Gestire un'amicizia finita non è semplice: la fine di un rapporto del genere (specie se lungo e apparentemente solido) è destabilizzante. Il dolore che si prova può essere simile a quello che accompagna la fine di una relazione amorosa e non c'è da sorprendersene, dato che il livello di intimità emotiva può essere davvero molto simile.
La buona notizia è che non solo la chiusura di un legame affettivo di tale entità può essere gestita, ma può anche essere superata, senza dimenticarne i lati positivi e imparando a sfruttare al meglio ciò che abbiamo appreso nel corso della sua storia.
VEDI ANCHE LifestyleLa delusione in amicizia può essere peggio di quella in amore: 3 dritte per gestirla benePerché un'amicizia finisce?
Prima di parlare di come gestire un'amicizia finita, è bene ricordare che non esiste un solo motivo per cui un legame del genere giunge al termine e che, spesso, non è mai colpa di una sola delle due parti. Sia amicizia che amore finiscono, infatti, per le ragioni più disparate.
L'interruzione del rapporto può essere traumatica, legata a liti e tradimenti, o più lenta e graduale, legata a valori che cambiano, idee non più condivise, differenza di vedute e d'opinioni. In ogni caso, il risultato è lo stesso: ci si ritrova a dover fare i conti con uno spazio vuoto, con una forma che prima era riempita da qualcuno che, adesso, non è più nelle nostre vite.
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Affrontare un'amicizia finita: non rimuginare
Alla luce di quanto detto, il primo passo per gestire un'amicizia finita è non rimuginare. La ruminazione è nemica dell'elaborazione costruttiva, dunque, ogni volta che un pensiero negativo legato a ciò che si poteva/non si poteva fare o alla colpevolizzazione di una delle due parti si presenta, la cosa migliore da fare è accoglierlo e, al contempo, disinnescarlo.
Come? Riflettendo sul fatto che non è possibile lavorare né sul passato né su ciò che non dipende (o non dipende più) da noi. Ha più senso, invece, prendere le cose per come sono, analizzarle in maniera fruttuosa e cercare di dare più peso a come ci sentiamo e a come possiamo stare meglio.
L'importanza di darsi tempo
Gestire e superare un'amicizia finita non è facile, anche perché, diciamolo, tendiamo a cedere a delle idee davvero sbagliate su questo tipo di rapporto, in primis la convinzione che debba durare per sempre. Darsi del tempo, dunque, è essenziale e significa perdonarsi se si sente la mancanza della persona che si è allontanata/abbiamo allontanato, se abbiamo voglia di tornare indietro o se commettiamo qualche errore strada facendo tentando delle manovre di riavvicinamento.
VEDI ANCHE LifestyleGhosting in amicizia: quando a scomparire è un’amicaAllo stesso tempo, al perdono deve corrispondere anche un momento di profonda riflessione su quello che è successo, con tanto di interrogativi: di cosa sentiamo la mancanza? Cosa vogliamo davvero? E perché abbiamo agito/agiamo in un certo modo? Partendo da qui, possiamo percorrere la strada migliore.
La differenza tra nostalgia e rimpianto
Altra cosa molto utile per gestire un'amicizia finita è comprendere la differenza tra nostalgia, malinconia e rimpianto. Infatti, la nostalgia è un senso di mancanza del passato, la malinconia è una tristezza agrodolce, legata al senso di perdita, mentre il rimpianto è un'emozione dura, legata alla consapevolezza che qualcosa poteva essere fatta in maniera diversa.
Nostalgia e malinconia sono fisiologiche quando un'amicizia finisce: ogni rapporto, infatti, porta con sé dei momenti molto belli, di sintonia e allegria, che possono tornarci in mente e farci provare un senso di vuoto. Tuttavia, sono emozioni che si accettano e che si accolgono, sinonimo di qualcosa di bello che c'è stato e che rimarrà dentro di noi.
Il rimpianto, invece, può essere irrazionale: nessuno può garantire che se una specifica cosa fosse andata in maniera diversa, il rapporto sarebbe comunque continuato. Ed è per questo che, come abbiamo già detto, è bene mettere da parte questa sensazione e concentrarsi sul qui e ora.
Avere cura di sé
Se quella che è finita era un'amicizia lunga e duratura, la reazione alla sua interruzione potrebbe essere prorompente, con tanto di mancanza di autostima, colpevolizzazione e trascuratezza. A grandi sentimenti possono corrispondere grandi malesseri, ma ciò non può e non deve durare per sempre. Per questa ragione, e sempre nel rispetto del proprio dolore, si deve arrivare necessariamente a un punto in cui si torna a pensare a sé stessi come alla cosa più preziosa che si possiede.
Avere cura di sé, coltivare la propria autostima, ricordarsi che si è persone interessanti, in grado di tessere relazioni e di fare grandi cose, è essenziale per gestire un'amicizia finita senza avere la tentazione di tornare indietro. Anche perché, diciamolo pure: se quella relazione si è conclusa, non è affatto detto che fosse poi così positiva.
Imparare da un'amicizia finita
Infine, la cosa più difficile da fare: trovare nell'amicizia che è finita degli insegnamenti da tenere presenti, da metabolizzare e da portare con sé. Per farlo occorre far passare un po' di tempo (tutto il tempo necessario) e poi riesaminare a mente lucida tutto ciò che è successo.
Per esempio, si potrebbe concludere che il rapporto finito era in realtà un'amicizia tossica di cui avevamo ignorato le red flags: con il senno di poi, si può dire almeno di aver imparato a riconoscerle. Ancora, si potrebbe realizzare che, in fondo, il rapporto era logoro da un po' e lo stavamo portando avanti per pura routine. Infine, si impara certamente qualcosa di più su come relazionarsi con gli altri e su come interagire con i loro caratteri e i loro bagagli emotivi.
Ogni fine implica un nuovo inizio: anche se è difficile pensarlo, cerchiamo di ricordarlo.