista Gianni Amelio. Prodotto da Kavac Film, IBC Movie e One Art con Rai Cinema, con la collaborazione di Regione Friuli-Venezia Giulia e Friuli-Venezia Giulia Film Commission e in collaborazione con Trentino Film Commission, Campo di battaglia arriverà nelle nostre sale dal 05 settembre, grazie a 01 Distribution.
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Liberamente ispirato al romanzo La sfida di Carlo Patriarca, il film Campo di battaglia ha per protagonisti gli attori Alessandro Borghi e Gabriel Montesi. Al loro fianco, troviamo Federica Rosellini, Giovanni Scotti e Vince Vivenzio. Con loro, anche Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Maria Grazia Plos e Rita Bosello.
La trama del film
Il film Campo di battaglia ci porta sul finire della Prima guerra mondiale, quando due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.
Stefano (Gabriel Montesi), di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro.
Giulio (Alessandro Borghi), apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo.
Anna (Federica Rosellini), amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa.
Qualcosa di strano accade, intanto, tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia.
C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…
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Il romanzo
Il film Campo di battaglia si ispira liberamente al romanzo La sfida, secondo libro di Carlo Patriarca, scrittore ma anche anatomopatologo che coniuga medicina e letteratura. Ambientato nel periodo che precede la fine del primo conflitto mondiale, racconta la storia di tre destini uniti fra loro, sullo sfondo di un intreccio di medicina e politica, etica e amore.
Sono gli anni della Grande Guerra a Milano e il dottor Stenio Zorzi, diventato Stefano per il film, trascorre le sue giornate all’ambulatorio Esoneri, dove non solo si occupa di curare i soldati mandati al massacro al fronte, ma anche di combattere la simulazione e l’autolesionismo di coloro che sperano di essere dispensati, spedendoli davanti al Tribunale militare.
Ai tempi dell’università, Zorzi non poteva immaginare che un giorno avrebbe incontrato qualcuno in grado di procurarsi deliberatamente una patologia, come ci si procura la scialuppa su cui salire per salvarsi da un male maggiore. Ma ora è stanco di quel conflitto che ha fatto di lui un ispettore e all’occorrenza un gendarme.
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Nell’appartamento di un palazzo defilato, dietro il tratto più alto dei vecchi bastioni spagnoli, lavora il dottor Lucio Farradi, diventato Giulio nel lungometraggio di Amelio. La mole pingue, Farradi si considera un uomo scaltro, uno che di rado perde la calma, capace di provare un amore tenero e possessivo per i soldati della sua guerra privata.
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Se Zorzi, infatti, si prodiga per curare i soldati e rimandarli a combattere, Farradi li fa ammalare, o li aiuta a procurarsi lesioni abbastanza gravi per essere esonerati. I due medici, che hanno studiato insieme nel prestigioso Istituto di Pavia, non si sfidano solo sul piano professionale, ma anche su quello sentimentale: sono infatti entrambi innamorati della bella e coraggiosa infermiera Anna. Ma quando nel 1918 arriva la grande epidemia di febbre spagnola, il tempo per l’amore, la politica e la scienza finisce col confondersi pericolosamente.