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Venezia ’81: Diva Futura, il film che racconta l’epopea di chi ha cambiato l’hard italiano

diva futura film
Partendo dai resoconti della segretaria di Riccardo Schicchi a Diva Futura, la regista Giulia Louise Steigerwalt ripercorre nel suo secondo film l’epoca dell’agenzia che negli anni Ottanta ha sfidato il pudore italiano, rompendo tabù e preconcetti.

Sarà presentato il 4 settembre in concorso al Festival di Venezia il film Diva Futura. Prodotto da Groenlandia e Piper Film (che lo porterà in sala) con Rai Cinema, Diva Futura è l’opera seconda di Giulia Louise Steigerwalt che, dopo il film d’esordio Settembre, ritrova Barbara Ronchi nei panni di Debora Attanasio, segretaria per tanti anni di Riccardo Schicchi, colui che ha scritto la storia dell’hard italiano.

Traendo spunto dal libro Non dite alla mamma che faccio la segretaria, pubblicato dalla vera Attanasio nel 2013, il film Diva Futura ci porta indietro di quarant’anni per raccontare di Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto) che, con la sua agenzia Diva Futura, rivoluziona la cultura di massa trasformando l'utopia hippie dell'amore libero in un nuovo fenomeno: il porno.

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Sotto la sua guida, "ragazze della porta accanto" come Ilona Staller (Lidija Kordic), Moana Pozzi (Denise Capezza), Eva Henger (Tesa Litvan) e molte altre diventano all'improvviso dive di fama mondiale nel mondo del porno ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. Si conia l'espressione "pornostar", segnando l'inizio di una nuova era.

L'impatto mediatico è travolgente fino a portare all'elezione in Parlamento di Ilona Staller, detta "Cicciolina", alla nascita del Partito dell'Amore e alla candidatura di Moana Pozzi a sindaco di Roma. È attraverso lo sguardo di Debora, giovane segretaria dell'agenzia con un mutuo sulle spalle, che si racconta l'avventura di questa grande "famiglia", dove esplodono gelosie, tormenti e contraddizioni fino a perdere il controllo sull'industria stessa della pornografia. Tutto questo è accaduto perché esisteva un desiderio tanto nascosto quanto grande: quello di tutti.

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“Sono estremamente onorata ed emozionata di presentare il mio secondo film in Concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia”, ha commentato la regista. “Un film che racconta un sogno, quello di rivoluzionare il mondo dell’erotismo in un Paese che fino a quel momento lo aveva vissuto solo con tabù e censure. Il desiderio di liberare l’immaginario erotico collettivo fu però tradito dall’aver contribuito a creare un’immagine distorta della sessualità e del femminile, in cui la violenza e la mercificazione del corpo hanno preso il sopravvento”.

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Diva Futura: Le foto del film

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Il libro

Pubblicato nel 2013, il libro di memorie di Debora Attanasio su cui si basa il film Diva Futura ha ripercorso l’esperienza dell’autrice durata ben nove anni alla corte di Riccardo Schicchi. Studentessa squattrinata ma con un mutuo da pagare, si è ritrovata per caso a lavorare come segretaria a Diva Futura, catapultata in un universo molto diverso da quello che i cliché raccontano. A Debora, si chiedeva di tutto - nutrire di topi il pitone del capo, accompagnare le stelline in giro per locali, dare loro lezioni di guida, scrivere lettere (e rispondersi) alle riviste a luci rosse - ma mai di spogliarsi, perché come le ripeteva Schicchi era più facile trovare un’attrice hard che una segretaria. 

“Me lo ha segnalato Greta Scarano”, ha ricordato la regista Giulia Louise Steigerwalt in una vecchia intervista a un quotidiano. “Di quella storia conoscevo come tanti solo l’eco arrivata fino a oggi. Raccontato dall’interno diventa un’altra cosa. Debora è una testimone preziosa: partita da segretaria è diventata manager, la più preziosa collaboratrice di Schicchi. Si diedero sempre del lei. Oggi ga il mestiere che desiderava fare, la giornalista. Confesso che sono partita con molti preconcetti, come in fondo capitò anche a lei all’inizio del suo lavoro. Ci ha fatto da guida per conoscere le vicende personali, ci ha presentato tutti i protagonisti, quelli che sono rimasti perché tanti non ci sono più”.

