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Venezia ’81: The Brutalist, la drammatica epopea di un ebreo che ricomincia negli Stati Uniti

the brutalist film
Adrien Brody è il protagonista del film The Brutalist di Brady Corbet, in concorso al Festival. Veste i panni di un architetto ebreo che, giunto in America, sogna una vita migliore per se stesso e la moglie.

Sarà presentato al Festival di Venezia in concorso il 1° settembre il film The Brutalist. Diretto da Brady Corbet e prossimamente nelle sale italiane per Universal Pictures, il film The Brutalist ha per protagonista l’attore Adrien Brody nei panni di un affermato architetto ebreo ungherese sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, di nome László Toth, che ricostruisce la sua vita in America, riallacciando i rapporti con la famiglia in Pennsylvania.

Mentre attende notizie del trasferimento della moglie da Budapest, il destino conduce il genio istruito al Bauhaus nell'orbita del volubile Harrison Lee Van Buren (Guy Pearce), un capitano d'industria estremamente ricco, che lo porta sia al successo professionale che al caos personale.

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Co-sceneggiato da Corbet e Mona Fastvold, il film The Brutalist è una ricca ricostruzione dell'America del dopoguerra fornendo una visione sia speranzosa sia da incubo con la sua rappresentazione della vita degli immigrati, accumulando significato e potere man mano che si avvicina ai suoi travolgenti passaggi finali.

Intrecciando un provocatorio arazzo di idee su privilegio, denaro, identità religiosa, estetica architettonica e persistenza del trauma storico, The Brutalist è un avvincente ed epico dramma americano, splendidamente interpretato, che ci ricorda che il passato è sempre presente. Nel cast anche Felicity Jones, Joe Alwyn, Isaach De Bankolé, Stacy Martin e Alessandro Nivola.

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The Brutalist: Le foto del film

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Ricominciare da capo

Dopo l’affascinante L’infanzia di un capo presentato nella sezione Orizzonti nel 2015, Brady Corbet ritorna al Festival di Venezia con il film The Brutalist, uno dei più lunghi del concorso con i suoi 275 minuti. Anche questa volta, si presenta con un'altra audace visione, un'epica americana, con Adrien Brody nel ruolo di un architetto ebreo ungherese che fugge dall'Europa alla fine della Seconda Guerra Mondiale per ricostruire la sua vita in una terra sconosciuta.

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László Toth (Brody) arriva in America con quasi nulla, sperando ansiosamente di essere presto raggiunto dalla moglie Erzsébet (Felicity Jones). Stabilitosi a Philadelphia, ha un incontro non proprio piacevole con Harrison Lee Van Buren (Guy Pearce), un ricco uomo d'affari, dopo essere diventato involontariamente un cliente per un progetto di ristrutturazione. Questo incontro fortuito porta a un'impresa più complessa, poiché Van Buren e suo figlio (Joe Alwyn) arruolano il genio di László per un nuovo progetto monumentale. È un sogno che non pensava di poter rivivere, ma che comporta un costo oscuro, mentre László sacrifica sempre più se stesso per completare la sua visione esigente.

Presentato in 70mm al Festival, The Brutalist è il progetto più ambizioso di Corbet fino ad oggi, lavorando nuovamente con la frequente co-sceneggiatrice Mona Fastvold. Brody offre una performance potente nel ruolo di un uomo che cerca di ricostruire la sua vita, il suo amore e la sua casa, tutto come parte dello stesso processo.

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The Brutalist ci porta in un viaggio che pone domande forti su come il passare del tempo ci influenzi, come certi eventi diano forma alle nostre vite e quanto di noi stessi mettiamo nel nostro lavoro.

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