Windfall, nuovo film Netflix disponibile dal 18 marzo, è un thriller alla Hitchcock con una coppia facoltosa che arriva nella casa di vacanza mentre è in corso una rapina. Con protagonisti Lily Collins, Jason Segel e Jesse Plemons, è nato ed è stato realizzato durante la pandemia da CoVid.
Dal 18 marzo Netflix rende disponibile il film Windfall, un thriller psicologico che parte da una domanda di base: Cosa faresti se non potessi lasciare la tua casa a causa di un pericolo, reale e contingente, che la circonda?
Uno dei primi pericoli reali che ci tornano alla mente alla luce degli anni trascorsi è ovviamente il CoVid-19 e non è un caso l’associazione di idee. Scritto da Justin Lader e Andrew Kevin Walker, Windfall è basato su un soggetto scritto dall’attore Jason Segel e, sebbene non parli affatto della pandemia, è nato a causa di essa e realizzato interamente durante l’emergenza CoVid.
Prigionieri del proprio nido
Diretto da Charlie McDowell, il film Netflix Windfall è un teso thriller psicologico con atmosfere noir. Protagonisti ne sono una coppia, composta da un imprenditore multimilionario del settore tecnologico e sua moglie, che torna nella loro favolosa casa delle vacanze scoprendo che è in corso una rapina da parte di uno sconosciuto “signor nessuno”.
“Come è accaduto durante il lockdown”, ha spiegato il regista, “i protagonisti non possono lasciare la loro casa. Era interessante allora soffermarsi su cosa si prova quando ci si sente imprigionati all’interno della propria abitazione, nel proprio spazio. Abbiamo sempre immaginato la casa come il nostro rifugio, il porto sicuro in cui approdare al sicuro dai pericoli esterni. Ma cosa succederebbe se il nostro nido venisse invaso e non ci si sentisse più al sicuro?”.
“La situazione, seppur cinematografica, non è lontana da quanto abbiamo sperimentato durante la pandemia”, ha proseguito McDowell. “Eravamo tutti intrappolati all’interno dei confini della nostra abitazione. Tutto sembrava spaventoso. Abbiamo vissuto tutta la gamma di emozioni possibili. Alcune persone hanno avuto sicuramente conseguenze peggiori di altre ma siamo stati tutti attraversati dagli stessi stati d’animo e psicologici”.
Il fatto che Windfall sia un film destinato a Netflix ha chiuso secondo il regista un cerchio: “Il film ha la sua ragione d’essere nella pandemia, un periodo in cui ognuno di noi è ricorso alle piattaforme per cercare intrattenimento e distrazione. La gente potrà ora guardarlo all’interno della propria abitazione: nessun luogo sarebbe stato più perfetto”.
Nessuno è innocente
Protagonisti di Windfall, il film Netflix disponibile dal 18 marzo, sono Lily Collins nei panni della moglie, Jesse Plemons in quelli del marito CEO e Jason Segel come “Nessuno”, il ladro. E, proprio come è successo durante la pandemia, eventi scioccanti e inquietanti colpiscono i tre personaggi principali in modi molto diversi.
“La storia rimette realmente in discussione tutti e tre i personaggi, ha sottolineato Lily Collins. “Siamo tutti imperfetti e la storia pian piano fa emergere i difetti, i lati oscuri, di tutti: nessuno è innocente. È una questione di scelte: di scelte che facciamo e di scelte che non facciamo quando ci ritroviamo di fronte a situazioni molto specifiche. Quando ci si ritrova di fronte a circostanze ineluttabili, è inaspettato il modo in cui si reagisce e si cambia prospettiva non solo sul mondo ma anche su se stessi”.
Lily Collins, la star di Emily in Paris, ha sottolineato anche come avesse sentito spesso il marito, il regista Charlie McDowell, parlare spesso di Windfall, il film Netflix, su Zoom. Mentre era intenta in altre faccende, cercava di capire di cosa si trattasse, dato che in un primo momento non era stata coinvolta nel progetto. “Mi ha fatto penare parecchio”, ha ricordato divertita. “Non sapevo se sarei stata coinvolta. E, a dirla tutta, Windfall non era stato scritto avendo me in mente come protagonista”.
Tre protagonisti senza nome
Nessuno dei tre personaggi principali di Windfall, il film disponibile su Netflix dal 18 marzo, ha un nome. Sono infatti chiamati semplicemente “Moglie, CEO e Nessuno”. A spiegare la ragione di ciò è il regista McDowell: “Io e miei collaboratori volevamo che il pubblico si concentrasse sui loro sentimenti. Volevamo che entrasse in sintonia con il trio di cui sappiamo davvero poco all’inizio del film. Volevamo che gli spettatori si facessero una loro proiezione, senza manipolazioni esterne che li facessero parteggiare per l’uno o per l’altro o per le loro motivazioni”.
Jason Segel, amico del regista da quando lo ha conosciuto una ventina di anni fa circa in una scuola di cinema, ha dichiarato che il suo personaggio è simbolico dell’essere libero. “Penso che “Nessuno” sia un uomo che si è sente come ci siamo sentiti molti di noi in diversi momenti della vita quando nulla sembrava avere senso o essere giusto. Durante la pandemia, mentre il mondo lottava contro un nemico sconosciuto, i milionari sono diventati sempre più ricchi. La gente comune non aveva più nulla a cui aggrapparsi. È questo, per me, il motivo che giustifica il mio personaggio”.