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Tutti i modi per essere dei validi alleati della comunità LGBTQIA+

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Sostenere la comunità LGBTQ+ è fondamentale per contrastare le discriminazioni e sostenere la diversità: ecco cosa vuol dire davvero essere un alleato e i modi per farlo al meglio

Cosa significa essere alleati LGBTQIA+

Forse ne hai sentito parlare, ma non sai ancora di preciso cosa significa essere alleati della comunità LGBTQIA+. il Pride Month ci investe con una ventata di colori e ci porta maggiore consapevolezza. La domanda dunque sorge spontanea: come aiutare la comunità LGBTQ+.

In un mondo in cui esprimere sé stessi sembra ancora una colpa, dove “l’altro” diventa spesso un nemico da combattere e l’indifferenza è un’arma per far passare violenze e soprusi sotto silenzio, schierarsi dalla parte giusta è fondamentale.

L’attenzione verso tematiche come inclusività e diversity va alimentata sempre e condivisa per fermare abusi e discriminazioni che, purtroppo, si verificano ogni giorno. Il Pride Month è un’occasione importante per stringersi intorno alla comunità LGBTQ+, per mostrare supporto e, in sostanza, per dare un aiuto concreto, rimboccandosi le maniche per fare – davvero – la differenza. Ma questo impegno non può certo durare solo un mese all'anno, deve piuttosto essere costante e va portato avanti ogni giorno, anche gesti piccoli, ma non per questo meno importanti.

Cosa possiamo fare per essere sempre dei buoni alleati della comunità LGBTQIA+? Abbiamo messo insieme un po' di idee su quello che tutti possiamo fare concretamente.

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Non restare indifferente

Quando si parla di violenza uno fra i problemi più grandi e gravi è proprio l’indifferenza. Girarsi dall’altra parte, stare in silenzio, non guardare è un errore che non va compiuto se vogliamo davvero cambiare le cose. Le forme di violenza a cui sono sottoposti i membri della comunità LGBTQ+ sono tante e varie, si va dalle prese in giro alla marginalizzazione sino ad azioni fisiche.

Può capitare, ad esempio, di incontrare per strada qualcuno che insulta una persona. Chi si trova lì cosa fa? Spesso ignora ciò che sta succedendo e procede dritto. Ma è sbagliatissimo. Perché così non solo si lascia spazio al bullo, ma soprattutto si finisce per escludere la vittima che non potrà fare altro che sentirsi sola. Far capire che non condividi qualcosa, sottolineare un’azione come inaccettabile è invece il modo giusto per mostrare empatia e per sostenere chi ha bisogno d’aiuto.

Non cedere agli stereotipi

A volte è facile cadere in stereotipi e trappole linguistiche senza nemmeno farci caso. A volte per abitudine, altre per mancanza di tatto. Ma è essenziale capire che le “parole” hanno una loro forza intrinseca e possono fare la differenza. Chi risponde che “sono solamente parole” o che "non si può più dire niente" si sbaglia di grosso. Le azioni e il nostro modo di pensare partono dal linguaggio ed è da lì che possiamo partire per poter cambiare le cose e aiutare la comunità LGBTQ+.

Aiuta chi è in difficoltà

Molto spesso non serve fare dei gesti eclatanti per dare il proprio contributo, ma basta poco. Come tendere la mano a qualcuno che è in difficoltà. Ad esempio un collega, un conoscente o un amico che ha difficoltà a vivere serenamente il proprio ambiente di lavoro o il rapporto con la famiglia. Offri il tuo supporto, ascolta ciò che ha da raccontarti e prova a fornire il tuo aiuto. Ricordati inoltre che ci sono moltissime associazioni che si occupano proprio di aiutare le vittime di discriminazione. Potresti fare da tramite e permettere a qualcuno di ritrovare il sorriso grazie alle tue scelte.

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Parlane ovunque

L’informazione è senza dubbio un’alleata preziosa nella battaglia contro la discriminazione. Quello dei diritti civili è ancora oggi un tema poco dibattuto, ma che va portato alla luce. Diffondere la consapevolezza, parlare di ciò che accade in Italia e nel mondo e delle lotte della comunità LGBTQ+ è fondamentale da questo punto di vista. Per far avvenire un cambiamento è essenziale informarsi e alimentare la discussione, solo in questo modo la politica si renderà conto di quanto siano importanti nuove misure e di come questa comunità abbia bisogno di supporto. Puoi parlarne a casa, con la tua famiglia, con gli amici, ma anche sul posto di lavoro e sui social. Ovviamente assicurati che le conversazioni siano sempre educate e che i toni non tendano a infiammarsi. Purtroppo molte persone sono convinte che insultare, alzare la voce e prendere in giro siano gli unici modi per avere la meglio in una conversazione. Dimostragli il contrario e sfodera tutte le tue conoscenze, argomentando le tue tesi con educazione.

Fai attenzione a cosa accade al lavoro

I cambiamenti, come dicevamo, passano attraverso le piccole cose, ma anche i luoghi che ci sono più familiari. Come il posto di lavoro, un ambiente che dovrebbe essere il più inclusivo possibile. In ufficio proponi un percorso di inclusività e prova a condividere con i tuoi colleghi i valori in cui credi. Non avere paura di dire la tua e assicurati che certe battute, certe pressioni o sfottò non ci siano. A volte possono sfuggire al capo o agli altri colleghi, ma è importante tenere il faro puntato sull'inclusività e non consentire nessuna deviazione sul percorso. Chi è colpito da una discriminazione non dovrà essere lasciato solo, per questo assicurati che i capi, se assenti, possano sapere e capire cosa accade in ufficio.

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