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Venezia ’81: Kill the Jockey, un thriller spirituale, sexy e indimenticabile

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Arriva in concorso al Festival il film Kill the Jockey del regista argentino Luis Ortega. Dietro la storia di un fantino e della sua compagna, si cela un thriller insolito ma altamente interessante.
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Sarà presentato in concorso al Festival di Venezia il 29 agosto il film Kill the Jockey, diretto dal regista Luis Ortega. Interpretato da Nahuel Pérez Biscayart, Úrsula Corberó e Daniel Gimenez Cacho, il film Kill the Jockey racconta la storia di Remo Manfredini, un leggendario fantino il cui comportamento autodistruttivo sta iniziando a offuscare il suo talento e a minacciare la sua relazione con la fidanzata Abril.

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Il giorno della corsa più importante della sua carriera, che lo libererà dai debiti con il suo boss mafioso Sirena, ha un grave incidente, scompare dall'ospedale e vaga per le strade di Buenos Aires. Libero dalla sua identità, inizia a scoprire chi è veramente destinato a essere. Ma Sirena lo vuole trovare, vivo o morto.

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Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó nel film Kill the Jockey.

Spirituale, sentito, sexy e divertente

L'autore argentino Luis Ortega porta al Festival di Venezia Kill the Jockey, un film che lo riporta al centro delle correnti più visionarie del cinema contemporaneo latino-americano.

La trama, apparentemente semplice, segue il fantino Remo (Nahuel Pérez Biscayart) e la sua compagna Abril (una superba Úrsula Corberó, nota per la serie La Casa di Carta). Remo è una ex star che lotta con dipendenze implacabili e un pericoloso desiderio ostinato di rimanere importante. Abril, sebbene tecnicamente pronta a prendere il posto di Remo e a perseguire maggiori successi nelle corse, è in dubbio se continuare la sua gravidanza.

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I due sono legati a Sirena (Daniel Giménez Cacho), un mafioso che in passato ha salvato la vita di Remo e che sta puntando forte su di lui per vincere le prossime gare. Dopo uno sfortunato incidente che uccide un cavallo di valore, Remo scompare nelle squallide strade di Buenos Aires, e Sirena invia i suoi scagnozzi a rovistare ogni angolo della città per trovarlo.

Ciò che segue, nelle abili mani del direttore della fotografia Timo Salminen, è un'immersione onirica nell'identità instabile di un fuggitivo il cui ciclo vitale è stato alterato, apparentemente per sempre. Il film Kill the Jockey è un thriller stranamente spirituale, divertente, sexy, sentito e assolutamente indimenticabile.

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"Lo scontro tra il mondo interiore e quello esteriore è il campo di battaglia su cui si svolge il film", ha dichiarato il regista. "Tanto più intenso il mondo interiore del personaggio, quanto più violento lo scontro con l’esterno. In cerca della salvezza, il fantino cambierà più volte identità, cercando di raggiungere la libertà grazie all’una o all’altra. Ma sono tutte identità tormentate. Per essere liberi dobbiamo uccidere uno per uno tutti i nostri personaggi, anche se poi tutto ricomincia da capo. Ci si sente unici e speciali convinti che la nostra sia l’avventura di un individuo, mentre in realtà è un’avventura collettiva. E finché l’umanità stessa non sarà libera, torneremo sempre in vita per sottoporci a quel processo. Abitati da fantasmi".

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Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó nel film Kill the Jockey.
Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó nel film Kill the Jockey.

"Un giorno ci svegliamo e siamo un uomo. Un altro giorno ci svegliamo e siamo una donna. Un altro giorno, un bambino. In nessun caso abbiamo la minima idea di cosa stia succedendo. Né abbiamo accesso alle forze che si nascondono dietro l’esistenza. Il mondo sembra essere organizzato per impedirci di saperlo. Ma la vera sfida per il nostro protagonista è non impazzire".

"Nel 2015 Jack London pubblicò Il vagabondo delle stelle, in cui il narratore è sottoposto a torture fisiche così intense da subire un’anamnesi: la perdita della dimenticanza. Riesce a ricordare tutte le sue vite passate. Dopo le torture viene condannato a morte, ma nessuno può soffocare la sua immortalità. Quel libro, la mia stessa paternità e un incontro casuale con un vagabondo hanno dato vita alle idee principali di questo film".

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