Giulia Louise Steigerwalt, regista del film Diva Futura.
Giulia Louise Steigerwalt, regista del film Diva Futura.

Storia di Diva Futura

L'agenzia Diva Futura, al centro del film omonimo, è stata una delle realtà più emblematiche del panorama culturale italiano, soprattutto per l'influenza che ha avuto nella trasformazione dell'intrattenimento per adulti in un fenomeno di massa. Fondata nel 1983 da Riccardo Schicchi e Ilona Staller, nota al grande pubblico come Cicciolina, l'agenzia ha rappresentato un punto di svolta nella percezione e nella produzione della pornografia in Italia.

Riccardo Schicchi, un fotografo e regista visionario, insieme a Cicciolina, ex modella e personaggio pubblico noto per la sua sensualità esplicita, diede vita a Diva Futura con l'intento di rivoluzionare il concetto di intrattenimento erotico. L'agenzia non si limitava a promuovere contenuti pornografici, ma mirava a costruire vere e proprie star del settore, introducendo per la prima volta in Italia il concetto di "pornostar". Il termine venne associato a donne come Moana Pozzi, Eva Henger, Jessica Rizzo e molte altre, che, sotto la guida di Schicchi, divennero figure pubbliche conosciute a livello internazionale.

Negli anni '80 e '90, Diva Futura cavalcò l'onda del boom delle televisioni private e della diffusione dei videoregistratori in VHS, che permisero un accesso più facile ai contenuti per adulti. L'agenzia, attraverso la promozione di spettacoli dal vivo, film, riviste e persino canali satellitari, portò la pornografia nelle case degli italiani, sfidando apertamente i tabù dell'epoca. Ilona Staller, ad esempio, riuscì a sfruttare la sua popolarità per entrare in Parlamento, eletta con il Partito Radicale nel 1987, rappresentando un vero e proprio paradosso politico e culturale.

Un altro nome chiave dell'agenzia fu Moana Pozzi, che non solo divenne una delle attrici più famose dell'industria pornografica, ma anche un'icona di libertà sessuale e intellettuale. La sua immagine pulita, combinata con una personalità carismatica, contribuì a sdoganare il settore del porno in una società ancora profondamente conservatrice. Moana fu anche protagonista di iniziative politiche, come la sua candidatura a sindaco di Roma nel 1993, portando ulteriormente il dibattito sulla pornografia e la sessualità sui media nazionali.

Con la crescita dell'agenzia, Schicchi ampliò il suo raggio d'azione. Oltre alla produzione cinematografica, Diva Futura si cimentò anche nella musica, con star dell'agenzia che pubblicavano canzoni a tema erotico, e nella creazione di merchandising che consolidava ulteriormente la presenza mediatica delle sue star. L'agenzia era persino proprietaria di "Diva Futura Channel", un canale satellitare interamente dedicato al mondo dell'eros, che rappresentava una novità assoluta nel panorama televisivo italiano.

Nonostante il successo, la storia di Diva Futura fu anche segnata da controversie e da un graduale declino. Con la morte di Riccardo Schicchi nel 2012, la guida dell'agenzia passò a Éva Henger, sua moglie, e ai figli. Tuttavia, l'industria pornografica stava cambiando rapidamente, e l'agenzia non riuscì ad adattarsi alle nuove dinamiche di mercato, come l'avvento del digitale e la diffusione di contenuti gratuiti online. Nel 2021, dopo quasi quarant'anni di attività, l'agenzia chiuse ufficialmente i battenti.

Il poster del film Diva Futura.
Il poster del film Diva Futura.
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