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L’amore patologico si riconosce così

amore patologico
20-04-2022
Quando innamorarsi fa più male che bene è necessario intraprendere un percorso conoscitivo individuale che ci permette di capire quando l’amore non è tale

L’amore patologico, conosciuto anche con il nome di amore malato o amore disfunzionale assume contorni morbosi che tendono a cancellare i confini individuali tra i partner. Per quanto possa sembrare intenso e totalizzante, il sentimento patologico finisce per logorare chi lo vive e chi lo subisce.

Se l’amore ti cambia, ti trasforma, e ti impedisce di essere chi sei davvero, qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. Se in una relazione è normale che i malintesi insorgano, ed esista l’occasione del litigio o del dolore, queste situazioni devono essere circoscritte. E non finiscano per influire sulla libertà personale degli individui nella coppia.

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Amore patologico: come riconoscerlo

Le relazioni sono facili da iniziare (e neanche sempre!), ma difficili da vivere nella quotidianità. Fa parte della loro bellezza: la complessità che nasce da ogni aspetto del convivere e condividere i momenti felici e quelli tristi. Molto spesso, i confini tra una relazione sana e una malata sono tanto sottili da essere difficili da tracciare con le parole.

Sigmund Freud sosteneva che l’essere umano non è mai tanto vulnerabile come quando è innamorato. Al culmine dell’infatuazione si è totalmente insensibili a tutto il resto, si vive nella “bolla”, e i confini tra uno e l’altro sembrano una formalità di poca importanza.

L’amore patologico si manifesta in tanti modi: nell’ossessione totalizzante, oppure nel timore di manifestare affetto. C’è chi ha paura di innamorarsi, chi teme di innamorarsi troppo e chi, se non è innamorato in maniera morbosa, sente che gli manca qualcosa.

Per capire davvero in cosa consiste l’amore malato, è importante comprendere il significato di un amore sano.

Com’è fatto l’amore sano?

Fermo restando che ogni individuo è fatto a suo modo, non esiste la ricetta assoluta dell’amore sano. Spesso si tende però a confondere l’amore “vero” con l’amore incondizionato, ovvero una relazione che ama a prescindere. Quando si parla di una coppia, è importante che l’amore sappia guardare oltre ai difetti, che non cerchi di cambiare l’altro e che vada a nutrire il sottostante bisogno di rispettare l’altro individuo.

Ci innamoriamo di qualcuno per com’è fatto – o per come lo abbiamo idealizzato. Se ci si innamora di qualcuno per come lo si vorrebbe cambiare, si dovrebbe pensare di intraprendere invece un progetto di ristrutturazione immobiliare. Se ci si innamora dell’idea che abbiamo di una persona, stiamo attraversando una fase di infatuazione che ancora non si è tradotta in vero amore. Non va confusa con esso. L’idea che abbiamo di qualcuno è spesso molto diversa da ciò che questo qualcuno è in realtà.

L’amore è difficile, è fonte di conflitto e confronto, ma è anche un’oasi serena e tranquilla dove si trova rifugio dal resto del mondo. Esso rispetta l’altro e anzi, lo incoraggia a essere se stesso. È fatto di comunicazione e confronto, sapendo di poter esprimere liberamente dubbi o preoccupazioni senza timore di sembrare deboli. O vulnerabili.

In chiusura, si può affermare che l’amore è quello dove si ama, ma ci si sente anche amati e non ci fa rinunciare a ciò che siamo.

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Esistono segnali di un amore patologico?

L’amore è patologico quando:

  • Ci fa stare male, sempre e indipendentemente da tutto
  • Crea una dipendenza malsana, da non confondere con la genuina voglia di trascorrere tempo con qualcuno
  • Inficia e mette in dubbio la nostra autostima
  • Manipola o ci trasforma in manipolatori

I segnali che un amore è patologico sono comunque tanti e differenti, e cambiano anche in base al livello di tossicità del rapporto. A volte un amore è solo sbagliato, e richiede correttivi. Altre volte è innescato da autentiche patologie psicologiche che richiedono assistenza dei professionisti della salute psicologica.

Alcuni esempi di amore patologico

Uno degli esempi più classici dell’amore malato è la dipendenza affettiva, caratterizzata da una dipendenza emotiva dall’altra persona. Questa dinamica esige il controllo totale della relazione. L’idea di rimanere senza il partner, anche solo per un paio di giorni, impietrisce dalla paura. Ci fa concentrare solo ed esclusivamente sulla vita di coppia dimenticando tutto il resto. È una storia che soffoca, opprime e di solito lascia l’amaro in bocca perché esige un annullamento dei confini individuali.

L’amore narcisista è un amore manipolato dall’ego importante di uno dei due membri della coppia. Il narcisista è caratterizzato da poca empatia e tende a scaricare le sue colpe sul partner, giocando una partita neanche troppo sottile fatta di vittimismo e senso di colpa. Intrattenere una relazione con un narciso può arrecare danni emotivi che finiscono per minare gravemente l’autostima.

Anche l’amore oppressivo, geloso e ossessionante, è una forma di amore patologico. È caratterizzato da mancanza di fiducia e può sfociare nello stalking e nella violenza psicologica. Ancora più grave è l’amore borderline, caratterizzato da aspetti disadattivi fortissimi che possono provocare danni permanenti.

Per uscire da un amore patologico è necessario innanzitutto trovare in sé l’onestà intellettuale di ammettere di esserci dentro. È necessario ascoltare i propri bisogni, quelli veri, e se necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto che possa guidarci all’azione più sana.

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