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Venezia ’81: Vermiglio, l’affascinante film di Maura Delpero

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Arriva in concorso a Venezia il secondo film della regista Maura Delpero, Vermiglio, una storia d’amore in tempo di guerra ma anche una profonda esplorazione di come le norme sociali profondamente radicate possano le donne in ruoli che non hanno scelto.

Sarà presentato il 2 settembre in concorso al Festival di Venezia Vermiglio, il nuovo film della regista Maura Delpero. Dopo l’acclamato Maternal, Delpero torna con una storia interpretata da Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, con la presentazione di Martina Scrinzi al suo primo ruolo e con Sara Serraiocco.

Il film Vermiglio racconta dell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale, il 1944, in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria. In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere.

Arriverà nelle sale italiane il 19 settembre grazie alla distribuzione di Lucky Red. La produzione è invece di dell’italiana Cinedora, della francese Charades e della belga Versus Production, in collaborazione tra gli altri di Trentino Film Commission.

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Il poster del film Vermiglio.
Il poster del film Vermiglio.

La trama del film

Raccontato in quattro capitoli, ciascuno ambientato in una stagione diversa, il film Vermiglio, straordinariamente bello e potente, ci porta nel mondo di un remoto villaggio di montagna italiano. Si avvicina la fine della Seconda Guerra Mondiale, qualcosa che non ha mai davvero toccato questo luogo, almeno fino a quel momento.

Un giovane soldato siciliano di nome Pietro (Giuseppe De Domenico) ha portato il suo compagno ferito, Attilio, fino alla sua casa di montagna, percorrendo gran parte del viaggio con lui in spalla. Acclamato come un eroe, Pietro viene accolto con il meglio che il villaggio può offrire. Come raro nuovo arrivato (e siciliano, quindi uno straniero “esotico”), Pietro è molto chiacchierato, ma resta in disparte. Attira, però, l'attenzione di Lucia (Martina Scrinzi), la figlia maggiore del severo maestro del villaggio (Tommaso Ragno), e presto i due iniziano a flirtare delicatamente e a innamorarsi.

Questa coppia apparentemente semplice di due giovani cuori scatena una serie di eventi che scuotono il villaggio e una piccola città in Sicilia, facendo emergere antiche forme di misoginia, intolleranza e chiusura mentale, con risultati tragici.

Vermiglio è profondamente toccante dal punto di vista narrativo, ma anche un piacere per gli occhi, poiché ogni scena è composta come un sonetto, splendidamente fotografata e piena di emozione, mentre Delpero contempla la quiete come pochi altri registi contemporanei. In definitiva, la sua è una storia di donne intrappolate in antichi ruoli tradizionali, che devono sopportare il peso degli errori degli uomini senza avere alcuna possibilità di riscatto.

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Vermiglio: le foto del film

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Molto più di una storia d’amore

Vermiglio esplora temi di tradizione, ruoli di genere e l'impatto della guerra, anche nei luoghi più isolati. Il film affronta le soffocanti costrizioni imposte alle donne dalle aspettative sociali e come le loro vite siano plasmate dalle decisioni degli uomini. Mentre la storia d'amore tra Pietro e Lucia si sviluppa, diventa un catalizzatore per esporre la misoginia e l'intolleranza del villaggio, portando infine a tragiche conseguenze.

La regia di Delpero è una lezione magistrale di narrazione visiva. Ogni scena è meticolosamente composta, simile a un sonetto nella sua bellezza e profondità emotiva. La calma e il ritmo deliberato del film permettono al pubblico di immergersi nel mondo del villaggio, sentendo il peso della tradizione e la silenziosa disperazione dei suoi abitanti.

Il film Vermiglio è più di una semplice storia d'amore ambientata sullo sfondo della guerra; è una potente esplorazione di come le norme sociali profondamente radicate possano intrappolare gli individui, in particolare le donne, in ruoli che non hanno scelto. Attraverso la sua straordinaria cinematografia e il suo toccante racconto, il film lascia un'impressione duratura, evidenziando il costo spesso invisibile della guerra su coloro che vivono lontano dal campo di battaglia.

La regista Maura Delpero.
La regista Maura Delpero.
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