Sarà presentato nella sezione Orizzonti del Festival di Venezia il prossimo 1° settembre Familia, il nuovo film del regista Francesco Costabile. Interpretato da Francesco Gheghi, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, Marco Cicalese, Francesco De Lucia, Stefano Valentini, Tecla Insolia ed Enrico Borello, Familia è il secondo film del regista, particolarmente apprezzato per Una femmina.
Prodotto da Tramp Limited, Indigo Film e O’Groove, Familia arriverà nelle nostre sale il 2 ottobre distribuito da Medusa Film ed è tratto dal libro autobiografico Non sarà sempre così di Luigi Celeste.
Luigi Celeste, il protagonista detto Gigi, ha vent’anni e vive a Roma nei primi anni Duemila con sua madre Licia e suo fratello Alessandro, i tre sono uniti da un legame profondo. Sono quasi dieci anni che nessuno di loro vede Franco, compagno e padre, che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione.
Gigi vive la strada e, alla ricerca di un senso di appartenenza e di identità, si unisce a un gruppo di estrema destra dove respira ancora rabbia e sopraffazione. Un giorno Franco torna, rivuole i suoi figli, rivuole la sua famiglia, ma è un uomo che avvelena tutto ciò che tocca e rende chi ama prigioniero della sua ombra.
Quella di Gigi e della sua famiglia è una storia che arriva al fondo dell'abisso per compiere un percorso di rinascita, costi quel che costi.
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Un padre, un figlio e la violenza sulle donne
Il film Familia è un oscuro ritratto psicologico dell'amore disperato di un figlio per il padre e del tentativo di redenzione di un padre, un viaggio nell'abisso e una ricerca di autoscoperta a qualsiasi costo. “Familia è un melodramma nero, con contaminazioni da diversi linguaggi del cinema di genere: dal thriller psicologico al film horror fino al dramma di impegno sociale”, ha spiegato Francesco Costabile. “In queste contaminazioni c’è un desiderio di sperimentazione, di coinvolgere lo spettatore, di approfondire e rendere questa una storia universale”.
“Il cinema, come strumento esperienziale, ci permette di conoscere microcosmi inaccessibili, di eviscerare emozioni, di aprire la narrazione a una complessità di prospettive e pensieri. Familia ha questo obiettivo specifico, raccontare una storia di violenza – specialmente quando è psicologica e assistita – e mostrare le ferite profonde che possono segnare per sempre l’infanzia”.
“Esiste un filo sottile, un legame che unisce Gigi a suo padre; è un legame che sopravvive nel tempo e che porterà Gigi a incontrare nuovamente il padre, mettendo a rischio l’equilibrio dell’intera famiglia. Gigi è attratto da quell’ombra, ma ne ha anche paura. Perché sa che, in fondo, quell’ombra appartiene anche a lui e che non riuscirà mai a liberarsene”.
“La violenza assistita – quella che Gigi ha vissuto da bambino – si trasforma in rabbia. Gigi, a sua volta, diventerà un uomo violento, avvicinandosi ai movimenti di estrema destra ed elevando il fascismo a religione personale, una seconda famiglia, un luogo di appartenenza che gli dà sicurezza e conforto”.
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“Denunciare e uscire da contesti relazionali tossici non è un gesto facile per nessuna donna o persona che sia stata vittima di violenza fisica o psicologica”, ha continuato Costabile. “Non è facile per una donna rinunciare al proprio progetto di vita, dire “no” al proprio compagno, superare il senso di colpa, la vergogna, la paura di essere dalla parte sbagliata, la paura di essere giudicata o condannata”.
“Esiste ancora un forte stigma sociale che impedisce a molte donne di denunciare gli abusi. È per questo che Licia – una donna che cerca di reagire alla violenza subita – finisce per ricadere nella stessa spirale, sopraffatta dal senso di colpa, tradita dallo Stato e dalle istituzioni a cui si è rivolta per chiedere aiuto. Perché esiste una specifica violenza istituzionale che abbandona queste donne al loro destino, anche alle conseguenze più tragiche”.
“Trovare questa storia e incontrare la famiglia Celeste ci ha permesso di intraprendere una ricerca e un processo di documentazione che ci ha portato nei centri antiviolenza di tutta Italia. Il lavoro con questi centri antiviolenza ci ha permesso di acquisire una prospettiva più articolata e complessa in una narrazione che, come già accennato, è spesso superficiale e confinata ai dati di cronaca”.
“Il film è anche un atto d’accusa, un promemoria per ascoltare e agire al minimo segnale, a ogni richiesta di aiuto; perché le denunce e le segnalazioni spesso finiscono nelle paludi della burocrazia. E la storia della famiglia Celeste rafforza questo tropo: una famiglia abbandonata dalle istituzioni, che finisce per implodere su se stessa con le conseguenze più tragiche”.
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I personaggi principali
Scopriamo insieme i personaggi principali del film Familia.
- LUIGI (GIGI) CELESTE (Francesco Gheghi)
Gigi è il figlio più giovane di Franco e Licia, un ragazzo con un’emotività bloccata: i traumi dell'infanzia hanno alimentato in lui una rabbia che non sa come canalizzare o gestire. L’unico sfogo che trova per questa rabbia è avvicinarsi a un movimento di estrema destra, che diventa un modo per esorcizzare le sue esperienze di vita.
Suo padre Franco è l’incarnazione dell’ombra che porta costantemente con sé; Gigi ne è profondamente attratto, anche se sa quanto sia pericoloso, ed è vittima di questa dipendenza emotiva dalla quale vorrebbe liberarsi, ma che continua a schiacciarlo. È un ragazzo diviso tra il sentimento di rabbia e la violenza che ne può derivare, e un insaziabile desiderio d’amore.
- FRANCO CELESTE (Francesco Di Leva)
Franco Celeste è il padre di Gigi e Alessandro. Apparentemente mite, è capace di grandi manifestazioni di affetto verso i suoi cari, per poi trasformare le sue carezze in pugni e parole spietate. Oscilla tra due estremi: sedurre e conquistare la fiducia delle persone a lui vicine, per poi rovesciare tutte le aspettative e mostrare il suo lato più oscuro. Dopo anni di assenza, ritorna per riallacciare i rapporti con i suoi figli e la sua famiglia.
- LICIA (Barbara Ronchi)
Licia è la compagna di Franco. È una donna combattiva ma alla fine fragile, una madre dolce e presente segnata da una profonda solitudine. Il suo bisogno d’amore viene colmato da una relazione tossica da cui fatica a liberarsi. La sua determinazione a proteggere i suoi figli e il desiderio di trovare la propria felicità si scontrano con le sue paure e insicurezze, l’assenza delle istituzioni e il ritorno di Franco dopo molti anni di assenza.
- ALESSANDRO (Marco Cicalese)
Alessandro è il figlio maggiore che, in assenza di una figura paterna stabile e affidabile, sente un ruolo di responsabilità e protezione verso la madre e il fratello minore. Mentre Gigi è impulsivo, Alessandro è l’opposto: silenzioso, introverso e razionale. Non crede alle promesse di Franco e cerca di tenerlo il più lontano possibile per proteggere Gigi e Licia.
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