L'attaccamento resistente è uno degli stili di attaccamento che ritroviamo negli studi di Bowlby, e individua delle modalità di bonding non sempre facile da approcciare.
Abbiamo visto che le modalità che utilizziamo nelle relazioni da adulti possono dipendere in buona parte dallo stile di attaccamento, vale a dire le modalità con cui abbiamo sviluppato il rapporto con le figure di riferimento sin dalla prima infanzia. Tra gli stili di attaccamento finora individuati dagli studiosi l’attaccamento resistente è conosciuto come come ansioso-ambivalente, ed è spesso individuato in chi si trova alle prese con una costante paura dell'abbandono . Gli studi sull’attaccamento sono molto importanti per comprendere come l’individuo conquisti gradualmente l’autonomia.
L’attaccamento è la base per la creazione di un legame con l’altro, caratterizzato dalla ricerca di stabilità, protezione, accoglienza, sicurezza e benessere. Il nostro modo di creare legami adulti è influenzato dalla qualità dei legami che abbiamo avuto da piccoli con le nostre principali figure di riferimento.
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Nel corso del Novecento molti sono stati gli studi volti a conoscere a fondo la relazione tra bambino e la sua figura di riferimento (tipicamente la madre o comunque i genitori). Lo stesso Sigmund Freud fu tra i primi psicanalisti a teorizzare l’importanza dell’attaccamento nello sviluppo psico-fisico del bambino. Negli anni Ottanta, John Bowlby sviluppò il suo modello teorico, chiamato Teoria dell’Attaccamento. Fu il lavoro integrato della teoria psicoanalitica di Freud sullo studio degli istinti e delle pulsioni, con le osservazioni comportamentali di stampo etologico di Conrad Lorenz.
Secondo la teoria dello psicoanalista inglese, la personalità umana si organizza intorno a un bisogno fondamentale, quello cioè di sentirsi al sicuro. Per raggiungere questo obiettivo di sicurezza, la natura ha sviluppato un istinto innato per cercare la vicinanza protettiva di una figura di riferimento.
Stili di attaccamento
La teoria di Bowlby è in realtà frutto di un lavoro di anni e scienziati diversi. Verso la fine degli anni Sessanta, la psicologa (esperta in psicologia dello sviluppo) e collaboratrice di Bowlby Mary Ainsworth sviluppò la cosiddetta Strange Situation. Si tratta di procedura di osservazione volta a misurare lo stile di l’attaccamento nei bambini.
Secondo questo modello, vengono identificati quattro stili di attaccamento:
- Stile di Attaccamento sicuro (Tipo A)
- Attaccamento insicuro-evitante (Tipo B)
- Stile di Attaccamento insicuro-resistente o ambivalente (Tipo C)
- Attaccamento disorganizzato (Tipo D)
Attaccamento resistente o ansioso-ambivalente
Lo stile di attaccamento resistente è quello più comunemente indicato come attaccamento ansioso-ambivalente. Chi ha questo stile di attaccamento, manifesta nelle relazioni una continua preoccupazione (che può trasformarsi anche in angoscia) di essere abbandonato dalla figura di riferimento. Un genitore quando è piccolo, da adulto dal partner: per questo ha costante necessità di rassicurazioni, che tuttavia sembrano non bastare mai per lenire la sua paura di essere abbandonato.
L’attaccamento resistente (ovvero, quello ansioso-ambivalente) viene osservato nella Strange Situation. Il bambino si mostra angosciato alla separazione dalla figura di riferimento. Rimane inconsolabile anche quando si ricongiunge alla madre. Nei bambini con attaccamento resistente, le figure di riferimento (genitori) mostrano comportamenti imprevedibili e incostanti verso i bisogni del piccolo (cioè quelli di accudimento, protezione, rassicurazione e contatto). A volte sono accoglienti, a volte lo rifutano. Possono avere atteggiamenti aggressivi e sembrano poco coinvolti nell'emotività del bambino. Il piccolo non sa cosa aspettarsi come risposta alle proprie richieste e bisogni dalla figura di riferimento, che viene percepita come imprevedibile, a volte perfino pericolosa.
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Il bambino con questo stile relazionale, può sviluppare due schemi. Nel primo modello considera sé stesso come una persona meritevole di amore e la figura di riferimento come affidabile. Il secondo schema è, al contrario, la convinzione (inconscia) di non essere degno di amore e l'altra persona un soggetto inaffidabile e perfino pericoloso.
Il problema è che un bambino con stile resistente, sviluppa entrambi i modelli, per cui anche da adulto avrà comportamenti ambivalenti nei confronti del partner, a seconda di quale schema prevale momento per momento. Ci sono frequenti esplosioni di rabbia quando prevale la paura e l'insicurezza, un'eccessiva richiesta e/o pretesa di attenzioni crescenti, alternata ad una eccessiva arrendevolezza o sottomissione all’altro nelle relazioni.
Lo stile resistente da adulto e nelle relazioni
Uno dei filoni di ricerca sull'attaccamento è quello che cerca i legami con la psicopatologia nell'adulto. I disturbi della personalità sembrano essere quelli più coinvolti in tal senso. Nel manuale diagnostico di psichiatria (DSM IV) vengono segnalati tre «cluster (o gruppi) di disturbi della personalità». In particolare, il terzo gruppo (cluster C) è quello più vicino all'attaccamento ansioso resistente. Comprende questi disturbi: quello dipendente di personalità, quello ossessivo-compulsivo e quello evitante. Le persone del cluster C, si sentirebbero costantemente inadeguati e preoccupati.
Un adulto che ha uno stile di attaccamento resistente, potrebbe manifestare la propria preoccupazione e paura di essere abbandonato attuando un ipercontrollo nei confronti del partner. Nel contempo, sono a rischio di sviluppare dipendenza dalla relazione. Gli adulti ansiosi-preoccupati (cioè, con attaccamento resistente), infatti, sono costantemente in cerca di rassicurazione da parte del partner per quel che riguarda l'intimità e la sensazione di essere accettati, "approvati" e amati. Non hanno grande considerazione di sé e possono essere poco fiduciosi, manifestando anche comportamenti molto impulsivi e molta emotività.