Sarà presentato in concorso al Festival di Venezia il 2 settembre La stanza accanto, il nuovo film di un regista amato come Pedro Almodovar. In sala dal 5 dicembre con Warner, il film La stanza accanto è il primo interamente realizzato in lingua inglese dal regista spagnolo e vede come protagoniste le attrici Julianne Moore e Tilda Swinton, con John Turturro, Alessandro Nivola, Juan Diego Botto, Raúl Arévalo, Melina Mathews e Victoria Luengo.
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Girato tra Madrid e New York, il film La stanza accanto segue la storia di una madre imperfetta e di una figlia rancorosa, separate da un grave malinteso. Tra di loro, un'altra donna, Ingrid (Julianne Moore), amica della madre, è la custode del loro dolore e della loro amarezza. Martha, la madre (interpretata da Tilda Swinton), è una reporter di guerra e Ingrid è una romanziera autobiografica.
Il film affronta la crudeltà infinita della guerra, i modi molto diversi in cui le due autrici femminili si avvicinano e scrivono della realtà, della morte, dell'amicizia e del piacere sessuale come i migliori alleati nella lotta contro l'orrore. Ma evoca anche i dolci risvegli con il cinguettio degli uccelli, in una casa costruita nel mezzo di una riserva naturale nel New England, dove le due amiche vivono in una estrema e stranamente amabile situazione.
La vita che viviamo
Il film La stanza accanto è indubbiamente l'opera di un maestro del cinema, un ritratto silenzioso e umano della bellezza della vita e dell'inevitabilità della morte, impreziosito dalle incandescenti interpretazioni di Moore e Swinton che catturano l'essenza stessa dell'esistenza. Adattando il prezioso romanzo di Sigrid Nunez, What Are You Going Through, Almodóvar ha squisitamente riformulato la sua lunga fascinazione per la vita delle donne in un contesto americano, catturando Manhattan e lo stato di New York con affettuosa ammirazione.
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Seppur integralmente in lingua inglese, il film presenta tutte le caratteristiche distintive del rinomato regista: le narrazioni complesse piene di scelte strazianti, i colori saturi nelle immagini e la rappresentazione precisa della vita interiore delle donne sono elementi anche qui molto presenti.
Ingrid (la vincitrice dell'Oscar Julianne Moore) è un'autrice di bestseller così famosa per la sua paura della morte che ha scritto un libro su di essa. Quando scopre che Martha (la vincitrice dell'Oscar Tilda Swinton), una ex corrispondente di guerra, è malata, la va a trovare in ospedale, riaccendendo un'amicizia di anni prima, quando entrambe erano giornaliste.
Martha sta combattendo un'altra guerra ora, e la rinnovata vicinanza tra le due donne porta Ingrid a essere coinvolta nel suo estenuante ciclo di trattamenti mentre si raccontano storie, si rivelano segreti e si discute di rimpianti, redenzione e mortalità davanti a una tazza di tè. Un giorno, Martha chiede a Ingrid la cosa che più la mette a disagio. Il modo in cui negoziano le scelte più profonde della vita è ciò che rende il film così memorabile.
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L'ultimo film di Almodóvar è un piacere per gli occhi, grazie alla squisita fotografia di Eduard Grau, ma anche gli altri sensi sono ugualmente stimolati. Possiamo quasi assaporare il vino bianco frizzante che Ingrid sorseggia e sentire le sfumature del canto degli uccelli che Martha adora.
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Le superbe interpretazioni di Swinton e Moore, che incarnano due donne complesse, imperfette e affascinanti, sono cuore pulsante di La stanza accanto, rendendolo meno un film sulla morte e più un film sulla qualità della vita che viviamo.