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Perché la chimica non è tutto ciò che serve in una relazione?

la chimica non è tutto ciò che serve in una relazione
Portatrice sana di attrazione, decisiva per l'infatuazione nella prima fase della relazione ma poi, oltre la chimica, serve molto altro
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Quante volte abbiamo sentito dire che l'amore è questione di chimica? Non è un'affermazione da smentire ma non possiamo neanche considerarla completamente esatta. La chimica non è tutto ciò che serve in una relazione ma è fondamentale per attrarci verso la persona che potrebbe effettivamente rivelarsi la nostra metà perfetta.

Se la chimica è basilare nel periodo dell'infatuazione, determinante per il cosiddetto colpo di fulmine, per vivere una relazione sentimentale stabile e duratura serve molto altro.

Perché si dice che l'amore è questione di chimica

L'amore è (anche) questione di chimica e non saremo di certo noi a confutare questa tesi. Tuttavia manca qualche tassello se vogliamo comprendere pienamente il funzionamento di una relazione sentimentale, passando per le due fasi che la pongono: l'innamoramento e l'amore.

La chimica c'entra e, soprattutto nella fase dell'innamoramento, è molto importante. La chimica è ciò che determina l'attrazione tra due esseri umani, è una forza potentissima sinonimo di attrazione sessuale che porta due corpi, due persone, a cercarsi senza sosta.

La fase dell'infatuazione ha origine da una molecola: la feniletilamina. È un’anfetamina prodotta in modo naturale dall’organismo ed è responsabile delle sensazioni di gioia ed euforia che si provano nel momento dell'innamoramento. I neuroni del sistema limbico subiscono gli effetti di questa molecola e la reazione del corpo sarà legata a sudorazione, palpitazioni, energia o tutto questo insieme.

L'ormone dell'amore per eccellenza è l'ossitocina, che diminuisce i livelli di stress e di ansia favorendo la fiducia reciproca ed il senso di appartenenza.

L'amore è (anche) questione di chimica perché effettivamente tutto ciò che si mette in moto nel nostro corpo quando ci innamoriamo e proviamo attrazione fisica è una vera e propria reazione tra componenti differenti che per qualche strano motivo ci attraggono verso l'oggetto del nostro desiderio. Ma oltre la chimica c'è molto altro.

Dalla chimica alla quotidianità

La chimica non è tutto ciò che serve in una relazione: è fondamentale e può essere determinante nell'incontro tra due persone compatibili ma c'è molto altro.

Se associamo la chimica alla fase di infatuazione ed innamoramento, dobbiamo poi considerare tutto ciò che effettivamente serve alla nostra relazione per progredire, per crescere giorno dopo giorno. La chimica, è risaputo, prima o poi si esaurisce insieme a quell'attrazione fatale ed inspiegabile che ci portava ad essere in stretta sintonia con il nostro partner.

La buona notizia è che, invece, la sintonia non è solo questione di chimica.

Si tratta di fare un passo avanti, accettando che la chimica non è tutto ciò che serve in una relazione soprattutto se si aspira ad un rapporto duraturo e maturo, tra due adulti che intendono condividere il loro futuro e costituire una famiglia.

Non per questo la chimica va ignorata o rinnegata: è normale trascorrere un periodo iniziale, più o meno lungo, condizionato fortemente da molecole ed ormoni. Al termine di questa prima fase - che si dice duri dai 6 mesi ai 3 anni - è necessario però porsi delle domande per capire se il partner al nostro fianco è o può essere davvero quello giusto.

Si tratta di portare il rapporto ad un secondo livello, un livello determinante per il futuro della coppia, da affrontare con maturità e consapevolezza.

Cosa serve in una relazione

Se la chimica non è tutto ciò che serve in una relazione, allora cosa serve oltre la chimica? Consapevolezza, innanzitutto. Poi, chiarezza. Bisogna comprendere i propri bisogni e quelli del partner, analizzarli in modo lucido e capire se c'è possibilità di colmare le rispettive mancanze.

In una relazione stabile e duratura è fondamentale prendersi cura l'uno dell'altro, l'amore non sempre basta. Dopo la fase dell'innamoramento, giunge quindi il momento di rivalutare il rapporto in una chiave più concreta e realistica, calandolo nel quotidiano e rispettando le reciproche differenze.

Si condividono esperienze dalle quali si sviluppa complicità. A questo punto bisogna capire se nella complicità vengono soddisfatti i relativi bisogni individuali, derivanti (anche) da esperienze passate, traumi infantili e precedenti rapporti interpersonali o relazioni sentimentali.

Le due metà della coppia, a questo punto, dovrebbero avere ben chiare le rispettive esigenze. Non avere paura di comunicare i tuoi bisogni in modo esplicito al partner affinché li ascolti e li comprenda. Il passo successivo sarà verso il tentativo di soddisfarli. Non tutti, ma almeno quelli fondamentali. Quali? Sarai tu a stabilirlo.

Prendi carta e penna e datti tempo per conoscerti a fondo. A cosa non puoi rinunciare? Quali sono i tuoi bisogni imprescindibili e quali invece quelli sui quali sei disposta a trattare? Cosa ti aspetti dal tuo partner e cosa del tuo partner non riusciresti proprio ad accettare?

Ci meritiamo un partner attento alle nostre esigenze e la stessa attenzione dobbiamo porre nei confronti delle sue; un partner che ci ascolti e trovi del tempo per noi.

La chimica non è tutto ciò che serve in una relazione: poi arrivano la predisposizione all'ascolto reciproco e al soddisfacimento dei rispettivi bisogni, pietre miliari sulle quali costruire un rapporto sano, forte e duraturo basato sulla fiducia e sul rispetto.

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