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Venezia ’81: Peacock, quando l’apparenza supera e mette in crisi la realtà

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Alla Settimana della Critica, il film Peacock è un'opera che invita a riflettere sul significato dell'autenticità in un mondo dove l'apparenza spesso prevale sulla realtà. Il tutto grazie alla storia di un uomo che indossando panni alternativi ha perso di vista se stesso.

Sarà presentato il 31 agosto alla Settimana della Critica, la sezione parallela del Festival di Venezia, il film Peacock. Diretto da Bernhard Wenger e prossimamente nelle sale italiane grazie a I Wonder Pictures, il film Peacock (letteralmente, “pavone”) esplora con umorismo pungente e profondo le dinamiche delle relazioni umane in un contesto distopico, ma allo stesso tempo verosimile. Con protagonista l’attore Albrecht Schuch, noto per le sue performance in Niente di nuovo sul fronte occidentale e System Crasher, Peacock si distingue per la sua riflessione sull'apparenza, la realtà e la vanità nella vita contemporanea.

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La trama ruota attorno a Matthias, interpretato da Schuch, un professionista che lavora per una particolare agenzia di "affitta-amici". Matthias è un maestro nell'interpretare ruoli su richiesta: può essere un fidanzato colto, un figlio perfetto o un partner di conversazione per una discussione. Il suo talento nel calarsi in questi ruoli è innegabile, ma il vero problema per Matthias è essere autentico nella sua vita privata.

Mentre riesce a impersonare qualsiasi ruolo, la sua identità personale si dissolve, rendendogli difficile affrontare le sue relazioni reali. Beatrice Fiorentino, direttrice artistica della Settimana della Critica, descrive il film Peacock come "la tragedia di un uomo ridicolo. La sua crescente consapevolezza e la realizzazione inevitabile di una verità amara: la vita è finzione, la vita è apparenza, la vita è vanità".

Peacock: Le foto del film

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Pavone a tutti i costi

Il personaggio di Matthias è centrale nella narrazione del film Peacock. Schuch descrive il suo ruolo come quello di un uomo che ha perso la capacità di essere autentico a causa del suo lavoro, un uomo che entra in una stanza senza cambiare nulla, senza impostare un tono o un'energia, e che non guida mai la situazione quando è fuori dal suo ruolo. Nel film, Matthias incontra diversi clienti che richiedono i suoi servizi per varie ragioni, dal miglioramento della propria immagine sociale all'esercitazione in conversazioni difficili. Questi incontri riflettono le diverse facce della società e i motivi per cui le persone cercano relazioni fittizie.

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Uno dei temi principali del film è, infatti, l'identità e l'autenticità. Matthias lotta per mantenere la sua identità mentre interpreta continuamente ruoli per gli altri. Questa incapacità di essere autentico nella sua vita privata diventa una potente metafora della superficialità della società moderna, dove spesso le persone recitano per mantenere una certa immagine pubblica.

Un altro tema chiave è la superficialità della società contemporanea. Il concetto di "Affitta un amico" funge da critica alla crescente superficialità delle relazioni odierne. Matthias rappresenta una figura tragica che, pur soddisfacendo le esigenze superficiali dei suoi clienti, perde gradualmente la sua capacità di connettersi in modo genuino con gli altri.

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Il film affronta anche il tema dell'isolamento e della solitudine, mostrando come l'agenzia per cui lavora Matthias, nata per combattere questi problemi, finisca per diventare un'ulteriore espressione di alienazione. Bernhard Wenger mescola abilmente il tragico e il comico, creando un film che, pur suscitando risate, lascia un senso di inquietudine e una profonda riflessione sull'essenza delle relazioni umane. Come afferma il regista stesso, "Peacock è la storia di Matthias che, a causa della sua strana professione, non sa più come essere reale".

Il regista Bernhard Wenger.
Il regista Bernhard Wenger.
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