Arriva su Netflix il 1° gennaio uno con dei più commoventi film interpretati da Julia Roberts, Wonder. Diretto da Stephen Chbosky, Wonder approda su Netflix a pochi giorni dall’uscita nei cinema di Wonder – White Bird, distribuito da Notorious Pictures. I due film hanno in comune l’attore Bryce Gheisar nei panni del bullo Julian.
Wonder, il film proposto da Netflix, racconta la coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trova ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta. Come sarà accettato dai compagni e dagli insegnanti? Chi sarà suo amico? L’amore della sua meravigliosa famiglia, una grande dose di coraggio e la sua travolgente gentilezza lo aiuteranno a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola.
Julia Roberts e Owen Wilson danno il volto a Nate e Isabel, i genitori di Auggie mentre Jacob Tremblay, interpreta August Pullman. Nel cast anche Mandy Patinkin, Daveed Diggs e la tre volte candidata all’Oscar Sonia Braga.
La trama del film
Tratto dal bestseller omonimo di R.J. Palacio, il film Netflix Wonder racconta la toccante storia di August Pullman. Nato con delle malformazioni del cranio, a causa delle quali non ha frequentato la scuola pubblica fino a quel momento, Auggie diventa il più improbabile degli eroi quando fa il suo ingresso nella scuola del suo quartiere per iniziare le scuole medie. Mentre la sua famiglia e i suoi nuovi compagni di classe, così come tutti gli altri intorno a lui, si sforzano per trovare dentro di loro la giusta compassione e accettazione, lo straordinario viaggio di Auggie riuscirà a tenerli tutti uniti e a dimostrare che non puoi omologarti quando sei nato per distinguerti.
La storia di un bambino di dieci anni nato con una deformazione facciale, diventa uno sguardo allargato su cosa significa essere umani. Jacob Tremblay interpreta il ruolo, unico nel suo genere, di Auggie Pullman. Tutto quello che vuole Auggie è essere un bambino come gli altri, ma, come gli ripete sempre sua sorella, non puoi essere normale se sei nato per distinguerti. Sebbene Auggie trovi consolazione nel suo casco da astronauta, si ritrova ad affrontare gli sguardi fissi dei compagni, che a loro volta, non sanno ancora come affrontarlo. Dopo un anno, fatto di momenti difficili, divertenti e bellissimi, Auggie e tutti quelli intorno a lui, si ritrovano cambiati dalle cose che più contano: l’amicizia, il coraggio e la scelta quotidiana di essere gentili verso chiunque incontri sul tuo cammino.
Essere gentili
Pochi libri hanno la capacità di far passare le persone dalla lettura all'azione, ma questo è proprio il caso del romanzo di R.J.Palacio, Wonder, da cui è tratto il film ora su Netflix. Pubblicato nel 2013, il libro si assumeva notevoli rischi. Erano pronti i lettori a seguire un bambino, che a causa di una malattia genetica è nato con una deformità cranio-facciale, che lascerebbe di sasso chiunque? Il risultato è che i lettori sono stati molto più che incuriositi da Auggie Pullman. La scrittura umoristica di Palacio racconta le cose così come stanno sulla realtà di Auggie, includendo i molti punti di vista di coloro che ruotano intorno a lui, processo che ha affinato in molte persone la riflessione che nel mondo di oggi siamo così concentrati sulla superficie che non riusciamo più a vedere cosa le persone affrontano nel loro intimo.
Mentre molti romanzi esplorano i mondi oscuri della distopia, Wonder porta un cambio di prospettiva, dimostrando che una storia avvincente può ruotare intorno a un concetto molto semplice come quello di essere gentili verso gli altri. "Ho sempre pensato a Wonder come a una riflessione sulla gentilezza" ha riassunto Palacio. Diffusosi per passa parola, il romanzo ha venduto più di 5 milioni di copie, ma il suo impatto è stato ancora più profondo: ha ispirato la nascita di un movimento della società civile "Choose Kind" e incoraggiato i lettori a condividere le proprie storie.
“Quando ho scritto il libro, il mio obiettivo non era che diventasse un fenomeno mondiale. L’ho scritto senza alcuna aspettativa, non sapevo neanche se sarebbe stato pubblicato”, ha sottolineato la scrittrice. “Volevo solo scrivere un piccolo libro con un messaggio semplice sulla gentilezza, che è lo stesso approccio che considero giusto anche per il film. Non volevo un film che minimizzasse la gravità delle deformità, perché sono un elemento rilevante per farci capire chi è Auggie. Era molto importante per me fare in modo che il pubblico vedesse Auggie in maniera diretta e che fosse al centro della storia fin dall’inizio”.
