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Venezia ’81: I’m Still Here, il ritorno di Walter Salles con una storia devastante

i'm still here film
Arriva al Festival I’m Still Here, il film che il regista brasiliano ha tratto dal libro di memorie di Marcelo Rubens Paiva concentrandosi su una forte figura femminile e sul dramma delle sparizioni di migliaia di cittadini innocenti.
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Sarà presentato in concorso al Festival di Venezia il 1° settembre il film I’m Still Here, diretto da Walter Salles. Prossimamente nelle sale italiane grazie a Bim, il film I’m Still Here vede nel cast gli attori Fernanda Torres, Selton Mello e la vincitrice dell’Orso d’argento e candidata al Premio Oscar® come Migliore Attrice protagonista per Central do Brasil Fernanda Montenegro.

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Sullo sfondo del 1971 in Brasile, un Paese nella morsa della dittatura militare, I’m Still Here racconta la storia di una madre che deve reinventarsi quando un atto di violenza arbitraria sconvolge la vita della sua famiglia. “Quando ho letto per la prima volta Sono ancora qui di Marcelo Rubens Paiva mi sono commosso profondamente”, ha dichiarato il regista Walter Salles a proposito dell’origine del suo film. 

“Per la prima volta, la storia dei desaparecidos, le persone strappate alle loro vite dalla dittatura brasiliana, aveva la prospettiva di chi era rimasto. Nell'esperienza di una donna - Eunice Paiva, madre di cinque figli - c'era sia la storia di come vivere una perdita sia il segno della ferita lasciata a una nazione. È stata anche una questione personale: conoscevo questa famiglia ed ero amico dei bambini Paiva. La loro casa è rimasta impressa nella mia memoria. Nei sette anni in cui abbiamo realizzato I'm Still Here, la vita in Brasile si è pericolosamente avvicinata alla distopia degli anni Settanta, il che ha reso ancora più urgente raccontare questa storia”.

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I'm still here: Le foto del film

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Da una terribile storia vera

Basato sul libro di memorie di Marcelo Rubens Paiva, il film I’m Still Here ci trasporta a Rio de Janeiro nei primi anni '70, quando la dittatura brasiliana cercava di affermare la sua autorità attraverso detenzioni e sparizioni. L'ultimo lavoro di Walter Salles, regista del candidato all'Oscar Central do Brasil) e del vincitore dell'Oscar I diari dellamotocicletta, si concentra su Eunice Paiva, le cui esperienze terribili la trasformarono in un'attivista, avvocato e eroina.

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Quando I’m Still Here inizia, la vita nella vivace e affollata casa dei Paiva è calda e gioiosa, nonostante la minaccia di controlli improvvisi e arresti che incombe su ogni uscita. Tutto cambia quando il patriarca Rubens (Selton Mello), un ex deputato che ha vissuto in esilio nel decennio precedente, viene portato via nel 1971 per rilasciare una misteriosa deposizione agli interrogatori militari.

Poco dopo, gli ufficiali tornano per Eunice (una superba Fernanda Torres), trattenendola per 12 giorni in una prigione senza finestre mentre cercano di convincerla a incriminare amici e conoscenti accusati di attività di sinistra. Eunice esce dalla prigione trasformata, intraprendendo un percorso per denunciare le attività illegali del governo e le sue continue negazioni del coinvolgimento nelle sparizioni di migliaia di cittadini innocenti.

Parte della straordinaria forza del film I’m Still Here risiede nel modo in cui Salles e i suoi collaboratori danno uguale importanza sia all'aspetto personale che a quello politico. Eunice rimane una madre amorevole e ferocemente protettiva nei confronti dei suoi figli, anche mentre persegue la coraggiosa campagna contro la dittatura che occuperà diversi decenni della sua vita.

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Da una storia vera devastante, I’m Still Here è esaltante nella sua rappresentazione della tenacia umana di fronte all'ingiustizia, fornendo un ritratto coinvolgente e profondamente commovente su persone comuni che si rifiutano di nascondersi quando le tempeste della storia bussano alla loro porta.

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