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Without Blood: il film di Angelina Jolie tratto dal romanzo di Baricco

La diva di Hollywood torna alla regia con Without Blood, un film che prosegue il suo discorso e impegno sul legame doloroso tra guerra e donne, trasponendo un romanzo breve del nostro Baricco.
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Angelina Jolie presenterà la sua ultima fatica da regista al Toronto Film Festival, Without Blood, prodotto tra gli altri dall’italiana The Apartment e basato sul romanzo Senza sangue di Alessandro Baricco.

La guerra ha sempre avuto un impatto devastante sugli individui, ma è nelle storie delle donne che si rivelano alcuni degli aspetti più dolorosi e complessi dei conflitti armati. Angelina Jolie, ormai affermata anche come regista oltre che come attrice (la vedremo al Festival di Venezia in Maria nei panni della Callas), ha saputo cogliere questa realtà attraverso film che esplorano le ferite profonde lasciate dalla guerra nelle vite delle donne. Con opere come Nella terra del sangue e del miele e Quelli che mi vogliono morto, Jolie ha offerto uno sguardo intimo sulle sofferenze vissute da donne e ragazze in scenari di guerra, ponendo l'accento su come il trauma possa modellare, e spesso distruggere, le vite di chi lo subisce.

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Con il suo nuovo film, Without Blood, Jolie continua a esplorare questi temi, stavolta adattando l'omonimo romanzo di Alessandro Baricco. Il film, ambientato in un paesaggio di frontiera agli inizi del XX secolo, narra la storia di Nina e Tito, interpretati da Salma Hayek Pinault e Demián Bichir, il cui incontro svela le lunghe ombre della vendetta e della memoria.

Angelina Jolie sul set del film Without Blood.
Angelina Jolie sul set del film Without Blood.

Donne e guerra

Come regista, Angelina Jolie ha compiuto una svolta decisiva rispetto alla sua immagine glamour sullo schermo, realizzando drammi riflessivi che fanno luce sugli orrori che la guerra infligge agli individui. Nella terra del sangue e del miele e Quelli che mi vogliono morto ne sono un esempio, concentrandosi sull'impatto della guerra su donne e ragazze in Bosnia e in Cambogia, rispettivamente. Il film Without Blood vede Jolie tornare sul tema dirigendo un'altra icona mondiale del cinema, Salma Hayek Pinault.

In un paesaggio di frontiera all'inizio del XX secolo, dei pistoleri scendono su una fattoria isolata, determinati a vendicarsi. Il loro obiettivo, un medico — solo con suo figlio e sua figlia — cerca disperatamente di proteggere i suoi bambini. Inevitabilmente, volano proiettili.

Anni dopo, Nina (Hayek Pinault) si avvicina a Tito (Demián Bichir), un venditore di biglietti della lotteria, in quella che sembra essere una conversazione casuale al suo chiosco. Ma l'incontro è tutt'altro che casuale. Presto lui lo capisce. “So chi sei,” dice Tito, “e so perché sei venuta.” Man mano che la loro conversazione continua, diventa chiaro che la vendetta getta una lunga ombra e assume molte forme.

Adattando il romanzo omonimo di Alessandro Baricco, Jolie nel film Without Blood mantiene la qualità di parabola del libro, ma con una precisione pungente, specialmente negli scambi tra Hayek Pinault e Bichir, tra una donna che ha assistito alla sofferenza della sua famiglia per una violenza scioccante e l'uomo che l'ha inflitta.

Girato nei leggendari studi di Cinecittà a Roma, il film Without Blood è un dramma intimo su come la guerra si insinua dentro ogni persona che tocca, molto tempo dopo che le armi sono state silenziate.

Salma Hayek nel film Without Blood.
Salma Hayek nel film Without Blood.

Il romanzo di Baricco

Without Blood, il nuovo film diretto da Angelina Jolie, si basa su Senza sangue, un romanzo breve di Alessandro Baricco, pubblicato per la prima volta nel 2002. L'opera si distingue per la sua narrazione concisa e intensa, caratteristica dello stile dell'autore, e affronta temi universali come la vendetta, il perdono e la riconciliazione.

La trama del romanzo è suddivisa in due parti. Nella prima, viene descritto un episodio di violenza durante una guerra non meglio specificata. Un gruppo di uomini attacca una fattoria isolata, uccidendo quasi tutti i suoi abitanti. L'unica sopravvissuta è Nina, una bambina che riesce a salvarsi nascondendosi in una botola. Questa parte del libro narra del massacro e delle sue conseguenze immediate.

La seconda parte della storia si sposta avanti nel tempo, molti anni dopo gli eventi iniziali. Nina, ormai adulta, rintraccia uno degli uomini responsabili della strage. Tuttavia, anziché cercare vendetta, tra i due si sviluppa un dialogo profondo che esplora i temi del perdono e della memoria. Il finale è volutamente ambiguo, lasciando spazio a diverse interpretazioni e riflettendo sulla complessità dell'animo umano.

Il romanzo affronta in modo profondo e sottile la tematica della vendetta e del perdono, interrogandosi sulla linea sottile che separa il desiderio di giustizia dal bisogno di andare oltre il passato. Un altro tema centrale è la memoria: Baricco si interroga su come il passato influenzi il presente e su come le persone scelgano di ricordare o dimenticare gli eventi traumatici. La guerra, sebbene non descritta in termini storici precisi, costituisce un elemento fondamentale della narrazione, fungendo da sfondo per le azioni dei personaggi e catalizzatore degli eventi che ne derivano.

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