Winter Boy è il film diretto dal regista Christophe Honoré che Mubi propone in esclusiva assoluta a partire dal 28 aprile. Presentato in anteprima al Toronto Film Festival 2022, Winter Boy è valso una candidatura ai Premi César al suo protagonista, Paul Kircher, come Miglior attore rivelazione dell’anno (dopo che aveva vinto il premio per la Migliore interpretazione al Festival del Cinema di San Sebastian).
Nel cast del film troviamo anche il premio Oscar Juliette Binoche, Vincent Lacoste ed Erwann Kepoa Falé. La trama ruota intorno al diciassettenne Lucas che sta frequentando l’ultimo anno di collegio quando la morte del padre gli porta via tutto quello che stava dando per scontato. Rimasto pieno di rabbia e disperazione, fa visita al fratello maggiore a Parigi in cerca di conforto nella nuova città. Ma per riscoprire speranza e amore dovrà lottare e non poco.
La trama del film
Winter’s Boy, considerato a oggi il film più personale di Christophe Honoré, vede il cineasta tornare a occuparsi dei suoi temi preferiti – la famiglia, la sessualità e la mortalità – attraverso il racconto di un giovane che, sconvolto da una tragedia improvvisa, cerca conforto nei posti sbagliati.
Lucas (Paul Kircher) sta frequentando spensieratamente l’ultimo anno di collegio e non vede l’ora di vivere libero a Parigi, dove già vive il fratello maggiore Quentin (Vincent Lacoste). I genitori si prenderanno cura di tutto e Lucas potrà spensieratamente condurre l’esistenza che ha sempre sognato. I suoi piani però sono sconvolti dalla morte improvvisa del padre.
In preda alla rabbia e alla disperazione, Lucas vede il suo futuro gettato nel caos. Il fratello Quentin vive il suo stesso dolore mentre la madre Isabelle (Juliette Binoche) non sa come approcciarsi al giovane uomo che Lucas sta diventando. Rimasto da solo ad affrontare la sua strada, Lucas cercherà conforto in una Parigi che si sta ancora riprendendo dalla pandemia da CoVid.
La perdita del padre, un dolore reale
Christophe Honoré ha il grande dono di riuscire a costruire narrazioni empatiche intorno ai suoi personaggi più imperfetti. E nel caso del film The Winter Boy tale dono è ancora più spiccato dal momento che affronta una storia che in qualche modo lo riguarda da vicino: la perdita del padre (significativa in tal senso è anche la sua breve apparizione sullo schermo nei panni di Lucas). Rimasto senza il genitore da adolescente, Honoré aveva affrontato la questione nei suoi romanzi (è anche scrittore) e in una sua commedia ma mai così apertamente come in questo caso.
“Nei miei film ho spesso affrontato ogni genere di disgrazia ma mai avrei pensato un giorno di realizzare un lungometraggio sullo stato particolare in cui mi trovavo nei mesi successi alla morte di mio padre”, ha raccontato il regista. “Da sempre, affronto ogni mia storia con scrupolosa sincerità. In fondo, penso che ognuno di noi faccia film perché gli manca un qualcosa o qualcuno: sentiamo tutti un grande vuoto che cerchiamo di riempire in questo modo. E forse oggi mi mancava ancora di più mio padre”.
Rivivere quel periodo della sua vita non è però stato semplice per il regista. “È stato abbastanza faticoso perché sapevo che quelle emozioni provate mi avevano portato a un crollo personale che ha ancora oggi delle ripercussioni”, ha aggiunto. “Ma questo non mi ha vietato di rimanere fedele ai miei stati d’animo di allora e a quello che ho vissuto. La scrittura mi ha aiutato a ritrovare la natura caotica, travolgente e imprevedibile di allora. Quando la tragedia ti colpisce sconvolgendo la tua esistenza, non c’è nessuna storia da dover svelare: ci sono solo sentimenti confusi e l’impressione che niente abbia più senso: ci si sente solo sballottati”.
Nonostante la premessa, però, Winter Boy non è un film prettamente autobiografico. “Lucas, il protagonista, è un personaggio immaginario a pieno titolo”, ha specificato Honoré. “Lo vedo più come un giovane di oggi e non come il ricordo di chi ero io. È semmai un mix dei miei ricordi e delle mie attente osservazioni sul mondo di oggi. Non ho l’impressione di aver viaggiato nel passato: piuttosto, ho traslato un sentimento del passato nella realtà di oggi”.