Siamo creature che tendono a colmarsi di bisogni insoddisfatti. Può sembrare una frase drammatica, e in effetti un po’ lo è. Tuttavia, ognuna di noi, per sua natura e necessità, sviluppa una serie di bisogni. Siamo donne e, in quanto tali, è perfettamente normale averli.
Chi ha la tendenza a mettersi in secondo piano adotta un comportamento che nasce con l’idea che i bisogni degli altri siano più importanti dei propri. È un pensiero molto nobile ma, se ci si pensa un attimo, molto ipocrita: il motivo? È più facile vedere quello che non va nella vita degli altri, che nella propria. E tuttavia siamo le uniche responsabili di ciò che siamo, e nessuno può e deve dirci cosa fare o come diventare. Abbiamo messo a punto una lista di bisogni che, se insoddisfatti o abbandonati a sé, possono generare insoddisfazione, ansia e, nel peggiore dei casi, depressione.
I bisogni insoddisfatti non sono facoltativi
Chi più, chi meno. Chi in modo diverso dagli altri. I bisogni insoddisfatti non sono uno scherzo o qualcosa di cui andare fiere, poiché investiamo il nostro tempo sugli altri e non su di noi. La sindrome della crocerossina nasce da un’idea distorta di quello che è altruistico, poiché aiutare gli altri è più facile e più comodo che aiutare se stessi.
Non sottovalutare l’elenco di bisogni che stiamo per farti. Tutti i disturbi d’ansia possono infatti essere considerati come la diretta conseguenza di una paura, associata ad un bisogno che non è stato preso in considerazione. La dimensione del dolore che genera questa insoddisfazione misura anche la quantità del bisogno che abbiamo.
Quali sono i bisogni principali di un essere umano?
Hai bisogno di soldi. Di amore. Di sesso? No, pensiamo più in grande ancora. Pensiamo nei grandi insiemi, in cui andranno a ricadere tutti gli aspetti della propria vita.
- Bisogno di appartenenza.
- Bisogno di controllo.
- Bisogno di sicurezza fisica.
Il bisogno di appartenenza è quella necessità atavica di essere accettati, ben accolti e apprezzati in qualità di esseri umani. Anche i più solitari di noi sono animali sociali in una certa misura, poiché questo bisogno si fonda sul fatto che, da qualche parte, ci sarà sempre qualcuno a cui chiedere aiuto.
Attraverso il bisogno di controllo, facciamo in modo di influenzare l’ambiente circostante e noi stessi per produrre un cambiamento desiderato. Quando la situazione è sotto controllo, ci sentiamo automaticamente più sicure di noi, e questo aiuta parecchio con le questioni di lavoro, autostima, amore. Tutto.
Il bisogno di sicurezza fisica, invece, è quell’esigenza che si percepisce distintamente nella sfera della salute. Abbiamo bisogno di sentirci sani e protetti. Quante volte hai sentito dire “L’importante è avere la salute”? Ebbene, chi non ha mai sofferto di patologie non sa quale fortuna sia stare bene. E in realtà, ci auguriamo che non lo scopra mai! Tuttavia, la paura della malattia, del dolore o della morte sono paure molto concrete che possono manifestarsi da un’insoddisfazione di questo bisogno fondamentale.
Sono tutti bisogni molto generici, ma non è difficile far ricadere sotto queste definizioni cappello la maggior parte delle paure e delle ossessioni che ci accompagnano ogni giorno. Quando un bisogno di questi è insoddisfatto, nasce la paura. E quando nasce la paura, essa influenza inevitabilmente la persona che sei.
Bisogni insoddisfatti che modificano chi sei
Quando il bisogno di appartenenza non è soddisfatto, potresti infatti essere terrorizzata dal giudizio altrui, dalle critiche, dall’abbandono, dalla solitudine o dal rifiuto. Chi perde controllo sulla sua vita si sente impotente, o vive nel terrore che qualcuno lo manipoli.
Sono bisogni abbastanza universali che, a loro modo, possono essere declinati in tutte le sfumature di una vita piena e completa. Ciò che è necessario capire è che tralasciare uno di questi bisogni comporta un’insoddisfazione. Essere insoddisfatti in queste necessità di base provoca disagio, e alla fine paura. Che vita piena e completa si può vivere quando si è dominate dalla paura di perdere qualcosa, o di averlo perso per sempre?
Non tutti percepiscono le stesse necessità allo stesso modo. Qualcuna di noi dirà: io sto benissimo da sola, grazie tante. Si tratta di una affermazione perfettamente comprensibile. Tuttavia, il grado di attaccamento a questi bisogni determina la quantità di paura deriverà dalla loro insoddisfazione. Siccome non siamo ancora tanto zen da poterci distaccare dai bisogni terreni raggiungendo il Nirvana con uno schiocco di dita, dovremmo pensare alle strategie necessarie a ottenere ciò che ci serve per essere felici.
La felicità è un’isola del tesoro: un posto sperduto su cui però la nostra anima ha certamente mappato una X. La felicità è un’isola che si sposta sempre, e non è mai facile da raggiungere. È per questo che la inseguiamo dal primo all’ultimo giorno.