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Baby talk, “vocine” e nomignoli nella coppia: perché lo facciamo?

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Vocine, nomignoli e baby talk: se anche tu avevi giurato, da single, di non usarle mai, ma in coppia ci sei cascata c'è un motivo ben preciso

“Topolina”, “Cucciolotto”, “Amorino”: spesso abbiamo criticato i nomignoli fra innamorati, ma tutti, prima o poi, si sono ritrovati a utilizzare il baby talk in coppia.  Gli appellativi e le vocine per molti sono un vero e proprio “sintomo” d’amore, un modo per mostrare il proprio affetto nei confronti dell’altro.

Da fidanzati molto spesso capita di utilizzare un “linguaggio da bambini” con tanto di vocine e appellativi che, da single, avevamo giurato di non pronunciare mai. Accade per caso? Assolutamente no! Si tratta invece di qualcosa che non riguarda solamente le parole, ma la comunicazione e il rapporto di coppia. Insomma: il baby talk nasconde molto di più di un semplice tono diverso.

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Cos’è il baby talk

Soprannominato “madrese” in Italia, il baby talk è un linguaggio che solitamente si sviluppa fra la mamma e il suo neonato. Il tema è stato studiato da numerosi gruppi di ricerca e analizzato per conoscere il significato e la radice di questo modo di esprimersi.

Utilizzato dalle madri con i loro piccoli appena nati, il baby talk ha un significato antropologico. Serve infatti a favorire l’acquisizione da parte dei bambini del linguaggio, esprimendo amore e migliorando il legame fra il piccolo e la mamma. Questo principio vale anche per le coppie: quando due persone che provano amore una per l’altra utilizzano le vocine e i nomignoli innescano un meccanismo molto particolare.

Nella memoria riaffiorano le sensazioni piacevoli provate da bambini e l’attaccamento verso il primo amore: la propria madre. Proprio per questo motivo gli esperti sono concordi nell’affermare che il baby talk ha un ruolo chiave nella coppia.

A cosa serve

Se nei bambini il linguaggio dolce esprime vicinanza e cura, innescando un attaccamento, nelle coppie accade lo stesso. La relazione, come succede con i piccoli, si innesca con il gioco, che è quello del corteggiamento, si arriva poi a un rapporto fatto di cura, premura e attenzioni importanti vero l’altra persona. Ciò accade anche grazie al baby talk che ha un ruolo chiave.

Il baby talk però non riguarda solamente il legame, ha infatti un ruolo psicologico. Consente alle persone adulte di avere uno spazio per poter esprimere liberamente la propria parte bambina lontano da convenzioni e norme sociali. Nella coppia dunque si viene a creare un gioco di ruolo in cui i partner si sentono liberi di poter esprimere sentimenti e pensieri in uno spazio che considerano sicuro e confortevole.

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Il gioco per la coppia

Nella coppia il baby-talk diventa una sorta di gioco di ruolo. Spesso la vita ci mette di fronte a grandi responsabilità, alla necessità di essere forti, di non cedere il passo e di resistere. Così finiamo per spendere tantissime energie emotive nel tentativo di apparire sempre perfetti, professionali, composti e seri.

Il baby talk ci permette di sciogliere le catene, di liberarci e di lasciare andare i freni inibitori. Non abbiamo bisogno di sentirci per forza adulti e rincorrere le responsabilità, ma ci abbandoniamo alla sicurezza di tornare bambini, pronunciando quel “cucciolo” oppure “amorino”. D’altronde quando ami qualcuno elimini le barriere, ti lasci andare e ti fidi, ritornando in quel periodo in cui la mamma ci pronunciava quelle dolci parole.

La differenza con il dirty talk

Nonostante l’assonanza, il baby talk è ben diverso rispetto al dirty talk di cui sentiamo parlare spesso. Coinvolge infatti sempre la coppia, ma in un modo differente. Il sesso, d’altronde, non è solo questione di gesti, ma anche di parole. Sussurrare all’orecchio delle frasi sensuali ed erotiche infatti consente di aumentare l’eccitazione e rendere un incontro amoroso ancora più piccante.

Il dirty talk d’altronde è un sottile gioco erotico in cui non sono importanti solamente le parole che vengono scelte, ma anche la modalità in cui vengono pronunciate. Attenzione: quando parliamo di dirty talk non facciamo per forza riferimento a volgarità oppure parolacce. Si può iniziare, ad esempio, con un approccio che sia graduale, partendo da gemiti e sospiri, passando per parole sussurrate utili per infiammare l’atmosfera.

Una volta presa confidenza con questa pratica si potrà sperimentare, spingendosi sempre più in là, fra ironia e frasi piccanti senza nessun imbarazzo. Un motivo per provarlo? Come il baby talk fa bene alla coppia. Consente, anche se in un altro modo, di perdere i freni inibitori e di godere appieno del rapporto con l’altro, intensificando le sensazioni provate. Il “linguaggio sporco” permette di capire cosa desidera davvero l’altro e di esplorare una sessualità libera da pregiudizi e blocchi di qualsiasi tipo.

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