La sindrome di Treacher Collins
R.J. Palacio ha ammesso apertamente di essere quella che nel 2008 si ritrovò a correre via, anziché affrontare il disagio, da un bambino con deformità facciali, incontrato in una gelateria. Con un lavoro da grafica di giorno, e aspirante scrittrice di notte, Palacio era insieme ai suoi figli quando le capitò questa cosa di cui si è poi dispiaciuta profondamente. Ha raccontato: “Ci siamo ritrovati seduti vicino a un bambino che aveva delle gravi deformità sul viso, molto simili a come descrivo Auggie nel libro”. Ma la cosa non finì lì. Provando vergogna, Palacio volle fare i conti con la sua reazione, ribaltare la prospettiva guardando dal punto di vista più importante: quello del bambino che involontariamente aveva innescato la scintilla.
“Ho iniziato a pensare a come deve essere vivere ogni giorno guardando in faccia un mondo che non sa come guardarti. Ho iniziato a scrivere il libro quella notte stessa”. Così è venuto alla luce Auggie Pullman. In un primo momento, Palacio non ne sapeva molto di deformazioni facciali, così si immerse nello studio medico e nelle informazioni di prima mano che poteva raccogliere dalle famiglie.
Decise, quindi, che Auggie dovesse essere nato con la Sindrome di Treacher Collins, che, nonostante sia causata dalla mutazione di un solo singolo gene, può portare a una radicale alterazione della struttura ossea del volto. Alcune persone hanno un’alterazione così lieve che non sanno neanche di avere la malattia. Altri hanno deformazioni ossee tali che la forma che assume il cranio può interferire con la respirazione, l’udito e la vista, e spesso richiede molteplici interventi chirurgici ricostruttivi già prima dell’età di 5 anni.
Nonostante tutti i problemi fisici associati alla Treacher Collins, i bambini che vivono con essa sono come tutti gli altri – curiosi, sensibili e resilienti. Questi due aspetti insieme rendono la nascita di un bambino con questa malattia un’esperienza unica per qualsiasi famiglia. Ma la maggior parte delle famiglie ritengono che sia uno l’aspetto più duro da gestire: le reazioni spesso sconsiderate degli altri. Questo ha portato Palacio ad inserire qualcos’altro che avrebbe voluto esplorare da lungo tempo: andare alle radici della normale compassione.
“Tutti i genitori vogliono un mondo migliore per i figli ma spesso si dimentica che sono cose molto semplici a renderlo possibile. Per questo ho voluto che nel libro ci fossero molti esempi diversi di quanto sia importante semplicemente essere gentili l’uno con l’altro”, ha spiegato.
“Credo che se davvero riuscissimo a portare avanti le idee del libro, sull’essere leali e comprensivi, vivremmo in tempi migliori”, ha evidenziato Julia Roberts, che nel film su Netflix Wonder interpreta la mamma di Auggie. “Per me è stato un modo bellissimo per tenere a mente di scegliere sempre, durante la giornata, o in una conversazione, la modalità più gentile invece che la più veloce, sarcastica o negativa”.
Wonder: Le foto del film
1 / 38Il bullo Julian
Julian, personaggio centrale del film Netflix Wonder interpretato da Bryce Gheisar, è il leader del branco della scuola, che inizia a prendere in giro Auggie per poi virare verso atti di bullismo.
Come i suoi compagni del cast, anche Gheisar conosceva già il libro e questo l’ha convinto ad esplorare le origini della vena cattiva del personaggio. “L’ho amato perché era un’opportunità per insegnare a chiunque nel mondo che il bullismo non va bene”, ha dichiarato l’attore. “Volevo davvero far parte di questo film”.
Per Palacio Julian è fondamentale in Wonder. “Tutti i bambini hanno il loro fardello”, ha raccontato la scrittrice. “Quello di Auggie è il più facile da vedere perché non può nascondere il volto, ma ognuno di loro ha qualcosa che vorrebbe cambiare della propria vita. Alcuni come Julian vengono presi dal panico di fronte a Auggie e non sapendo cosa fare con quelle emozioni, si prendono gioco di lui. Sta cercando di proteggersi, ma lo fa in un modo davvero brutto. La verità è che Julian è un ragazzino impietrito e che non riceve l’aiuto di cui avrebbe bisogno dai suoi genitori”.
Gheisar è convinto che Julian subisca un cambiamento interno nel corso del film. “Quando il signor Tushman dice a Julian che “Auggie non può cambiare come appare, ma forse possiamo cambiare noi il modo di guardarlo” credo che riesca ad aprirgli la mente e in quel momento Julian inizia a pensare di poter cambiare”. Se il cambiamento è avvenuto oppure no, lo scopriremo al cinema dal 4 gennaio grazie allo spin-off Wonder – White Bird.